Il caso limite di Samira, la ragazza francese di origine tunisina che ha una pallottola nella nuca. A spararle è stato il suo fidanzato Mael Cambier, anche lui francese di origine tunisina: un colpo di calibro 7,65 che si è miracolosamente fermato tra cervello e cervelletto senza devastarli. Il fatto è successo il 28 febbraio scorso, sulla collina di Costa d’Oneglia in provincia di Imepria.
I due provenivano dalla Francia. Socorrsa, Samira è stata curata e portata fuori dal coma: adesso si preferisce lasciarle il proiettile in testa perché una nuova operazione potrebbe esserle fatale. «Estrarre la pallottola potrebbe far più danno che lasciarla dove si trova» dice il chirurgo che la sta curando. Non si conosce bene cosa sia successo fra la ragazza e il suo fidanzato. C’è una ipotesi: che lui le abbia rivelato di essere sposato e in attesa di diventare padre, che lei lo abbia respinto e che lui accecato dalla disperazione le abbia sparato. E’ quello che avrebbe raccontato Mael dopo essere stato arrestato. I due dalla Francia erano arrivati fino a Livorno volevano andare ancora più a sud. Poi la decisione di tornare in Francia e vicino a Imperia il tentato omicidio. Forse lei voleva dire alla moglie di Mael della loro relazione.
Lui fugge poi si costituisce: «So che mi cercano anche gli italiani. Arrestatemi». Lei adesso è ancora in ospedale. E’ intubata e ha quasi del tutto perso la memoria. «Abbiamo trovato un quadro generale non irrecuperabile. Ha fatto assensi, ma senza parlare» dicono i dottori.