In visita alla basilica Ucraina di via Boccea, alla perifieria di Roma, papa Francesco ieri ha rilasciato un sentito apprezzamento alle tante donne provenienti da quel paese che in Italia svolgono una mansione che i nostri connazionali ormai non svolgono più. Sono le badanti, accompagnatrici e curatrici di persone anziane che vivono da sole, di cui spesso si prendono cura 24 ore su 24 abitando anche con loro. Il papa le ha definite “apostole di carità e fede: “Siete preziose e portate in molte famiglie italiane l’annuncio di Dio nel migliore dei modi, quando con il vostro servizio vi prendete cura delle persone attraverso una presenza premurosa e non invadente”. Siete persone, ha detto ancora Francesco, che vi prendete cura di persone anche nei loro ultimi istanti di vita: “Saranno loro, le persone che avete assistito con amore, a aprirvi la porta Lassù”.
Il vostro, ha continuato, non è solo un lavoro, ma una missione, punti di riferimento per anziani li aiutate a non sentirsi soli: “Portate il conforto e la tenerezza di Dio a chi, nella vita, si dispone a prepararsi all’incontro con lui. E’ un grande ministero di prossimità e di vicinanza, gradito a Dio, di cui vi ringrazio”. Non solo accompagnatrici di anziani: tante di queste donne si prendono cura anche di bambini piccoli nel ruolo di baby sitar: “Le donne ucraine sempre hanno trasmesso la fede con coraggio e anche oggi lo fanno. Lo dico perché conosco il bene che queste donne fanno. Avete una fede coraggiosa. Dietro a ognuno c’è una mamma e una donna”. Concludendo con forza: “Le donne ucraine sono eroiche”. Parole forti, di grande apprezzamento, anche per ribaltare la mentalità comune che, per via di pochi casi, giudica le badanti provenienti dall’Ucraina approffittatrici che vogliono solo derubare gli anziani.