Finalmente un po’ di fresco arriverà nella notte del 22 luglio grazie a vari temporali e piogge su tutta Italia. Lungo le Alpi e gli Appennini ci saranno vari rovesci che faranno abbassare le temperature. Anche Milano e Roma, dove però non dovrebbe piovere, subiranno un calo delle temperature che andranno sotto i 30 gradi. Nella notte tutta la penisola sarà ricoperta da nuvole che causeranno un abbassamento dell’afa che dovrebbe durare fino alla mattinata di domani. Nel corso della giornata del 23 luglio però i termometri ritorneranno a salire, per questo meglio godersi il fresco di queste ultime ore del 22 luglio e le brevi piogge.
Il caldo record di questi giorni si sta ripercuotendo anche sulla qualità dei viaggi in treno. Per questo Trenitalia, sia sul versante dei treni regionali, sia su quello dei treni a lunga percorrenza, con particolare riferimento agli Intercity e ai Frecciabianca, ha adottato in queste settimane “misure organizzative straordinarie con un raddoppio della copertura manutentiva sugli impianti di climatizzazione, un potenziamento delle squadre tecniche e l’attivazione di presidi di manutenzione e di pronto intervento nelle stazioni, per emergenze e un’assistenza ai clienti quanto più efficace e tempestiva possibile”. In particolare, si legge in una nota, da inizio luglio “sono state distribuite oltre 30mila bottiglie d’acqua e 11.300 kit per colazione, pranzo e cena, nonché garantiti, a viaggiatori che non avevano potuto ultimare il viaggio in treno, 260 pernottamenti in hotel e 145 trasferimenti in taxi”. Per fronteggiare l’emergenza caldo “sono stati impegnati nelle ultime settimane migliaia di ferrovieri di Trenitalia, 300 tecnici soltanto per la manutenzione dei climatizzatori dei treni regionali, oltre 700 impegnati, full time, ogni giorno, ad assistere e informare i clienti di Frecce, Intercity e treni regionali”. E’ stata inoltre messa a punto una rotazione strategica dei convogli, “finalizzata a utilizzare quelli più performanti, o con maggiori dotazioni tecnologiche, nelle aree e lungo le linee dove i picchi di calore sono più elevati”.
Le temperature elevate registrate al Nord negli ultimi giorni hanno provocato altre vittime in Veneto. A Padova, nella notte tra martedì e mercoledì si sono registrati due decessi, correlati al caldo africano. Il direttore santitario dell’azienda ospedaliera di Padova, Daniele Donato, ha evidenziato il picco di accessi al pronto soccorso, registrato negli ultimi due giorni, in concomitanza col picco di calore ma ricorda che il caldo, pur accentuando i rischi in chi soffre già di patologie come cardopatie e ipertensione, non ha ancora ucciso nessuno (non è stato registrato alcun caso di ipetermia). Al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova, nella giornata odierna, sono già arrivate 15 persone con i sintomi del colpo di calore.
Il caldo africano che imperversa da giorni su tutta la penisola sta provocando danni all’agricoltura, in particolare al Nord, come sottolineato da Coldiretti. Il presidente di Coldiretti Pordenone, Cesare Bertoia, ha sottolineato come nella provincia le colture del mais siano già compromesse a causa del caldo e della siccità. In tutta la regione, come sottolineato dal presidente regionale di Coldiretti, Dario Ermacora, “soffrono soprattutto le colture annuali e i foraggi”. Secondo Ermacora “il quadro è preoccupante ma non drammatico, tuttavia qualora dovessero continuare temperature elevate e assenza di piogge le cose potrebbero rapidamente precipitare”. La temperatura elevata sta mettendo a dura prova anche la resistenza degli animali da allevamento, in particolare le mucche da latte, con netti cali di produttività.
La giornata di oggi si preannuncia come la più calda di questa nuova ondata di calore e forse anche di tutta l’estate. Lo fanno sapere i meteorologi del Centro Epson Meteo, spiegando che le temperature massime si manterranno tra i 32 e i 38 gradi con punte fino a 39-40 gradi, anche se l’alto tasso di umidità farà percepire temperature ancora più elevate. Una prima attenuazione del caldo è prevista nel fine settimana, quando un nucleo di aria fresca atlantica porterà temporali prima al Nord e poi anche sulle regioni centrali adriatiche.
Per contrastare l’emergenza caldo e le altissime temperature di questi giorni, il Comune di Genova potrebbe rendere obbligatoria la chiusura di uffici pubblici e negozi dalle 12 alle 17, cioè le ore più calde della giornata. La proposta arriva da Ernesto Palummeri, medico e responsabile del centro regionale per le ondate di calore: è stato proprio lui a lanciare l’allarme e ad avvertire le autorità dei rischi che afa e umidità possono comportare sulla salute dei cittadini. Al momento si tratta comunque solo di un’ipotesi e non è ancora chiaro se la misura verrà adottata.
E’ sempre più emergenza caldo in Italia. L’afa e le alte temperature portate dalla nuova ondata di calore continueranno a imperversare sul Paese almeno fino a venerdì prossimo. Lo fa sapere la redazione web del sito “www.iLMeteo.it” che lancia un vero e proprio allarme: “L’afa insopportabile e il caldo intenso hanno già causato dei morti tra le persone più deboli, come gli anziani, il fiume Po è quasi in secca sul Cremonese, Piacentino e Ferrarese e se non arriverà la pioggia i danni all’agricoltura saranno notevoli”, scrivono gli esperti del portale. Cosa succederà invece da venerdì? Come fa sapere Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito “www.iLMeteo.it”, l’anticiclone africano inizierà a retrocedere e permetterà l’arrivo di aria più fresca atlantica: le conseguenze però “potrebbero diventare pericolose” perché “l’aria più fresca che si scontrerà con il calore accumulato in questi giorni saranno un mix micidiale per la formazione di fenomeni temporaleschi violenti e con rischio di trombe d’aria”.