Ismaele Lulli 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Prime dichiarazioni di Igli Meta –Col passare delle ore si aggiungono i dettagli del delitto di Ismaele Lulli, il ragazzo di 17 anni ucciso a Pesaro domenica. Dopo l’arresto e l’interrogatorio dei due ragazzi albanesi, individuati come i colpevoli dell’omicidio, l’avvocato di Igli Meta fa avere le prime dichiarazioni del giovane: “Il ragazzo mi ha pregato di dire che chiede perdono alla famiglia e alla cittadinanza. È fortemente provato e sa quello a cui andrà incontro”. Una presa di coscienza della gravità dell’atto compiuto insieme a Mario Nema, che ha concretamente compiuto l’atto, sferrando il colpo di coltello mortale. Nonostante la scena del crimine abbia mostrato la presenza di nastro adesivo e guanti, la tesi sostenuta dai colpevoli è che non avessero intenzione di uccidere il ragazzo ma solo di spaventarlo, all’appello manca solo l’arma del delitto, ma Igli Meta sembra intenzionato a condurre le autorità sul luogo dove è stato nascosto il coltello.
Ismaele Lulli 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Il ragazzo albanese confessa – E’ pronto a confessare Igli Meta, il ragazzo albanese di 20 anni che ha ucciso Ismaele Lulli, il diciassettenne trovato morto a Sant’Angelo in Vado. Lo ha fatto sapere il suo avvocato, Salvatore Asole: “Il mio assistito si è assunto la piena responsabilità dell’omicidio e vorrà ribadire che non aveva alcuna volontà di uccidere”, ha detto il legale comunicando che oggi pomeriggio Meta renderà piena confessione durante un interrogatorio. Insieme a lui è stato arrestato Mario Nema, anche lui accusato di aver partecipato all’omicidio. Sarebbe però stato Meta a estrarre il coltello e a colpire Ismaele alla gola. L’avvocato ha aggiunto che il giovane albanese si è reso disponibile, al termine dell’interrogatorio, ad accompagnare il magistrato e i carabinieri sul luogo dove ha nascosto l’arma del delitto. “Volevano solo spaventarlo, poi la situazione è sfuggita di mano”, ha concluso Asole.
Ismaele Lulli 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Gli indizi contro i ragazzi albanesi – Ismaele Lulli 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Un mare di indizi lasciati – Molto rumore e molti misteri fino a stamani quando dopo l’arresto dei due ragazzi albanesi, il caso di Ismaele Lolli ha acquisito dei contorni molto più chiari e definiti, anche grazie alla serie incredibile di indizi compromettenti che i due presunti assassini hanno lasciato per le strade nel pesarese. Igli Meta e Marjo Mema, in Italia da quasi 6 anni con regolare permesso di soggiorno, figli di due muratori con una piccola impresa edile, sono infatti sospettati di aver eseguito un’esecuzione in piena regola, ma hanno colpevolmente lasciato una sera lunghissima di indizi: hanno seminato la via di fuga con i propri vestiti macchianti i sangue, alcuni addirittura lanciati nel dirupo dove hanno scaraventato anche Ismaele. I carabinieri agli ordini del Colonnello Antonio Sommese hanno poi trovato anche le impronte digitali sullo scotch usato per immobilizzare il ragazzo diciassettenne e anche sul suo telefoni. Tra l’altro è stato risolto anche uno dei primissimi misteri venuti fuori domenica scorsa prima del ritrovamento di Ismaele: c’è la regia dei due albanesi anche dietro a quell’improbabile e misterioso sms ricevuto dalla madre del ragazzo direttamente dal cellulare del figlio con su scritto “Cambio vita e vado a Milano, non cercatemi”. Proprio questo sms ha indotto la madre a denunciarne la scomparsa già alle 16 di domenica. Insomma, sono davvero tanti i legami che portano inequivocabilmente ai due compagni di classe albanesi di Ismaele.
Ismaele Lulli 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Le reazioni del paese (video)- Dopo giorni di misteri avvolti attorno al caso del povero 17enne, Ismaele Lulli, trovato sgozzato vicino a Pesaro in un dirupo dopo essere stato sgozzato: fermati stamani due suoi amici albanesi, compagni di classe all’Istituto Alberghiero, sospettati di averlo sgozzato per motivi di gelosia (secondo le prime ricostruzioni, Ismaele avrebbe corteggiato la ragazza di uno dei due albanese, Igli Meta). Quando stamattina i carabinieri di Pesaro sono andati a prelevare e arrestare i due sospettati, la folla di curiosi e riottosi radunatasi davanti all’abitazione dei due si è scontrata con i carabinieri che stavano proteggendo l’uscita dei ragazzi albanesi. Numerosi le urla e gli evidenti tentativi di linciaggio sui ragazzi albanesi, comunque ben protetti dalle forze dell’ordine: dopo qualche minuto di tensione con calci e pugni sulle auto, le volanti riescono a partire e la situazione si calma. Ecco il video postato da Rep.Tv che mostra gli attimi di grandissima rabbia della popolazione di Sant’Angelo in Vado.
Ismaele Lulli, 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado). Le prime ammissioni – Orrore in un paesino nel Pesarese che sta sconvolgendo i paesani e l’intera attenzione nazionale: dopo l’arresto dei due ragazzi albanesi compagni di classe della loro vittima sgozzata domenica scorsa, Ismaele Lulli, iniziano ad uscire le prime ammissioni e indiscrezioni. Quando i Carabinieri sono andati a prelevare Igli Meta per interrogarlo, il ventenne albanese – fidanzato con un’altra ragazza, amica e corteggiata dallo stesso Ismaele scatenando l’ira e la gelosia di Igli, forse il movente della tragedia – probabilmente si stava preparando a fuggire in Albania. Così rivela il Colonnello dei carabinieri Antonio Sommese, «dormiva in auto e aveva a disposizione una somma di denaro». Marjo Mema, l’amico di Igli che avrebbe aiutato nell’omicidio, ha fatto le prime ammissioni e sta collaborando con gli investigatori: «Si sta cominciando a rendere conto della gravità del fatto», risulta dalla ricostruzione dei carabinieri. Dalle prime voci sembrerebbe che la posizione del giovane sarebbe meno grave di Igli, ritenuto l’esecutore materiale del delitto.
Ismaele Lulli, 17enne sgozzato a Pesaro (Sant’Angelo in Vado) – Due ragazzi albanesi sono stati arrestati per l’omicidio di Ismaele Lulli, lo studente di 17 anni ritrovato senza vita in un boschetto di San Martino in Selva Nera, nel comune di Sant’Angelo in Vado nella provincia di Pesaro e Urbino. Ad uccidere materialmente il giovane sarebbe stato Igli Meta, 20 anni, aiutato da Marjo Mema, di 19: il primo avrebbe agito per gelosia nei confronti della sua ex fidanzata e avrebbe fatto le prime ammissioni davanti agli investigatori. Lo ha fatto sapere il colonnello dei carabinieri Antonio Sommese durante la conferenza stampa di stamattina al comando provinciale di Pesaro. L’incontro tra i tre ragazzi è avvenuto vicino alla stazione degli autobus, Ismaele non immaginava minimamente l’agguato perché li conosceva bene: “E’ stato invitato dai due ad andare a fare un bagno al fiume: ha accettato senza problemi, è salito in macchina senza costrizione, poi si sono appartati in quel poggio, nell’area di campagna di San Martino in Selva nera, e lì c’è stata l’aggressione”, ha spiegato Sommese. Il ragazzo è stato prima tramortito, forse con un calcio in testa, poi è spuntato il coltello: “E’ stato quasi decapitato, è stato sgozzato: la morte è stata rapida, l’emorragia immediata e molto violenta”. Dopo aver commesso il delitto i due albanesi si sono ripuliti e sono scappati, ma fuggendo hanno portato via anche una scarpa della vittima. Sarebbe stato proprio questo ad incastrarli.