Drammatica udienza nell’aula della terza Corte di Assise di Napoli: la mamma di Arianna Flagiello ha parlato per oltre un’ora della morte di sua figlia, che sarebbe stata istigata dall’ex convivente, Mario Perrotta, a gettarsi giù dal balcone. Questa è l’accusa di cui deve rispondere il 34enne. Il processo punta a fare luce sulla morte della trentenne, precipitata dal quarto piano il 19 agosto del 2015. La ragazza si sarebbe lanciata già al termine dell’ennesimo litigio con Mario Perrotta. Una lite alla quale aveva assistito la madre, Angiola Donadio, che ora convive con un rimpianto: «Quello di non avergli impedito di portarsi via la mia ragazza, di non aver interrotto quella sequenza di violenza che si stava consumando sotto i miei occhi e di aver lasciato che seguisse quell’uomo per l’ultima volta». La madre di Arianna Flagiello ha raccontato un amore malsano, una storia di non amore.
Costituitasi parte civile, in aula ha ricostruito gli ultimi momenti di quella storia tormentata. L’accusa di maltrattamenti e istigazione al suicidio del resto ha preso forma proprio grazie alla sua testimonianza. La teste in aula ha parlato di soldi: erano un chiodo fisso per Mario Perrotta, privo di un’occupazione stabile ma sempre dedito alla palestra. Sua figlia, invece, aveva un posto di lavoro fisso: era dipendente di una casa editrice. Da parte dell’uomo c’era una continua richiesta di denaro e ciò avrebbe provocato i continui litigi, che terminavano solo quando la ragazza riusciva a farseli dare in prestito dalla madre. Quel 19 agosto, però, Angiola Donadio sperava di aver posto fine all’ennesimo litigio con un altro prestito e colse l’occasione per provare a far capire a sua figlia che non c’era niente di sano nella loro relazione. Poi, però, la svolta drammatica.
«Sentimmo il rumore dell’auto nel garage, mia figlia si affaccio` e chiese a Mario di salire a casa mia. Entro` che aveva gli occhi accesi, uno sguardo da pazzo. Mia figlia, gli disse addirittura che io ero pronta a chiedergli scusa (per un precedente diniego di denaro), mentre lui la zittiva dicendo che non doveva mettermi a conoscenza dei fatti loro». La madre di Arianna Flagiello ha spiegato che se l’uomo se la portò via strattonandola. «Mi pento di non aver interrotto quella scena, di non aver costretto mia figlia a rimanere con me, ma confesso che ebbi anche un momento di sollievo, perche´ quell’uomo mi faceva paura. Fatto sta che decisi di seguirli, perche´ questa volta il litigio fu particolarmente violento».
Poi però il tragico epilogo con una dichiarazione di Arianna Flagiello, riportata dalla madre, finita agli atti: «Mia figlia urlo` “Mario smettila, che mi fai male, se non la finisci mi butto giu` dal balcone”, e lui rispose “sono io a buttarti giu` dal balcone”». Accadde tutto in una manciata di secondi: stava seguendo la coppia lungo le scale, bussò alla loro porta e comparve Mario Perrotta, annunciando la tragedia. La madre della vittima chiamò i soccorsi e strinse per l’ultima volta sua figlia, mentre l’uomo se ne andava in auto insieme alla madre.
Ora la difesa – come riportato da Il Mattino – vuole dimostrare che Arianna Flagiello è volata giù dal balcone quando Mario Perrotta era impegnato a contrastare l’ingresso di Angela Donadio e che «che il gesto dell’ex compagna era imprevedibile e sproporzionato rispetto a un banale litigio». Si tornerà in aula a settembre, quando verranno ascoltati anche gli amici della coppia e gli inquilini del palazzo, a due anni di stanza dalla morte della giovane donna.