San Francesco da Paola venne ala luce quando ormai i suoi genitori, avanti con gli anni, non vi speravano più. Ed invece le loro invocazioni a san Francesco di Assisi sortirono l’effetto sperato e per questo il nome scelto fu, appunto, Francesco. E san Francesco fece ancora avvertire la propria presenza quando il bambino, dopo meno di un mese di vita, rischiò seriamente di perdere un occhio: la madre invocò il santo promettendo che avrebbe lasciato il figlioletto in un convento per un anno e il bambino, miracolosamente, non perdette l’occhio. La vita proseguì tranquillamente fino ai tredici anni, quando i genitori lo portarono, come promesso anni prima, in un convento di Francescani a nord di Cosenza. Qui il giovane san Francesco diede svariati esempi della sua grande spiritualità. Trascorso l’anno in convento volle recarsi in pellegrinaggio ad Assisi per capire cosa fare della propria vita. Nel percorso conobbe un monaco fuggito dalla Siria che viveva in modo eremitico e una volta tornato a Pola decise di seguirne l’esempio. Visse per alcuni anni in una grotta, trascorrendo il tempo tra esercizi spirituali e contemplazione. Ben presto cominciarono ad essere diverse le persone che si rivolgevano a lui per cercare una parola di comprensione e conforto, tanto che san Francesco dovette spostare il proprio eremo. Alla fine alcuni suoi coetanei gli chiesero di poter vivere seguendo il suo esempio: questo evento, avvenuto nel 1436, fu la genesi dell’Ordine dei Minimi. Poco meno di 20 anni dopo san Francesco decise che era giunto il tempo di edificare un minuscolo convento e nel corso della sua costruzione si rese protagonista di diversi miracoli, tra cui il bloccare un masso che stava per uccidere due persone, il tutto con un solo cenno della mano.
Il suo nome giunse fino alle orecchie del Papa, il quale volle far fare delle verifiche per capire se la comunità di san Francesco andasse riconosciuta ufficialmente, cosa che avvenne tra il 1471 e il 1484.
Nel frattempo san Francesco si spostò da Pola e diede vita ad altri conventi, sempre nel territorio che oggi corrisponde alla Calabria. Quando dovette andare in Sicilia per edificare anche lì un convento, si rese protagonista di un altro prodigio: l’attraversamento dello Stretto di Messina praticamente a nuoto. Alla fine anche suo padre divenne membro dell’Ordine fondato dal figlio. La sua fama si ampliò a tal punto che Luigi XI, Re di Francia, chiese il suo intervento, convinto che san Francesco potesse salvarlo da una malattia che lo stava conducendo alla morte. San Francesco fu costretto dal Papa a recarsi in Francia, dove confermò le sue capacità spirituali e soprannaturali, compiendo diversi prodigi e miracoli. Riuscì a far accettare a Luigi XI il fatto della morte come qualcosa da accettare, ma alla fine non riuscì a fare ritorno nella sua amata terra natia, ma il successore di Luigi XI glielo impedì, affermando che ormai doveva considerarsi il consigliere spirituale dei Reali di Francia. Alla fine spira in Francia, all’inizio del 1500, all’età di 91 anni. Pochi anni dopo venne proclamato beato.
È patrono di Pola e Cosenza e di tutta la Calabria. E proprio a Cosenza, così come a Catania si svolgono ogni anno eventi a lui dedicati. Infine va ricordato il fatto che è protettore della gente di mare.
In questa giornata, segnata dalla commemorazione di questo importante santo si ricordano però anche Sant’Abbondio e, tra i beati, Elisabetta Vendramini.