È italo-marocchino uno dei tre terroristi protagonisti dell’attentato a Londra la sera del 3 giugno. Il suo nome è Youssef Zaghba: è nato a Fez, in Marocco, da padre marocchino e mamma italiana, e l’anno scorso – come riportato da corriere.it – era stato fermato all’aeroporto di Bologna mentre cercava di imbarcarsi su un volo per la Turchia, dalla quale avrebbe poi raggiunto la Siria. L’intelligence italiana, dopo averlo fermato e denunciato per terrorismo internazionale – per quanto dall’accusa fosse stato prosciolto – aveva continuato a tenerlo d’occhio e più volte ne aveva segnalato i continui spostamenti alle autorità marocchine e a quelle britanniche, evidentemente invano.
La mamma, Valeria C., dopo la separazione dal marito aveva fatto ritorno in Italia, in provincia di Bologna, dove tuttora risiede. Con il figlio, che nel frattempo aveva trovato un lavoro stagionale in un ristorante di Londra, aveva continuato ad avere contatti fino all’ultimo.
Il 15 marzo del 2016, giorno in cui Youssef venne fermato all’aeroporto Marconi di Bologna, alla mamma non aveva detto di voler andare in Siria: le aveva raccontato di essere in partenza per Roma. Ai controlli, però, si era agitato particolarmente, era stato fermato e gli furono sequestrati il passaporto e il cellulare. Ed è proprio sul telefonino che gli inquirenti trovarono il filmato di una macabra esecuzione nel deserto, nonché foto di bandiere dell’Isis e altro materiale di propaganda. Era stato schedato come sospetto foreign fighter: la mamma, convertita all’Islam, quando era stata informata dell’accaduto aveva a lungo ringraziato la polizia per aver impedito al figlio di raggiungere la Siria. Non immaginava che il suo appuntamento col destino era soltanto rinviato.