Un romanzo che ha fatto la storia, una fiaba struggente e la storia della protagonista rimasta impressa anche con i cartoni animati: è questo il successo di Lucy Maud Montgomery che con il suo Anna dai Capelli Rossi e la serie successiva di Emily della Luna Nuova ha segnato la memoria di centinaia di migliaia di persone nel mondo. La scrittrice canadese ha colpito nel segno anche quando ha dato il suo ok alla realizzazione del cartone animato che così tanto bene ha fatto in Giappone prima e poi in tutta Europa dopo. Un successo anche se il cartone e l’anime Manga successivo sono in alcune parti molto diverse dal romanzo originale, ma questo non ha mai rappresentanti un problema per Lucy che ha preferito far crescere il suo personaggio anche lontano da lei. La storia raccontata nel libro procede senza soluzione di continuità ma nella trasposizione animata si possono individuate tre parti diverse tra loro e sopratutto auto conclusive in modo da essere molto più utile per una narrazione televisiva. Il primo anno, la fine dell’infanzia e l’adolescenza: sono queste tre le parti in cui viene idealmente diviso il manga di Anna dai Capelli Rossi con numerosi flashback che fanno da ponte con il ricordo dell’infanzia e l’inesorabile trascorrere degli anni. Un progetto comunque di ottima qualità e che ha saputo trasporre specialmente il senso di malinconia che la Montgomery esprimeva e voleva raccontare dentro i suoi libri.
Dopo essere diventato un classico della letteratura per ragazzi, “Anna dai capelli rossi” è sbarcato anche sul piccolo schermo sotto forma di cartone animato. La storia creata dalla scrittrice Lucy Maud Montgomery è infatti diventata un anime (animazione giapponese) prodotto in ben 50 episodi dalla Nippon Animation nel 1979 e poi giunto in televisione sulla Fuji TV a partire da gennaio. In Italia è poi arrivato nel 1980, prima trasmesso su Rai Uno e poi negli anni Novanta su Rai Due. Negli anni successivi le repliche del cartone sono invece andate in onda sui canali Mediaset con share sempre altissimi. In occasione del trentesimo anniversario del cartone, la Nippon Animation ha creato anche un prequel intitolato “Sorridi, piccola Anna” trasmesso in Giappone nel 2009 e in Italia nel 2010.
Lucy Maud Montogmery come ormai abbiamo capito e per chi non lo sapesse già, è la mamma di Anna dai Capelli Rossi che sia come fiaba che come cartone animato ha riscosso un successo incredibile per cui magari il nome dell’inventrice non ce la ricordiamo ma la piccola Anna, malinconica e sognatrice, quella certamente di più. Ecco, se poi venite anche dagli anni Settanta nei quali eravate bambini il ricordo sarà ancora più vivo: il cartone più famoso di tutti fu realizzato dai geni giapponesi che con il loro stile inconfondibile (da Heidi in giù, per intenderci) e hanno cercato di riprendere la vicenda della piccola orfana. 50 puntate trasmesse nel 1979 con un sigla che secondo noi una volta sentite le prime tre note canterete a menadito. Le campagne, la mancanza di voglia nello studio e la malinconia, chi non ricorda tutto ciò? Siamo qui apposta, con il video tratto da Youtube che ci riporta indietro di 40 anni con la sigla e le immagini storiche del film, anzi del cartone, di Anna dai Capelli Rossi. E con questo la memoria di Lucy sarà resa un pochino più allegramente. Clicca qui per vedere la video sigla di Anna dai Capelli Rossi.
Dopo “Emily della Luna Nuova”, la scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery pubblicò il secondo romanzo della stessa serie intitolato “Emily cresce”. La protagonista ha ormai quindici anni e vive in città per studiare. Emily impara che il percorso per diventare una scrittrice di successo è irto di difficoltà e molto lungo. La storia parla dell’ambiente scolastico liceale nel quale nascono le rivalità tra studenti e i primi amori adolescenziali. Emily diventa pian piano adulta, compiendo anche dei piccoli lavori occasionali, maturando dal punto di vista sia umano che artistico. Oltre alla protagonista Emily Byrd Starr, nel secondo romanzo sono sempre presenti l’amica Ilse e i due amici Teddy e Perry e tutti insieme frequentano scuole in città. Il secondo romanzo della saga si rivela affascinante e di grande leggibilità, benché sia da alcuni considerato di qualità leggermente inferiore al primo. Porta i ragazzi alla riflessione ed è pervaso da un sottile umorismo. Il terzo capitolo della saga, Emily’s Quest, è disponibile solo in lingua inglese. Emily ha due certezze: sta per diventare una scrittrice di successo ed è destinata a sposare Teddy, di cui è innamorata. Terminata la scuola, gli amici di sempre partono per realizzare i propri sogni, compreso Teddy che decide di frequentare una scuola d’arte e design a Montreal. Emily, che ha deciso di restare a New Moon, è distrutta dalla separazione da Teddy. Le mancano gli amici e l’uomo di cui è innamorata ma si immerge con impegno nella scrittura del suo romanzo che però sarà rifiutato dall’editore. Per cercare di dimenticare la delusione e Teddy, accetta di stare con un uomo che non ama, ma dopo vari anni e disavventure l’amore tra i due amici trionferà su tutto.
Una donna importante che ha regalato emozioni e sogni per tantissimi bambini e non solo: è Lucy Maud Montgomery che stiamo imparando a conoscere a partire dal doodle di Google che per tutti oggi campeggia su propri smarpthone e pc che celebra proprio questa donna. Una vita tormentata e difficile per la scrittrice orfana canadese che anche negli ultimi anni della sua esistenza non ha certo pasto momenti semplici: nell’aprile del 1942 la Montgomery si spense, in circostanze mai del tutto chiarite. Non fu mai accertato, infatti, se si trattasse di una trombosi coronarica o di un suicidio, causato dalla depressione che periodicamente avvolgeva la scrittrice. Ciò che è certo, tuttavia, è che anche dopo la morte della romanziera, le storie di Anna dai capelli rossi continuarono ad avere grande successo in tutto il mondo, grazie anche al celebre cartone animato giapponese che ne riprende la trama, portando le avventure dell’orfanella nel piccolo schermo ed offrendole anche ai più piccini. Una fine però difficile che riporta tutta quella ferita che ha accompagnato la vita di Lucy senza sosta: nei romanzi abbiamo l’impressione che non volesse nascondere tutto ciò ma cercasse una risposta proponendo personaggi e bigini affettivi legati tra loro. Non un calcolo ma un rapporto salvava la piccola Anna e, negli sprazzi lieti della vita di Lucy, tipo i tre figli, questo si è reso palese a tutti.
Nel primo libro della trilogia di “Emily della Luna Nuova”, creata da Lucy Maud Montgomery, la protagonista è rimasta orfana e va a vivere con le zie Elizabeth e Laura e il cugino Jimmy nella fattoria New Moon. La ragazza stringerà amicizia con Ilse, Teddy e Perry, quest’ultimo disprezzato dalla zia Elizabeth per la sua povertà e mancanza di istruzione. Nel romanzo ognuno dei personaggi è caratterizzato da un particolare talento. La protagonista Emily aspira a diventare una scrittrice, Ilse è dotata di ottime capacità di recitazione, Teddy ha notevoli doti artistiche e Perry è nato per fare politica. Tuttavia i quattro ragazzi sono incompresi e osteggiati dalle rispettive famiglie. Emily soffre perché non riesce ad andare d’accordo con la severa zia Elizabeth che ritiene privo di valore il desiderio di scrivere della nipote. Il dottor Burnley, padre di Ilse, non presta molta attenzione alla ragazza, probabilmente a causa di un oscuro segreto che riguarda la morte della moglie. Teddy è quasi oppresso dal morboso amore della propria madre la quale non comprende il suo talento artistico e teme di perdere l’affetto del proprio figlio per colpa delle sue amicizie. Perry conduce una vita disagiata, al contrario degli altri tre ragazzi, ed è costretto a lavorare per mantenere sé stesso e la vecchia zia con cui divide la casa. La zia, inoltre, non approva il desiderio di studiare del ragazzo che sogna di costruirsi una vita migliore.
Tanto un sogno la fiaba di Anna dai Capelli Rossi, tanto un incubo in alcuni momenti la vita di Lucy Maud Montgomery, la grande scrittrice di cui oggi si festeggia il 141* anniversario della nascita. Una donna molto fragile, e molto è dettato – come potete documentare qui sotto – dall’esperienza difficile della situazione di orfana. Anche crescendo il rapporto con altri due uomini della propria vita, dopo la mancanza di un vero padre, non ha certo migliorato la sua fiducia nel genere maschile e in generale in una possibilità di affetto insceno dentro un rapporto. Si sposò con Ewen Macdonald, ovvero un pastore della Chiesa presbiteriana, nel 1911 e con il quale ebbe tre figli. Il periodo del matrimonio quando le cose andavano bene fu anche il più fecondo della sua carriera di scrittrice che faticava a vivere con serenità gli impegni famigliari, cadendo spesso in periodi di acuta depressione. A peggiorare il tutto, si aggiunsero anche i rapporti tesi con l’editore Louis Coues Page, che si risolsero solo molto tempo dopo, negli anni Venti. Esaurita la fantasia dedicata all’orfanella Anna, la Montgomery creò nuovi personaggi, ambientando le storie in contesti diversi. Tra i nuovi personaggi possiamo annoverare Emily e Pat. Emily fu la protagonista della saga “Emily e la Luna Nuova”, che contava tre romanzi; tuttavia, le nuove protagoniste non riuscirono ad eguagliare il successo raggiunto da Anna. Dopo una pausa durata 15 anni, la scrittrice sentì l’esigenza di ritornare al suo primo amore, scrivendo nuovamente dei racconti su Anna dai capelli rossi, pubblicando anche nuovi romanzi.
Oltre ai celebri romanzi su “Anna dai capelli rossi”, Lucy Maud Montgomery è ricordata anche per “Emily della Luna Nuova”, trilogia per ragazzi creata all’inizio del novecento. Emily della Luna Nuova (Emily of New Moon) è il titolo del primo libro pubblicato nel 1923, a cui ha fatto seguito Emily cresce (Emily Climbs) nel 1925, ed Emily’s Quest, nel 1927. Quest’ultimo romanzo non è mai stato tradotto in italiano. La protagonista della saga è Emily Byrd Starr, una ragazza orfana che dopo la morte di genitori viene affidata a dei parenti. La saga è per molti versi simile ai più conosciuti romanzi della serie di Anna dai capelli rossi, che narrano sempre dei problemi della vita visti con gli occhi della bambina e dell’adolescente. Come in quei libri, anche la saga di Emily si svolge sull’Isola di Prince Edward in Canada con la differenza che la storia è più verosimile e meno fantasiosa rispetto ai romanzi di Anna. La stessa scrittrice Lucy Maud Montgomery (1874-1942) dichiarò che le protagoniste delle due serie traggono ispirazione dalla sua esperienza di vita, soprattutto Emily, la cui storia è spesso una parziale autobiografia dell’autrice.
Lucy Maud Montgomery, così si chiama la scrittrice di sogni e malinconie d’infanzia, poi cresciuta ma mantenendo quello sguardo di profonda riflessione sull’affetto e l’esigenza di essere amati da una famiglia in cui decine di generazioni si sono riconosciute. Oggi si festeggia lei, come potete vedere qui sotto, ma ora andiamo a verificare quanto di quello che racconta rispecchi con la propria vita: e la risposta è immediata, praticamente tutto. Come si diceva il libro del 1908, Anna dai capelli rossi, racconta l’infanzia di Anna, la quale è una piccola orfanella che ha già molto sofferto. Anna vive in un orfanotrofio in Canada, finché non le giunge la bella notizia che qualcuno ha chiesto di adottarla. La bambina è al settimo cielo, ma ben presto si scoprirà che l’adozione è frutto di un equivoco. I fratelli Matthew e Marilla,che vivono in una fattoria che si chiama Green Gables (Abbaini Verdi), in realtà volevano un maschietto, che li potesse aiutare con i lavori nei campi. Matthew è un uomo molto silenzioso e schivo, mentre Marilla è rigida e intransigente. All’arrivo di Anna nessuno dei due vuole tenerla; ma Matthew si affeziona subito alla bambina e alla sua vivace fantasia, che trasfigura ogni luogo che attraversano in qualcosa di magico. Marilla fa più fatica ad accettarla ma alla fine, anche se non era quello che voleva, decide di tenere Anna. Esigenza di affetto, in fondo tutti noi potremmo identificarci, non tanto con Anna o con Lucy, ma con quanto essere provano dentro di sé.
“Anna dai capelli rossi”, scritto nel 1908 da Lucy Maud Montgomery, racconta l’infanzia di una piccola orfanella. Anna vive in un orfanotrofio in Canada, finché non le giunge la bella notizia che qualcuno ha chiesto di adottarla. La bambina è al settimo cielo, ma ben presto si scoprirà che l’adozione è frutto di un equivoco. Nonostante questo col passare del tempo l’affetto dei due anziani fratelli crece e le cose in casa si mettono per il meglio. La piccola Anna si rivela una grande risorsa per i due anziani fratelli: anche se non può dare l’aiuto che avrebbe dato un ragazzo, è disponibile e gentile e soprattutto molto intelligente. A scuola infatti è tra i primi della classe, tanto da sviluppare una fortissima rivalità con un suo compagno altrettanto bravo, Gilbert. Anna dimostra le qualità necessarie per poter diventare insegnante, e infatti riesce a vincere una borsa di studio per andare a studiare a Charlottetown. Ma il suo sogno non si realizzerà: Metthew muore per un infarto e lei decide di non partire per restare accanto a Marilla. Diventerà la maestra della scuola locale. La storia di Anna si ispira molto da vicino alla biografia della scrittrice Montgomery, che era a sua volta un’orfana adottata, ma che non riuscì mai a trovare la serenità che invece aveva voluto regalare al suo personaggio. Anna dai capelli rossi è diventata molto famosa grazie anche a varie trasposizioni cinematografiche che ha avuto la sua storia, e specie grazie al cartone animato giapponese che fu prodotto negli anni settanta.
Una giornata particolare per tutti gli amanti delle fiabe, con Lucy Maud Montgomery che viene ricordata in tutto il mondo con un doodle dedicato su Google, il famoso logo animato che celebra le personalità, a volte anche più nascoste, della cultura, dello spettacolo e della società umana. Oggi è il suo 141 compleanno e la grande azienda Made in Usa ha deciso di regalare a tutti i fan della saga di fiabe vari doodle – a seconda delle parti del mondo in cui si è – realizzati da una doodler… anch’essa super fan di Anna dai Capelli Rossi, la protagonista di molti romanzi della Montgomery. Si chiama Olivia Huynh e ha voluto onorare il nome della sua eroina illustrando diverse scene del romanzo tanto amata, tra cui una particolarmente memorabile in cui Anna cuoce erroneamente una torta con dell’olio medicinale e non con la vaniglia. Nel doodle si vede infatti la bimba sognatrice tutta verde per il cibo ingerito; una super doodler per una grande figura della cultura mondiale, la particolare e fragile Lucy Maud Montgomery. Clicca qui per poter vedere tutti i doodle disegnati da Olivia per la sua icona di quando era piccina.
Nel 1908 venne pubblicato il primo libro di una saga destinata ad avere un grandissimo successo negli anni seguenti, tanto che la sua fama è arrivata fino ai giorni nostri. Il titolo originale di quel romanzo era Anne of Green Gables. Come era in uso in quel periodo, il nome della protagonista fu tradotto in italiano, diventando Anna. Nel nostro paese, quel romanzo, che fu scritto da Lucy Maud Montgomery di cui ricorre oggi il 141esimo anniversario della nascita, è noto come Anna dai capelli rossi, o Anna dei Verdi Abbaini. Nelle intenzioni dell’autrice quella storia era destinata ad un pubblico di ogni età, ma oggi lo si ricorda come uno dei grandi classici per l’infanzia. In Anna dai capelli rossi, infatti, si racconta l’infanzia della protagonista, e più precisamente quello che le accade tra gli 11 e i 16 anni d’età. In seguito, la Montgomery pubblicò altri libri che seguivano la vita di Anna fino alla sua età adulta. A seguire, furono pubblicati Anne of Avonlea (L’età meravigliosa, 1909); Anne of the island (Il baule dei sogni, 1915); Anne’s house of dreams (La casa dei sogni, 1917); Rainbow valley (La valle dell’arcobaleno, 1919); Rilla of Ingleside (Rilla di Ingleside (1921). Per alcuni anni poi la scrittrice e creatrice di Anna decise di occuparsi di altri soggetti, ormai stanca del suo personaggio. Solo più avanti si fece convincere a riprendere la narrazione sulla sua vita, riempiendo degli archi di tempo che erano stati lasciati indietro nei precedenti libri. Nel 1936 scrisse Anne of windy poplars (La casa dei salici al vento) e nel 1939 Anne of Ingleside (La grande casa).
Lucy Maud Montgomery, è nata esattamente 141 anni fa, in quell’isola del Canada, l’Isola del Principe Edoardo, dove non solo il freddo dell’atlantico a Novembre e la cultura gaelico scozzese ricorda tanto l’europa e i giorni nostri. E forse sarà solo un caso, se proprio oggi, in un compleanno apparentemente molto poco significativo di Lucy Maud Montgomery, Google decida di omaggiarla con un doodle animato. A ben guardare però, la madre di Anna dai Capelli Rossi – perchè nonostante si trattasse di una orfanella perseguitata dalla sfortuna sulle figure genitoriali, Anna artisticamente parlando è null’altro che la figlia di Lucy Maud Montgomery – si presenta all’improvviso all’attenzione del pubblico del web in circostanze davvero molto particolari. Lucy Maud Montgomery, infatti, è nota principalmente per aver creato la saga di Anna dai Capelli Rossi, e in un modo un po’ casuale. Scritta la storia, che parlava delle vicende di una bambina dai capelli rossi che rispondeva alle incredibili crudeltà della vita con i sogni e la fantasia in grado di trasfigurare la realtà rendendola bella, l’ha proposta a tutte le case editrici, che hanno semplicemente cestinato il suo scritto. Lucy Maud Montgomery decise di metterlo in una cappelliera, come un sogno che si richiude in un cassetto, nella mente o “sopra la testa” per così dire, di chi si trova a scontrarsi con la disillusione del fallimento. D’un tratto però – chissà forse rigovernando la casa o cercando proprio un cappello per uscire di casa in un giorno primaverile di un paio d’anni dopo, ecco che dalla cappelliera, puff!, è rispuntata fuori la storia di quella ragazzina tutta sfortune, capelli rossi, lentiggini e sogni. E così Lucy Maud Montgomery ci riprovò e questa volta il romanzo fu accettato, per essere pubblicato l’anno successivo. Insomma, da questa cappelliera anche oggi rispunta questa curiosa figura, con cui parecchi 35-40 enni figli della televisione si sono confrontati sotto forma di spettatori di un famoso cartone animato giapponese ispirato al romanzo di Lucy Maud Montgomery, mentre chi ha qualche anno in più lo avrà di certo letto. E forse non lo avrà calcolato il preciso algoritmo di ricerca di Google, ma Lucy Maud Montgomery oggi è attuale come e più di allora. Come Anna dai Capelli Rossi, l’occidente è colpito dalla violenza, e si sente orfano di un padre e una madre che lo aiutino ad affrontare la realtà. Una realtà a cui pare si debba rispondere con pari moneta, all’odio con l’odio, alla violenza con la violenza. La battaglia di civiltà, come per l’ecologia del mondo pare non avere spazio per uno sguardo sgranato, di meraviglia per il bello come quello di Anna. Eppure, innocente e appassionata, nonostante tutte le “sfighe” (o “avversità”, come direbbero quelli bravi), Anna è sempre pronta a farsi colpire da questa bellezza che lascia vivo in lei il germe di una possibile felicità. Che sa vedere e tirare fuori anche dalle persone. Insomma, Lucy Maud Montgomery sembra con leggerezza tracciare oggi un modo diverso di guardare le cose, e chissà che possano anche tutte le “Anna dai Capelli Rossi”, con questa positività, riuscire a trovare – perchè è questo ciò che conta davvero – magari attraverso una fratellanza, riscoprire, e riabbracciare un vero padre.