Il 30 novembre è il giorno dedicato alla commemorazione di Sant’Andrea, uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo. Viene ricordato da molti come il Primo chiamato, dato che, secondo le Sacre Scritture, fu il primo discepolo di Giovanni Battista a seguire il Signore lungo il fiume Giordano. Nacque nell’anno 6 a.C. a Betsaida, un antico villaggio situato in Israele. Era il fratello di Simon Pietro e non sappiamo se Andrea fosse il suo nome reale, dato che spesso i nomi tramandati in lingua greca variano di significato. Secondo il Nuovo Testamento, Andrea era figlio di Giona e di mestiere faceva il pescatore. A detta del Vangelo di Giovanni, il santo fu inizialmente seguace di Giovanni Battista, che lo indirizzò verso Gesù, e fu anche il primo a considerarlo come il Messia. Non si sa se fosse stato uno dei suoi discepoli principali o soltanto una figura marginale della sua vita. Altre fonti ci dicono che Sant’Andrea viaggiò in Asia Minore e in Scizia, oltre ad aver trascorso oltre venti anni della sua esistenza presso i Daco-Romani. Si dice che fosse il fondatore dell’episcopato dell’antica Bisanzio, la cui diocesi divenne in seguito un Patriarcato. Inoltre, Andrea fu uno dei seguaci del Cristo che lo interrogarono sugli ultimi segnali sui suoi tempi. Da questo dialogo, scaturì il cosiddetto Discorso Escatologico del Signore. Il suo nome comparve anche negli Atti degli Apostoli. Fu crocifisso e martirizzato a Patrasso, una località della Grecia nella quale trovò la morte il 30 novembre del 60. Secondo la tradizione, sarebbe stato posto su una Croce a forma di X, definita anche Croce di Sant’Andrea. Dopo il suo martirio, le reliquie furono trasferite dalla Grecia a Costantinopoli intorno al 300 e rimasero lì per poco meno di un millennio. In seguito, furono traslate ad Amalfi dal cardinale Pietro Capuano, mentre la sua testa fu condotta a Roma e inserita in una teca della Basilica di San Pietro. Vari resti furono donati nel corso dei secoli, con una mano e un braccio regalato al vescovo di Luni Venanzio nel sesto secolo. La testa e un dito furono donati a Papa Pio II nel Cinquecento, prima di essere ricondotti nel 1964 a Patrasso da Papa Paolo VI. Altre reliquie si trovano a San Nicola in Gesualdo, ad Edimburgo (Scozia), nel Duomo Sant’Andrea di Amalfi, a Costantinopoli e in una chiesa importante della Polonia. Sant’Andrea Apostolo è il protettore della Scozia fin dal X secolo e si evince già dalla bandiera nazionale dello stato appartenente al Regno Unito, con una croce decussata di colore bianco. Numerose sono le parrocchie e le congregazioni cristiane legate ad Andrea nel territorio scozzese. Il Santo è molto venerato anche in Romania, dove fu uno dei primi a diffondere il Cristianesimo e nella quale si tramanda che vi avesse alloggiato per anni. Da sottolineare anche un forte collegamento con l’Ucraina, luogo in cui viaggiò, e con Malta, in cui gli fu dedicata una cappella nella località di Luqa. È il santo patrono anche in Russia, in Grecia e in alcuni territori della Prussia, oltre che di numerose città disseminate lungo il nostro Paese.