Va all’attacco, pur usando l’arma dell’ironia, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini a margine dell’incontro avuto oggi con la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in merito alla soluzione del problema dei campi Rom nella Capitale, specialmente dopo che Corte di Strasburgo si era pronunciata contro lo sgombero del Camping River. “È una curiosa richiesta quella dell’Europa” ha detto Salvini durante la conferenza stampa dopo l’incontro avvenuto al Viminale, aggiungendo che non sarà certamente la Corte a “bloccare il ripristino della legalità voluto da un tribunale italiano sul territorio di Roma”. Sulla stessa sua lunghezza d’onda il primo cittadino pentastellato che ha ribadito come per cambiare il sistema dei campi Rom serva una azione “più seria” da parte delle istituzioni, pena la creazione di ghetti come quelli che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre, durante la conferenza, il leader del Carroccio ha ricordato che “sono 150mila le presenze dei Rom in Italia e sono solo 30mila quelli che vivono nell’illegalità nei campi”, definendo questi ultimi una sorta di “sacca parassitaria” e spiegando che non si tratta di razzismo ma semplicemente di ripristino della legalità. (agg. di R. G. Flore)
RAGGI, “NON POSSO METTERLI IN STRADA”
Incontro al Viminale fra il ministro dell’interno, Matteo Salvini, e il sindaco di Roma, Virginia Raggi. I due hanno affrontato il tema dello sgombero del camping River, nella capitale, bloccato dalla Corte di Strasburgo. «Ho chiesto al Comune di proseguire sulla via tracciata – le parole del leader del carroccio, riportate da Il Sole 24 Ore – ho messo a disposizione la forza pubblica per garantire il rispetto della legge. A me interessa che la legalità sia ripristinata a prescindere dalle lettere delle corti – ha aggiunto – é una Corte curiosa che ci mette alcuni anni per arrivare al alcune sentenze e una manciata di minuti per arrivare ad altre decisioni. Non sarà la corte europea di Strasburgo a bloccare il ripristino della legalità». Poco dopo sono arrivate anche le parole del primo cittadino romano, un po’ meno ottimista rispetto al leghista: «Chi pensa che per chiudere o superare un campo – dice – ci vogliano 2 giorni o non conosce la situazione o è in malafede. Non posso mettere in strada 450 persone con dei bambini. Noi stiamo andando avanti, già ieri abbiamo risposto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, in meno di 24 ore». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VINCONO I ROM CON LA PORSCHE
Niente da fare, il camping rom River di Roma non può essere sgomberato. A deciderlo è stata la corte di Strasburgo dopo il ricorso di tre nomadi ospiti presso la stessa struttura capitolina. Lo sgombero era previsto nella giornata di ieri, ma ora è tutto bloccato. Non sono mancate ovviamente le polemiche, a cominciare dal Porsche Cayenne avvistato negli scorsi giorni proprio nei pressi del River, intento ad effettuare un trasloco; era uno dei rom che aveva accettato gli incentivi della giunta Raggi, 1000 euro a persona, o 3000 a nucleo famigliare, in cambio appunto dell’addio al River. Matteo Salvini ha commentato la vicenda su Twitter («Ci mancava il buonismo della Corte Europea per i Diritti dei Rom»), mentre il sindaco di Roma parla di «casino totale». E nelle ultime ore è emerso anche un video, in cui la polizia municipale avrebbe spiegato agli stessi rom di stare tranquilli, che tanto «non vi fanno niente, non vi butta nessuno di fuori… solo una carta… fate ricorso ed è tutto a posto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL DURO COMMENTO DI GIORDANO
«Uno schiaffo in faccia ai tanti che inneggiano al decoro e alla sicurezza». Così Roberto Giordano, segretario della Cgil di Roma e del Lazio ha commentato la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di sospendere lo sgombero forzato di Camping River, campo rom dove vivono centinaia di persone. Domani il ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà a Roma per incontrare la sindaca Virginia Raggi per chiudere tutti i campi rom romani in tre mesi. «Siamo ai mezzi di distrazione di massa. Quando la Capitale del paese sembra sprofondata in un limbo di inazione (eccetto che per gli sgomberi), allora fa sempre gioco e cassa elettorale dare addosso ai Rom e agli immigrati», ha aggiunto Giordano, come riportato da askanews. Sono duri i toni del segretario della Cgil di Roma e del Lazio: «Probabilmente è superfluo aggettivare un tale comportamento politico, ma i ricordi che riaffiorano sono di una nitidezza allarmante. Salvini lo accoglieremo in piazza Montecitorio oggi, come abbiamo fatto ieri davanti al Viminale, con le “mani rosse”, per manifestare la nostra ferma volontà di difendere i valori della Costituzione, il rispetto dei diritti di cittadinanza e della persona umana». (agg. di Silvana Palazzo)
RAGGI, “VOGLIAMO CHIUDERE I CAMPI ROM”
La sospensione dello sgombero del Camping River di Roma decisa dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo mette in difficoltà politica l’amministrazione comunale di Virginia Raggi. Ed è la stessa prima cittadina della Capitale, intervistata dal Tg3, a non nascondere una certa irritazione per il giudizio arrivato da Strasburgo:”Diritti e doveri, condivido l’analisi di Salvini. I campi rom, come tutti romani sanno, sono un caos dal 2008, da quando sostanzialmente esistono in maniera ufficiale. Drenano dalle casse del Comune circa 25 milioni di euro l’anno e fanno vivere cittadini e persone in condizioni pessime, sia dentro al campo che per chi rimane fuori. Finalmente noi abbiamo messo le mani su questa situazione. Il nostro obiettivo è chiuderli favorendo l’integrazione”. La Raggi pare condividere l’atteggiamento di Salvini anche in fatto di censimento rom:”Noi lo abbiamo già fatto, abbiamo fatto delle mappature sociosanitarie per capire chi è nei campi, in quali condizioni è. Anche perchè il Comune ha già messo in atto tutta una serie di misure che servono per capire che cosa può fare ciascuna delle persone presenti nel campo e chiaramente per le persone più fragili è già stato previsto il sistema dell’accoglienza”. Da censimento a mappatura sociosanitaria, quando il vocabolario può cambiare anche la sostanza…(agg. di Dario D’Angelo)
ASSOCIAZIONE 21 LUGLIO, “RAGGI COME SALVINI”
Lo sgombero di Camping River si sta trasformando in un incubo per Virginia Raggi. La Corte europea per i diritti dell’uomo con una misura di emergenza ha ordinato al governo italiano di sospendere lo sgombero. Per Carlo Stasolla, presidente Associazione 21 luglio, la decisione certifica «come il “Piano rom” della Raggi – oltre ad essere dispendioso, assurdo, impraticabile, insostenibile – finisce per violare gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo a fine di garantire un trattamento egualitario dei rom». E questa, scrive sulle colonne del Fatto Quotidiano, «è una macchia, l’ennesima, di cui si sporca indelebilmente la capitale». Usa toni forti contro Virginia Raggi, «una sindaca, investita ormai pienamente in un processo di completa “salvinizzazione” che la spinge a volare in Romania per ripetere il mantra del rimpatrio come ennesima soluzione per la chiusura dei “campi” romani». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI “GIUDICI BUONISTI”
Al “buonismo” dei giudici, attaccati da Salvini sul caso Camping River, risponde il leader della minoranza Pd Andrea Orlando: «la Corte di Strasburgo non è “buonista”, applica la Convenzione europea dei diritti dell’uomo sottoscritta dai Paesi democratici per affermare i diritti fondamentali e come rifiuto di ogni totalitarismo». Le polemiche contro le decisioni Lega-M5s si spostano dunque dal caso migranti a quello dei rom, alla vigilia dell’incontro tra il Ministro e il sindaco di Roma. Con lo sgombero bloccato da Bruxelles in attesa di nuove decisioni in merito, il capogruppo Pd in Campidoglio, Antongiulio Pelonzi chiede a Virginia Raggi di convocare subito un tavolo istituzionale su Camping River: «Apprendiamo con soddisfazione la sentenza della Corte Europea di sospensione dello sgombero del Camping River. Auspichiamo che la Raggi, con immediatezza, convochi un tavolo per concertare con gli interessati una sistemazione idonea, ed alternativa alla strada, così come la sentenza la obbliga ad individuare». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI, “CAMPI NOMADI A ROMA SONO UN CASINO TOTALE”
«Ci mancava il buonismo della Corte Ue sui diritti dei rom..»: Matteo Salvini commenta sarcastico la decisione della Corte Europea di bloccare lo sgombero, in attesa dell’incontro di domani con Virginia Raggi – sindaco di Roma – per discutere proprio dell’emergenza campi rom. «Il mio obiettivo è arrivare a zero campi rom, anche perché a Roma la situazione sui rom è un casino totale», ha spiegato dal Viminale il vicepremier. La proposta che Salvini proporrà alla sindaca grillina è quella di censire tutte le presenze, come già annunciato qualche settimana fa – quando scatenò diverse polemiche per il “censimento rom”: «Mi hanno dato del nazista ma possono esserci anche finlandesi nei campi. Vado a controllare chi c’è, possono essere italiani, romeni, slavi, extracomunitari, e l’obiettivo è arrivare a una chiusura progressiva». Ora però, con lo stop Ue sullo sgombero del Camping River, la situazione si complica ancora e si rischia di arrivare ad un nuovo braccio di ferro Italia-Ue in questi primi due mesi di Governo gialloverde: un autentico “record”.. (agg. di Niccolò Magnani)
STOP ALLO SGOMBERO DEL CAMPO ROM
Lo sgombero del camping River ordinato da Virginia Raggi è stato nuovamente sospeso. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti dell’uomo dopo il ricorso presentato dall’associazione 21 luglio. Lo sgombero dell’insediamento era previsto oggi dopo la notifica dell’ordinanza 122 del 13 luglio firmata dalla sindaca di Roma, ma così vengono fermate le operazioni e si chiedono soluzioni alternative. La Corte ha deciso «nell’interesse della parti e del corretto svolgimento del procedimento dinnanzi ad essa, di indicare al governo italiano, a norma dell’articolo 39 di sospendere lo sgombero previsto fino a venerdì 27 luglio 2018». Il governo italiano nelle prossime ore dovrà indicare le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo della vicenda. Il Campidoglio sta già producendo tutta la documentazione «in cui – fa sapere, come riportato dal Messaggero – si certificano le numerose e reiterate offerte alloggiative, di inclusione abitativa e lavorativa, fatte a tutti gli abitanti».
CAMPING RIVER, CORTE EUROPEA SOSPENDE SGOMBERO
La decisione della Corte, divulgata dall’associazione 21 luglio e confermata dal Campidoglio, è arrivata in seguito al ricorso di tre abitanti del camping supportati dalla stessa. L’associazione parla di «circa 300 persone, esclusivamente rom, segregate su base etnica e i cui diritti umani sono stati ripetutamente violati», quindi «accoglie con grande soddisfazione la decisione della Corte Europea e auspica che il Comune di Roma possa coglierne l’importanza per una profonda revisione del “Piano rom” e per avviare una rinnovata e genuina consultazione con le persone dell’insediamento». Dal canto suo, il Campidoglio fa sapere di aver offerto da oltre un anno un «ampio ventaglio di possibilità e strumenti». Da un contributo mensile di 800 euro per due anni, se si fossero presentati con un regolare contratto di locazione, al rimpatrio volontario nei Paesi di origine, dietro pagamento di una somma fino a 3 mila euro, formula accettata da appena 14 persone nel campo, invece nei casi di famiglie con minorenni sono state offerte soluzioni di accoglienza per le madri con i figli, a costo però di separare i nuclei familiari.