Dopo Giuseppe Sala e la sua autosospensione, è in mano tutto a Anna Scavuzzo, la vice che di colpo si ritrova a dover gestire praticamente tutti dossier più delicati e aperti nella città di Milano. «Le sue deleghe, oltre a quella di vice, sono all’Educazione e istruzione, rapporti con le comunità religiose, politiche giovanili. Adesso dovrà prendersi carico di deleghe ancor più delicate e della responsabilità di guidare la città, fino a quando Sala non deciderà cosa fare. Tra le partite delicate da seguire subito, quella sull’immigrazione, sugli scali ferroviari e sulle moschee», riporta Repubblica. Appena uscita da Palazzo Marino questo pomeriggio, la vice di Giuseppe Sala ha espresso così la sua intenzione serena di continuare nel lavoro affidatole: «Il sindaco Giuseppe Sala ha deciso di valutare con calma quella che è la situazione e io mi metto a disposizione rispetto a quelle che sono le competenze che sto svolgendo da vicesindaco dall’inizio del mandato e che continuerò a svolgere anche in queste giornate in cui è necessario farlo. Oggi siamo davanti a un sindaco che responsabilmente sta dicendo: la città ha bisogno di un’attenzione e di essere preservata. Quindi, mi prendo del tempo che mi serve per approfondire».
Il presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo, commenta la decisione di Giuseppe Sala di autosospendersi dalla carica di sindaco di Milano dopo essere venuto a conoscenza di essere indagato per la ‘piastra’ di Expo 2015, l’area su cui sono sorti i padiglioni dell’Esposizione universale dello scorso anno. Davigo ha risposto così, come riportato dall’agenzia di stampa Agi, ai giornalisti che gli chiedevano di esprimersi sulla decisione di Giuseppe Sala: “Non ho la minima idea di cosa significhi autosospensione”. E da parte sua il prefetto di Milano Alessandro Marangoni, si legge su La Repubblica, ha preso atto della decisione del sindaco di Milano: “si è trattato più di una forma di cortesia istituzionale, dal momento che gli articoli cui si è appellato Sala per l’autosospensione non rientrano nel quadro normativo entro il quale il prefetto può intervenire”. Giuseppe Sala sembra però intenzionato a non fare retromarcia ma anzi ad andare avanti confermando la decisione presa di autospendersi dalla carica di sindaco di Milano in attesa di “conoscere vicende e fatti contestati”.
Giuseppe Sala si è autosospeso, e il motivo è indicato come ormai tutti sanno per l’indagini a suo incarico per il ruolo di amministratore unico e commissario di expo 2016: il comune di Milano al momento è affidato al vicesindaco Scavuzzo, in attesa che “si chiariscano le accuse della magistratura”, come ha confermato il sindaco milanese in una lettera alla città, pubblicata questa mattina. Intanto spuntano le prime carte della Guardia di Finanza in cui si rilevano i possibili motivi per l’accusa di falso ideologico e materiale, imputato a Beppe Sala: «Due ‘verbali’ relativi alla “sostituzione” di due componenti della commissione giudicatrice della gara per l’appalto della ‘Piastra dei servizi’ riporterebbero “circostanze non rispondenti alla realtà” e, in particolare, sarebbero stati retrodatati con “l’intento di evitare di dover annullare la procedura fin lì svolta” anche per il “ritardo” sui “cronoprogrammi” dell’Expo», lo scrive Repubblica citando la Guardia di finanza in un’informativa del maggio 2013 agli atti anche della ‘vecchia’ inchiesta dei pm poi avocata dalla Procura Generale.
Ha inviato una lettera al Comune di Milano Giuseppe Sala dopo essersi autosospeso in seguito ad un avviso di garanzia che lo informava di una indagine a suo carico: questa mattina in tempo rapidi, Sala ha incontrato i capigruppo della maggioranza con un faccia a faccia personale con gli assessori, prima di presentarsi in prefettura a consegnare la missiva del’autosospensione, prevista dall’articolo del regolamento cittadino (anche se pratica ormai in disuso). «Ho appreso da fonti giornalistiche di essere iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla “piastra Expo”. Non ho al momento ricevuto alcuna comunicazione ufficiale; ritengo che l’attuale situazione determini per me un ostacolo temporaneo a svolgere le funzioni e pertanto, ai sensi dell’art. 53, comma 2, del D.Lgs 267/2000 e dell’art. 42 dello Statuto del Comune di Milano e dell’art. 21 dello Statuto della Città metropolitana, sarò sostituito nell’esercizio di dette funzioni rispettivamente dalle vice sindaco dott.ssa Anna Scavuzzo e dott.ssa Arianna Censi. La mia assenza è motivata dalla personale necessità di conoscere, innanzitutto, le vicende e i fatti contestati; pertanto, fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio, ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali. La prossima settimana mi presenterò al Consiglio del Comune di Milano e della Città metropolitana per riferire in merito», si legge nella lettera pubblicata sul sito del Comune di Milano dopo le indagini a suo carico. Secondo indiscrezioni riportate da Repubblica, Sala a caldo avrebbe reagito con un «non ho intenzione di farmi stritolare, mi serve tempo per capire le accuse».
Giuseppe Sala indagato e autosospeso da Sindaco di Milano hanno provocato notevoli conseguenze nel fronte politico della città milanese: il rivale che lo ha sfidato fino all’ultimo voto nelle ultime Elezioni, Stefano Parisi, ha commentato con forza poco fa l’autosospensione di Sala. «Penso che il sindaco Sala debba immediatamente tornare nelle sue funzioni. Penso che la decisione di Sala sia stata isterica e sbagliata. Non esiste l’istituto dell’autosospensione. L’avviso di garanzia è una garanzia per il cittadino, il rispetto delle istituzioni è fondamentale», sono le importanti parole di Parisi giunte fuori da Palazzo Marino. Il Comune non può saltare per un avviso di garanzia, ritiene Parisi e molti altri nel centrodestra come Salvini e Gelmini: «Sala deve tornare a lavorare immediatamente. Ci sono problemi gravi: un traffico sconvolgente, i cantieri che stanno bloccando la città, l’emergenza profughi e le periferie. Vuole fare in modo che la Procura sia sotto la pressione? Non si gioca con i milanesi. Conoscendo Sala penso che sia una reazione impulsiva. Se Sala sa qualcos’altro, devo dimettersi ma non credo sia così. I milanesi hanno bisogno di un sindaco».
Le reazioni della politica a Milano sono ovviamente arrivate tempestivamente dopo la decisione di Giuseppe Sala di autosospendersi per le indagini a suo carico rispetto al suo ruolo in Expo 2016: il primo cittadino della città più produttiva d’Italia ha deciso prima di ogni possibile contestazione di affidare le deleghe al vicesindaco in attesa di chiarimenti dalla magistratura. Intanto il Pd dimostra piena fiducia in Sala, conio segretario metropolitano Pietro Bussolati: «Dalla prima volta in cui ho conosciuto Beppe Sala ho avuto un’impressione chiara: è una persona seria. Ho fiducia in lui e nelle sue scelte”. “La sua decisione di autosospendersi ci responsabilizza tutti – sottolinea Bussolati -: siamo pronti per continuare ad impegnarci con serietà e dedizione nell’interesse unico di Milano e dei suoi cittadini. Da stamattina si continua il lavoro per la città con Anna Scavuzzo e i capigruppo», si legge nella nota del Pd Milano. Ovviamente il Movimento 5 Stelle (che in queste ore deve affrontare la grana-Marra a Roma) chiede invece immediate dimissioni e ritorno alle elezioni, «E’ ora di restituire la scelta ai cittadini. Ci auguriamo che la maggioranza si dimostri ragionevole, evitando qualsiasi attaccamento alle poltrone per soddisfare gli interessi di pochi amici degli amici. È ora di restituire dignità a Milano: torniamo al voto il prima possibile» ha commentato Gianluca Corrado, consigliere comunale che del Movimento.
Notizia choc nella notte: Giuseppe Sala indagato per Expo 2016, dopo mesi di voci di corridoio arriva la notizia dalla Procura a mezzo stampa, prima addirittura che al Sindaco di Milano in carica. In qualità di ex amministratore delegato e commissario unico di Expo 2016 spa, Sala viene indagato per una gara d’appalto più rilevante dal punto di vista economico dell’Esposizione Universale. Ieri sera ha subito deciso di autosospendersi in attesa di conoscere i motivi delle indagini visto che a quanto pare ancora il sindaco non ha ricevuto alcun avviso di garanzia. Secondo quanto riporta l’Ansa, «La Procura generale, infatti, dopo aver tolto di mano il fascicolo proprio ai pm, esercitando un potere previsto dalle norme, con il sostituto pg Felice Isnardi non solo ha chiesto al gip Lucio Marcantonio di potere andare avanti negli accertamenti per altri 6 mesi ma ha anche iscritto nuovi nomi, rispetto ai cinque già noti, nel registro degli indagati. E tra questi Sala». All’ex ‘numero uno’ di Expo, da quanto si è saputo, viene contestata un’ipotesi di falso. Non è soltanto ripartita, dunque, ma ha anche già ‘accelerato’ l’inchiesta milanese sulla cosiddetta ‘Piastra dei servizi’. Indagine che avrebbe subito uno stop nel 2014 anche a causa dei contrasti al vertice della Procura. «Nell’atto, notificato oggi dal giudice ad alcuni legali, il pg spiega che sono necessari ancora una serie di “approfondimenti” e ciò soprattutto alla luce del fatto che si è dovuto procedere a “nuove iscrizioni” e che sono necessarie ancora “audizioni”». Le deleghe ora passano in mano alla vice sindaco di Milano, Anna Scavuzzo, ma di certo la notizia choc avrà numerose conseguenze alla guida della città più produttiva d’Italia e tra le più importanti d’Europa. Non solo, bisognerà chiarire la posizione di Beppe Sala che non si è dimesso ma al momento non è comunque sindaco operante nella città milanese.
Giuseppe Sala si è autosospeso dalla carica di sindaco di Milano dopo le notizie ricevute in serata su una indagine a suo carico per la sua posizione di amministratore unico di Expo 2016, ipotesi di accusa per falso in vista di alcuni appalti per la gestione dell’Esposizione Universale conclusa pochi mesi fa. Pochi minuti dopo le notizie arrivate a mezzo stampa, il sindaco Sala ha rilasciato queste dichiarazioni sul sito del Comune di Milano dove ha annunciato l’autosospensione da sindaco: «Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di Sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano». Nelle prossime ore si saprà di più anche sulla indagini ma nel frattempo le deleghe passano al vicesindaco: ecco la notizia che arriva da LaPresse, «la conseguenza immediata dell’autosospensione del sindaco, che questa mattina formalizzerà la sospensione al Prefetto Alessandro Marangoni, e’ infatti il passaggio di tutte le deleghe nelle mani del vice sindaco Anna Scavuzzo, che dovra’ guidare la giunta in questo momento delicato».