Il prossimo 18 luglio, il giudice Andrea Reale si esprimerà sul destino di Veronica Panarello decretando la sua processabilità o meno. Intanto starebbero emergendo alcuni dati importanti dalle perizie, non solo psicologiche, con protagonista la mamma di Lorys Stival e sua presunta assassina. L’ultima avrebbe a che fare con i dati telefonici in riferimento ai contatti avuti dalla mamma di Santa Croce Camerina con il suocero Andrea Stival nei sei mesi prima del delitto di Lorys. Come riportato da Urban Post citando la trasmissione Quarto Grado, un elemento importante farebbe riferimento al numero di telefonate e messaggi scambiati tra Veronica ed il nonno paterno di Lorys tra maggio e novembre 2014. Un numero considerevole rispetto al periodo precedente e che riporterebbe ben 555 contatti. Il commento in merito a questo dato da parte dell’accusa e della difesa sarebbe ovviamente differente. Secondo l’avvocato di Veronica, Francesco Villardita, le numerose telefonate sarebbero la prova della relazione tra la sua assistita e il suocero, mentre la difesa di Andrea Stival avrebbe giustificato l’intenso scambio avvenuto in concomitanza con l’allontanamento di Jessica, figlia dell’uomo, in seguito ad una lite e che portò alla richiesta di aiuto per le faccende domestiche da parte della 27enne.
Emergono novità importanti nel caso di Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso il piccolo figlio di otto anni, Lorys Stival. La donna nei mesi scorsi avrebbe accusato dell’omicidio il suocero Andrea Stival, ma una recente perizia la smentirebbe scagionando l’uomo. Già scagionato dai giudici alla luce del suo alibi di ferro, come riporta Blitz Quotidiano ora anche l’ultima perizia della procura avrebbe smentito il racconto di Veronica Panarello confermando che ad uccidere Lorys Stival sarebbero state delle fascette elettriche. La donna avrebbe quindi trascinato il corpo del bambino nel canalone. Questo confermerebbe che Veronica avrebbe fatto tutto da sola. In merito all’arma, questa sarebbe rappresentata dalla fascetta in plastica che “lascia un segno continuo”. La donna, al contrario, aveva asserito che il suocero Andrea Stival aveva utilizzato un cavo usb da computer per strangolare Lorys ma questo sarebbe stato smentito ancora una volta dalla perizia che evidenzierebbe quindi non solo la vera arma del delitto ma anche il fatto che a trascinare il corpo del bambino non sia stato affatto il suocero ma la stessa Panarello.
E’ fissata per il 18 luglio 2016 la prossima data in cui Veronica Panarello dovrà presentarsi di fronte al gip per rispondere dell’accusa dell’omicidio del figlioletto Lorys Stival. In attesa di una scolta è scontro fra difesa ed accusa, alla ricerca di un dettaglio che possa avvalorare le reciproche tesi. Ma a fare da padrona all’ultima udienza della scorsa settimana è proprio Veronica Panarello che ha rotto il muro del silenzio ed ha contestato un dato della perizia. Riporta un servizio di Quarto Grado, che si tratta di quell’unico che avrebbe trascorso in un ospedale psichiatrico e che invece per la donna sono tre. Un elemento che ai suoi occhi darebbe per certo un disequilibrio mentale che riprende poi in passi successivi. La Panarello ha infatti ribadito che il giorno del delitto era realmente convinta di aver accompagnato il figlio a scuola e di non essere consapevole delle sue azioni reali. Confermata la linea difensiva dall’avvocato Villardita che smentisce la possibilità che la donna non fosse capace di intendere, quanto piuttosto “parzialmente capace di volere”. Per il difensore inoltre la risonanza magnetica di Veronica Panarello potrebbe dimostrare una disfunzione dell’ippocampo capace di influenzare anche il comportamento. Secondo gli psicologi dell’accusa invece non ci sono dubbi, specie per il rapporto fra la donna ed il piccolo Lorys Stival: “legame era distorto. Tendeva un po’ ad un’inversione di ruoli. Veronica non era il genitore, Lorys era il suo amico”. L’accusa punta invece tutto sul movente e su una falsa fragilità della donna che mal si sposa con il carattere dimostrato anche di fronte agli specialisti che le hanno fatto la perizia. Intanto il medico legale getta luce anche sul famoso cavo usb con cui secondo la Panarello il suocero Andrea Stival avrebbe ucciso Lorys. Nella perizia il cavetto viene indicato come non compatibile con l’omicidio e prosegue invece sul fatto che sia “verosimile che a trascinare il corpo di Lorys al canale non sia stato Andrea Stival ma Veronica”. All’udienza era presente anche il suocero della Panarello, chiuso in un dolore senza fine per Lorys: “se ne è andato un quarto di quello che ero io e quel chiodo rimarrà fino a quando ad Andrea Stival non si chiuderanno gli occhi”. Nella prossima udienza la difesa prenderà anche in esame i tabulatici telefonici dell’imputata e del suocero per confrontarli con le dichiarazioni. Oltre al fitto scambio di chiamate e messaggi, si registra un picco proprio nel mese di maggio, data in cui secondo Veronica Panarello sarebbe iniziata la loro torbida relazione.