Sembrano esserci ormai pochi dubbi sulla tragica fine di Oksana Shachko, cofondatrice ed ex membro del movimento femminista Femen noto per le proteste a seno nudo, trovata morta nel suo appartamento di Parigi dove si sarebbe tolta la vita. E non stanno tardando ad arrivare in queste ore di grande tam-tam mediatico le reazioni anche interne al movimento sextremista. Come riportato da Io Donna, tra le sue “compagne di lotta” sono in tante, oggi, a piangere la sua scomparsa. Chiunque abbia avuto modo di conoscerla di persona la descrive come una personalità non banale, per certi versi una visionaria, una sorta di Giovanna d’Arco dei nostri tempi animata dagli ideali dell’emancipazione femminile, al costo di impiegare in questa lotta “contro il patriarcato” il suo stesso corpo. Oksana che da ragazzina voleva entrare in convento e farsi monaca perché affascinate dalle icone che era solita dipingere, prima di affacciarsi a 20 anni alla causa dell’attivismo FEMEN. (agg. di Dario D’Angelo)
I DIPINTI RELIGIOSI CON TANTO DI PROVOCAZIONE…
Forse non tutti sanno che da qualche anno la bellissima 31enne ucraina aveva lasciato il movimento delle Femen per poter continuare la sua “battaglia femminista” in un altro settore, quello dell’arte: «La vera arte, è la rivoluzione», amava ripetere la “Femen in pensione”, almeno per quanto riguarda le improvvisate in “topless” in giro per il mondo. Attraverso l’arte dissacrante continuava la sua battaglia mentre di dentro, nel privato e nell’intimo, continuava a soffrire forse per un sentirsi costantemente delusa dalla realtà che la circondava e che lei stessa ricercava. “Rivisitava” la tradizione slava delle icone russe, sostituendo sulla croce al corpo di Gesù quello della Vergine Maria: la donna sempre al centro contro tutto e contro tutti, come ricordano anche i suoi amici più stretti ai quotidiani francesi. Su Twitter lo scultore e amico della ex Femen, Olivier Blanckart, ha scritto «Oksana, amica, artista, militante femminista, cofondatrice storica delle Femen e rifugiata politica, era iscritta all’École des Beaux Arts e occasionalmente frequentava il mio atelier, quando invece sapeva già tutto. L’abbiamo ritrovata impiccata a casa sua. Tragedia indicibile».
OMBRE SUL MOVIMENTO TRA PROTESTE E SOLITUDINE
Un movimento che intende contestare l’intero mondo con la “provocazione”: non è certo una novità, bensì le Femen negli anni hanno raccolto “successo” tra i media liberal di tutto il mondo per la loro capacità di attaccare i grandi potenti (e uomini) di mezzo mondo, specie Putin, Trump e in casa nostra, Berlusconi (l’ultimo caso durante le scorse elezioni politiche il 4 marzo 2018 nel seggio di Arcore). Eppure tutta quell’esaltazione per un movimento “femminista” non trova, spesso, corrispondenza per il “successo” e la “soddisfazione” personale delle stesse Femen. Alcune ne sono uscite negli anni perché accusavano i vertice (anzi, le vertici) di eccessiva ideologizzazione, altre come Oxsana Shachko hanno tentato di togliersi la vita per ben due volte prima di riuscirsi, forse, in questa triste giornata. «La più coraggiosa (…) Oksana Chatchko ci ha lasciati. Con i suoi cari e la famiglia, siamo in lutto e attendiamo la versione ufficiale della polizia. Per il momento, ciò che sappiamo, è che il corpo di Oksana è stato ritrovato nel suo appartamento a Parigi. Secondo i suoi amici, ha lasciato una lettera», scrive l’altra fondatrice delle Femen, Anna Hutsol. Parla di “fragilità” e probabilmente ha ragione, ma quel movimento “per la libertà” siamo così certi che sia esente da “responsabilità”?
TRA LE PRIME FEMEN A SENO NUDO
Oksana Shachko, 31enne co-fondatrice del gruppo di attiviste femministe FEMEN, è stata trovata morta nella sua casa-vacanze di Parigi. Come riportato da Euronews, le cause del decesso non sono state ancora confermate, ma avanza tra gli inquirenti l’ipotesi del suicidio, corroborata anche dal ritrovamento di quello che sembra essere a tutti gli effetti un biglietto d’addio con la scritta:”Siete tutti un falso”. Oksana Shachko, fuggì dall’Ucraina nel 2012 per evitare le persecuzioni conseguenza del suo attivismo trovando rifugio a Parigi. Intervistata nel 2016 da Le Point, l’ucraina aveva dichiarato che sul suo capo pendevano in Ucraina 5 procedimenti penali. Tra le prime FEMEN a sfidare anche le più rigide condizioni climatiche e a mostrarsi in topless. Se davvero si trattasse di suicidio si potrebbe parlare di una morte dettata dalla volontà di esprimere un messaggio “politico”? E quel biglietto coinvolge direttamente anche il gruppo “sextremista” FEMEN? (agg. di Dario D’Angelo)
OKSANA SCHACHKA TROVATA MORTA A PARIGI
Il gruppo di proteste “in topless” ucraino, le Femen, subisce un gravissimo colpo: la co-fondatrice Oksana Shachko è stata ritrovata morta a Parigi nel suo appartamento: molto probabile, a questo punto, l’ipotesi del suicidio anche perché sarebbe stato trovato un biglietto con la scritta “Siete tutti falsi”. A darne notizia alla Bbc in versione ucraina è Inna Shevchenko, una delle attiviste Femen più famose al mondo: la Shachko aveva fondata assieme a Oleksandra Shevchenko e Anna Hutsol il movimento femminista e provocatorio “Femen” nell’aprile 2018 inizialmente per combattere la vittoria del “patriarcato” nella società russa e ucraina ma in seguito si sono “specializzate” in proteste in tutto il mondo contro ogni forma di pessimo, discriminazione e “femminicidi”. Il tutto prima con esposizioni improvvise e flash mob in biancheria intima in determinati eventi istituzionali, poi proprio dall’idea di Oksana nacque la protesta a seno nudo divenuta poi vero marchio di fabbrica di tutto il movimento femminista. Il proprio corpo contro i leader politici, religiosi e culturali in tutto il mondo: «in una realtà che appartiene agli uomini, è l’unico modo per provocarli e catturare l’attenzione di tutti», spiega Inna Shevchenko al Guardian in una celebre intervista sul nascere del “fenomeno” Femen in topless.
LA CONFERMA DI INNA SHEVCHENKO
«Purtroppo è suicidio: Non conosciamo ancora la data esatta della morte, che sarà stabilita dagli esami»: a dirlo è proprio la Shevchenko in una intervista di oggi alla Bbc, dove spiega che l’ultima volta in cui Oksana è stata vista era venerdì scorso. La scritta lasciata dalla giovane contestatrice rivelerebbe il carattere di crisi e forse depressione contro la propria esistenza: «siete tutti dei falsi». Se aggiungiamo che la Shachko ha tentato già due volte di ammazzarsi negli scorsi anni, purtroppo il cerchio delle indagini si stringe notevolmente: come spiega Rai News, una conoscente della fondatrice Femen, da quando è stata accolta in Francia a Parigi dopo l’esilio da Kiev ha tentato in ben due occasioni di togliersi la vita senza riuscirci. Oggi, purtroppo, l’esito è stato drammaticamente diverso.