Il giorno 30 maggio si festeggia Santa Giovanna D’arco Vergine. Famosissima per essere presente su tutti i libri di storia, questa figura ebbe una grande influenza sul mondo ecclesiastico della sua epoca. Tutto cominciò quando la giovane Giovanna, all’età di 13 anni sentì delle voci in una chiesa. Queste voci, a quanto pare, le dicevano che avrebbe dovuto liberare il territorio francese dagli invasori inglesi e le rivelarono segreti di stato importantissimi.
La giovane contadinella, di umili origini, era infatti figlia di contadini poverissimi, si recò presso Chinon, dove riconobbe il Delfino Carlo VII, anche se si era camuffato tra i suoi cortigiani e riuscì ad avere un colloquio con lui. In questo colloquio Giovanna, anche se analfabeta, dimostrò di conoscere alla perfezione segreti di stato, verità scomode ai potenti dell’epoca e affermò che voci divine le dicevano che avrebbe liberato Orléans dagli invasori.
Il Delfino, dopo averla fatta sottoporre al giudizio dei teologi più esperti, decise di sfruttare il carisma della ragazza e le affidò il comando delle truppe con le quali Giovanna espugnò dapprima Orléans, quindi, sempre portando con se lo stendardo con i nomi di Gesù e Maria scritti sopra, riconquistò anche la città di Reims dove Carlo VII fu incoronato Re.
La crescente ammirazione per questa giovane donna destò sempre più invidie nel mondo maschilista di corte e cominciarono a essere tessuti i primi intrighi per screditare la sua figura, fino a che, nel 1430, in un attacco alla città di Compiègne, il ponte levatoio fu rialzato prima che Giovanna potesse trarsi in salvo.
I Borgognoni la catturarono e la vendettero agli inglesi senza che il Re Carlo muovesse un dito per cercare di salvarla. Dopo questo accadimento, fu condotta in Inghilterra, esaminata e accusata di essere una ribelle eretica, in quanto diceva di combattere nel nome di Dio e anche perché indossava abiti prettamente maschili.
Il tribunale ecclesiastico inglese la convinse in un primo momento a rinnegare ciò che affermava, poi però Giovanna tornò sui suoi passi continuando a ribadire che aveva liberato la Francia nel nome di Dio e per questo fu condannata a morte.
Il 30 maggio 1431 nella città di Rouen, La Pulzella di Orleans alla giovane età di 19 anni fu bruciata viva come una strega, ma ella chiese, alla sua esecuzione, la presenza di un frate Domenicano che tenesse alta una croce e prima di esalare l’ultimo respiro, fra atroci sofferenze, invocò il nome di Gesù.
Le sue ceneri vennero disperse nella senna, per evitare che venisse idolatrata dal popolo, ma nel 1456 Papa Callisto III, sotto richiesta dei parenti di Giovanna, riabilitò l’eroina francese annullando la sentenza di Eresia che era stata emanata nei suoi confronti.
Questo cominciò a far risplendere nuovamente la sua figura che fu venerata da tempo anche se non era ancora considerata ne beata ne santa. La sua beatificazione arrivò infatti solo nel ‘900 per opera di papa Pio X ed in fine fu fatta santa nel 1920 per intercessione di Papa Benedetto XV.
Il Culto di Santa Giovanna D’Arco si sviluppò particolarmente in Francia, dove divenne la Patrona dello Stato e ancora oggi viene invocata spesso e in suo onore si celebrano funzioni in molte città della nazione.
La sua figura, dopo la santificazione fu riabilitata anche in Inghilterra tanto che vennero erette in suo onore parecchie statue in diverse chiese.
L’etimologia del suo nome a quanto pare è di origine ebraica e significa dono del Signore, il simbolo con la quale spesso viene ritratta nell’iconografia classica è la spada o la corona e oltre ad essere la patrona di Francia è anche patrona di Telegrafisti e Radiofonisti.