La notizia è fresca e vede “l’incrocio” dei due papi: la Fondazione Joseph Ratzinger pone tutta la sua attività scientifica e caritativa al servizio della Chiesa e del Papa, chiunque esso sia, quindi adesso di Papa Francesco. Bergoglio dunque riceve dal papa emerito Benedetto XVI un prezioso dono che spiega, molto già di tante parole, da un lato il legame tra i due pontefici protagonisti di un periodo storico della Chiesa Universale Cattolica e dall’altro il servizio continuo di preghiera e attività costante di Ratzinger per la Chiesa di Cristo. Ecco la nota della fondazione Joseph Ratzinger: «Fin dalla sua istituzione, nel marzo del 2010, la Fondazione vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI e tutte le attività da essa promosse non hanno altro scopo se non quello di porsi a servizio del sommo Pontefice e del suo magistero, con le specificità tipiche di questa Fondazione, donata da Benedetto XVI, fin dall’inizio, alla Santa Sede e ai Pontefici suoi successori». Un legame e un aspetto non solo scientifico ma anche “caritativo” per cui con questa Fondazione ogni anno vengono assegnate dieci borse di studio a studenti italiani e all’estero. Papa Francesco e Benedetto XVI, un legame particolare che sta gestendo e portando avanti sotto tutti i punti di vista le sfide del cristianesimo in questi complicati anni post-moderni: interessante è la decisione, avvenuta qualche anno fa, dallo stesso Ratzinger in ottica del percorso di risparmio economico e di risorse all’interno della Santa Sede, opera continuata anche da Francesco. «I diritti d’autore di Benedetto XVI valevano circa 300mila euro l’anno. Si decise così di separare dal punto di vista economico la Libreria editrice vaticana dal corpus ratzingergiano, e si procedette all’idea di una fondazione, idea che fu approvata dallo stesso Ratzinger il quale però ne cambiò la natura destinando i proventi non a sé stesso ma a studenti e ad altre iniziative. In sostanza la Fondazione non è editrice dell’opera di Benedetto XVI ma ne gestisce i proventi derivati dai diritti d’autore», spiega ancora la nota della Fondazione Ratzinger.