SANTA VIRGINIA CENTURIONE BRACELLI: LA STORIA
Santa Virginia Centurione Bracelli nacque da genitori nobili e ricchi, a Genova, il 2 aprile 1587. La madre, Lelia Spinola, era una fervida e appassionata credente, che volle battezzare la figlia immediatamente dopo la sua nascita e la crebbe con una forte impronta religiosa e cattolica, fin dalla più tenera età. Virginia ebbe dei precettori domestici che la istruivano sulla Bibbia, sul cattolicesimo e le trasmettevano un’educazione fortemente votata ai buoni valori cattolici, alla religiosità ed alla fede. Virginia dimostrò fin da fanciulla di volersi votare alla vita religiosa, esprimendo più volte la volontà di entrare in clausura e dedicarsi alla preghiera, ma il padre, il nobile Giorgio Centurione, doge della Repubblica, la diede in sposa, ancora in età di fanciullezza. Virginia si sposò con Gaspare Bracelli, un uomo che viveva una vita di eccessi e vizi. La vita matrimoniale di Virginia Centurione Bracelli fu una prova di pazienza e di voto fedele al marito: pur cercando di convincerlo a rivedere le sue abitudini e assumere uno stile di vita più pacato, Virginia non riuscì a salvare il marito dalla morte precoce e non riuscì a trovare felicità nella sua vita coniugale, fatta di sopportazione, pazienza e dedizione al marito. Non appena le sue figlie si sposarono, Virginia fece voto di castità e si dedicò alla cura dei poveri, degli oppressi, dei bambini, dei malati e degli anziani.
La vita della giovanissima Virginia, restata vedova a soli vent’anni, fu dedicata alla cura del prossimo, con amore e tenerezza materna. Per questo motivo, nell’iconografia, Santa Virginia viene presa a modello di amore materno, sororale, di affettuosità e generosità verso i deboli e gli ammalati, verso i bimbi e verso gli anziani. Virginia, nel suo progetto di solidarietà, istituì diversi servizi per i bisognosi della sua città, tra cui la messa a disposizione della grande casa della suocera per accogliere le donne e le ragazze in difficoltà, soprattutto se madri, vedove o orfane. Virginia andava di casa in casa a verificare se ci fossero persone bisognose d’aiuto e, ovunque trovasse necessità, faceva arrivare la sua mano caritatevole. Tante di queste donne, in segno di ringraziamento, si unirono a lei, formando una grande associazione di benefattrici che portavano, a chi aveva bisogno, aiuti materiali e spirituali. Virginia Centurione Bracelli, con denaro suo, fece costruire l’Opera, un’ala della Chiesa del Rifugio, destinata alle suore e al ricovero delle fanciulle che si affidavano a lei per avere tetto, nutrimento e protezione per sé e per le loro creature. Nella sua vita Virginia conobbe l’estasi delle visioni e del dono mistico delle preveggenze interiori: un dono di Dio, che la gratificava per le sue tante, grandi e quotidiane gesta, nell’aiuto e nel recupero dei più deboli e bisognosi. Si deve a Santa Virginia Centurione Bracelli l’istituzione della congregazione religiosa delle Suore di Nostra Signora nel Rifugio in Monte Calvario di Genova e di quella delle Suore Figlie di Nostra Signora di Monte Calvario di Roma. Virginia Centurione Bracelli morì il 15 dicembre 1651.
FESTE E SAGRE IN ONORE DI SANTA VIRGINIA
Santa Virginia Centurione Bracelli viene commemorata e ricordata da tutti i suoi devoti, soprattutto donne e madri, il 15 dicembre. A Genova, in tale occasione, si celebrano Messe con il canto dei Vespri dedicati alla Santa e Commemorazioni Liturgiche in molte Chiese della città. Il culto di Santa Virginia è molto sentito a Genova ma la Santa è adorata in quanto simbolo di protezione verso le donne, le ragazze, le madri, le orfane e le vedove. Il 15 dicembre, assieme a Santa Virginia Centurione Bracelli si ricordano anche: San Valeriano di Avensano Vescovo, Sant’Ilarione, Santa Maria Crocifissa e San Bacco.