È morto a 82anni padre Fernando Cardinal, un prete del Nicaragua dal passato piuttosto burrascoso: negli anni Ottanta infatti passò alla cronaca per aver aderito al governo rivoluzionario sandinista, di cui faceva il ministro dell’istruzione. Il Vaticano con papa Giovanni Paolo II decise di sospenderlo “a divinis” per aver partecipato ad un governo estremista rivoluzionario, seppur abbia contribuito a libera il paese da un’altra dittatura, quella di Somoza. All’epoca affermo, che “avrebbe commesso un grave peccato se avessi lasciato il governo, non posso concepire che Dio mi chieda di abbandonare il mio impegno per la gente”, disse in una intervista alla Bbc. Durante la fase sandinista promosse e coordinò una grande campagna di alfabetizzazione, che gli valse anche un premio dall’Unesco. Nel ’97 il riavvicinamento alla Chiesa Cattolica, dopo aver ripetuto un anno di noviziato a El Salvaor, per poter essere riammesso all’ordine dei Gesuiti da dove era stato cacciato dopo la partecipazione al governo estremista. Un personaggio molto controverso che segnò un passaggio complicato della Chiesa in anni difficili con i submovimenti rivoluzionari in America Latina, con il fortissimo rischio della deriva della Teologia della Liberazione.