Anche il Sindaco di Milano Giuseppe Sala si è voluto soffermare sull’allarme Legionella e sui controlli da fare anche nel capoluogo lombardo. Ha specificato che al momento non ci sono segnali di contagio, ma come debbano essere fatti dei controlli anche in quel di Milano. Il fatto che sia sceso in campo addirittura Giuseppe Sala fa capire come la situazione sia arrivata a un limite di fronte al quale è davvero molto difficile tornare indietro. Ovviamente sono diversi i prontuari nei quali è spiegato per filo e per segno quali sono i comportamenti più indicati da seguire per evitare di creare delle complicazioni. E’ giusto come diversi personaggi influenti siano pronti a scendere in campo anche per sensibilizzare di fronte a un problema serio con il quale non si scherza. In molti hanno preso la situazione davvero molto sottogamba, non capendo i rischi che si possono correre. (agg. di Matteo Fantozzi)
ALLARME DEL TECNICO ATS
Continua l’allarme legionella in Italia e su questo ha parlato anche il tecnico dell’Ats che dopo il controllo di alcune abitazioni ha sottolineato come la concetrazione del batterio fosse pericolosa per la vita umana. Come riportato da Il Giornale nella sua versione online questi ha specificato: “Nella doccia, in vasca e in tutte le fonti presenti nell’appartamento c’erano situazioni pericolose per la vita umana. La legionella era davvero in quantità significativa”. Parole che fanno capire come l’allarme sia diventato importante e come serva un intervento rapido. La task force è in atto con l’obiettivo di sistemare il prima possibile quanto accaduto. Ci troviamo di fronte quindi a un possibile allarme con diverse situazioni che potrebbero presto degenerare, per questo anche la prevenzione dei singoli diventa molto importante con norme igieniche che sono state comunicate direttamente dal Ministero della Salute. (agg. di Matteo Fantozzi)
ALLARME IN LOMBARDIA
Prosegue l’emergenza Legionella in Lombardia, e precisamente a Bresso, cittadina in provincia di Milano. Dopo i tre decessi, i casi di infezione sono saliti a 26, come riferito poco fa dai colleghi dell’agenzia Ansa. Ad aggiornare il dato è l’amministrazione comunale che precisa comunque che «I casi hanno una distribuzione geografica prevalente, ma non esclusiva». Simone Cairo, il sindaco di Bresso, ha parlato così in conferenza stampa: «L’ultimo dato ci dice che 26 persone che vivono a Bresso negli ultimi 12-13 giorni hanno contratto il batterio della legionella, di cui tre purtroppo hanno perso la vita. La maggior parte dei ricoverati sono stati dimessi». Ovviamente la preoccupazione è alta presso tutti i residenti di Bresso, ma il comune si è mosso tempestivamente per evitare il diffondersi in maniera massiccia dell’infezione, avviando proprio quest’oggi la disinfestazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AL VIA LA DISINFESTAZIONE
Quaranta volontari della protezione in tuta e mascherina da questa sera si recheranno nelle abitazioni di Bresso dove vivono anziani a fare disinfestazione: su cosa non si sa, visto che le analisi ieri rivelavano nessuna presenza di batteri della legionella nelle acque del comune, nonostante tre morti e decine di ricoveri. Disinfestazione anche davanti alle chiese ai dopolavori, anche questi edifici frequentati per lo più da anziani. Quindi la consegna delle istruzioni su come comportarsi. Nel 2014 l’emergenza legionella era durata sei mesi, ma allora il morto fu uno solo, questa volta in pochi giorni ce ne sono stati tre (Agg. Paolo Vites)
CASE DI ANZIANI SOTTO CONTROLLO
Il sindaco di Bresso Simone Cairo è tornato a parlare dell’emergenza legionella. Uno dei tre campionamenti già effettuati nelle case dei tre contagiati potrebbe essere positivo. Lo ha dichiarato ai giornalisti prima di un incontro pubblico con la cittadinanza sull’emergenza, come riportato dal Giorno. Dalla Regione Lombardia però fanno sapere che non si avranno risultati certi prima di venerdì. «Stiamo cercando di fare il possibile e anche di più», ha dichiarato il sindaco cercando di rassicurare i suoi concittadini riuniti in un’assemblea pubblica nell’aula consiliare del Comune per informare loro sull’emergenza legionella che sta interessando in questi giorni la cittadina alle porte di Milano e rispondere alle loro domande. I casi di legionella in Italia comunque sono aumentati del 17% nel 2017 rispetto ai circa 1.700 registrati nel 2016. Il veicolo di diffusione dell’infezione è l’acqua. Molto si può fare però in termini di prevenzione e controllo con una corretta manutenzione degli impianti. (agg. di Silvana Palazzo)
TASK FORCE DELLA REGIONE: “SITUAZIONE CRITICA”
Mentre intanto la Procura di Milano ha già aperto una inchiesta contro ignoti e, al momento, ancora senza ipotesi di reato, dalla Regione Lombardia l’Assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha fatto sapere che ci si trova dinanzi a una “situazione critica e complessa” commentando l’epidemia di legionella che, a Bresso e dintorni, ha già mietuto tre vittime e contagiato almeno venti persone. La stessa Regione assieme al Comune del centro del milanese ha già attivato comunque una task force e intanto sono attesi questo venerdì i primi responsi dalle analisi sanitarie, mentre il Consorzio dell’Acqua Potabile ha fatto sapere di avere già campionato diversi punti della città, confermando che non ci sono tracce del batterio. A tal proposito, invece, il procuratore aggiungo di Milano, Tiziana Siciliano, a proposito del moltiplicarsi dei casi di salmonellosi ha comunque voluto rassicurare che, a suo dire, “non si tratta ancora di una emergenza” aggiungendo però che sul fatto che ancora una volta, dopo il 2014, sia interessato il centro di Bresso dovrà essere oggetto di ulteriori e, molto probabilmente, molto più accurate verifiche. (agg. di R. G. Flore)
IL BATTERIO NON E’ NELL’ACQUEDOTTO
Nonostante i tre decessi causati dalla legionella, di cui due 90enni ed un 80enne, con ben 18 pazienti attualmente in cura e tutti infettati dal batterio in Lombardia, pare proprio che dalle analisi eseguite dal Gruppo Cap sia stata esclusa la presenza dello stesso batterio nell’acquedotto. Lo riporta nella giornata odierna il Giornale di Treviglio nell’edizione online, il quale aggiorna il bilancio delle vittime e coloro che invece restano ricoverati tra il Bassini di Cinisello Balsamo e l’ospedale Niguarda di Milano. Il Gruppo Cap che gestisce il servizio idrico della Città di Milano ha eseguito finora già ben 13 prelievi ma dai risultati non sembra essere affatto contemplata la presenza del batterio in acquedotto. “Le analisi continuano estendendo il raggio d’azione”, ha spiegato la società la quale da Bresso ora allargherà gli accertamenti anche ai comuni di Cusano Milanino e Cormano. Proprio Bresso è considerato l’epicentro di quella che per certi aspetti ha assunto le sembianze di una vera e propria epidemia, sebbene la Procura di Milano abbia aperto una inchiesta a carico di ignoti per fare luce sulla controversa vicenda. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NESSUN BATTERIO KILLER
Le prime analisi fanno dire che a Bresso, nonostante la morte di tre persone e di 17 altre colpite, non c’è nessuna emergenza legionella. Lo dice la Procura di Milano che ha aperto una inchiesta a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Le analisi invece escludono la presenza del batterio nell’acquedotto, non si trova traccia di legionella insomma. Addirittura il comune ha detto agli abitanti che l’acqua si può tranquillamente bere. Se dunque non è legionella, ci sarà qualche altro batterio? Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha voluto, precisare che “non si tratta di un’emergenza, anche se chiaramente sul fatto che si ripresenti ciclicamente a Bresso faremo verifiche”. (Agg. Paolo Vites)
ALLARME IN LOMBARDIA
In Italia torna prepotente l’allarme Legionella con tre casi di morte nella zona di Bresso a Milano. Nel nostro paese sono circa 1500 i casi ogni anno con una diffusione abbastanza preoccupante. Ricordiamo che il nome della patologia deriva da un’epidemia che si vide nell’estate del 1976 in un albergo di Philadelphia tra un gruppo di veterani dell’American Legion da lì Legionella appunto. L’Istituto Superiore della sanità segnalò nel 2015 che in Italia i casi di legionella sono circa 1548, una media davvero molto preoccupante che evidenziò come il 78% di questi si verificava tra Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Toscana, Piemonte e Veneto. Ci troviamo ora di fronte a un problema a cui si deve assolutamente trovare un rimedio, cercando di evitare che le conseguenze possano essere anche pesanti sul nostro paese. Sono stati già disposti dei provvedimenti, staremo a vedere se saranno efficaci o ci sarà bisogno di ulteriori interventi. (agg. di Matteo Fantozzi)
COMUNE DI BRESSO ORGANIZZA TASK FORCE
Sono 18 i casi di contagio di legionella dovuta all’acqua inquinata dell’acquedotto di Bresso, oltre a tre vittime. Si tratta di anziani, un uomo di 94 anni e due donne, un’altra di 94 anni e una di 84, ricoverati all’ospedale Bassini di Cinisello e quindi deceduti. Il caso è legato a quello del 2014, quando ancora l’acqua inquinata a Bresso aveva provocato alcune vittime, evidentemente in tutti questi anni non si è fatto nulla per risolvere il problema. Adesso si stanno facendo analisi e campionamenti per capire come il batterio killer sia tornato in azione, mentre il comune indaga sulle abitazione dove sono avvenuti i decessi. “In accordo con il sindaco di Bresso, Simone Cairo, è stata costituita una task force presso il Municipio che sta coordinando gli interventi e fornendo le informazioni ai cittadini” ha intanto detto l’assessore regionale al welfare. I casi di legionella si verificano soprattutto in estate: si tratta di un un batterio che vive nell’acqua, tra i 25 e i 55 gradi. E si trasmette tramite le goccioline di vapore: il caso classico è la calura che si genera in bagno durante la doccia (Agg. Paolo Vites)
SALITE A TRE LE VITTIME
Corre ai ripari il comune di Bresso, dopo i numerosi casi accertati di Legionella, fra cui due pazienti deceduti. Al di là di un paziente di Cormano, tutti gli ammalati si sono verificati nella cittadina di cui sopra, e di conseguenze le autorità sono corse ai ripari. Il primo passo è la sanificazione degli impianti idrici dei palazzi e dei condomini, come già accaduto nel 2014, quando si verificò qualcosa di molto simile a quello che sta succedendo in queste ore. Tutti gli abitanti devono essere raggiunti dalle comunicazioni comunali, e come sottolineato dall’edizione online del quotidiano Il Giorno, sono state messe delle affissioni in molte zone della città, per aiutare i cittadini: «Stiamo affiggendo praticamente ovunque nella zona cittadina interessata dai casi – le parole del sindaco – il vademecum di come comportarsi con l’acqua vaporizzata. Ho dato mandato agli Uffici dei Servizi sociali di contattare il maggior numero di anziani conosciuti: è fondamentale arrivare a tutti. Ho chiesto ad Arpa Lombardia di verificare la qualità dell’aria in città. Infine ho chiesto ad Ats Milano che le campionature e i prelievi nelle abitazioni vengano effettuate subito, appena si viene a conoscenza che il proprietario è stato contagiato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
2 VITTIME E 17 CASI
Ancora una vittima causata dalla Legionella a Bresso, nel milanese: sono già 17 i casi accertati del batterio nella zona, ma ciò che più preoccupa è che si stanno cominciando a contare i morti. Dopo un ultranovantenne, un’altra anziana praticamente coetanea della prima vittima, di 94 anni, è deceduta per le complicazioni dovute all’aver contratto il batterio, del quale non è stata ancora individuata la fonte, anche se sembra certo che sia stato contratto tramite l’acqua. Il consorzio dell’Acqua potabile della Città Metropolitana di Milana ha già effettuato controlli a campione in tredici diversi punti del capoluogo lombardo, ma è stato sempre riscontrato esito negativo rispetto alla presenza del batterio. Entrambi i decessi sono avvenuti presso l’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo.
L’ALLARME DELL’ASSESSORE
Ma come adeguarsi al pericolo e cercare di evitare il contagio da Legionella? Lo ha spiegato l’assessore della Regione Lombardia al Welfare Giulio Gallera “Oggi c’è una situazione critica, un’epidemia di legionella, 17 persone colpite e due morti. Abbiamo avviato da subito una task force per individuare la fonte dell’agente patogeno, ma ci sono dei comportamenti che è bene mantenere per evitare il possibile contagio, ovvero: pulire i filtri dei rubinetti, lasciare scorrere l’acqua e aprire le finestre quando si fa una doccia calda e pulire molto bene i bacini d’acqua stagnante, perché la legionella non si trasmette bevendo l’acqua o con il contatto personale, ma per inalazione“. Gallera ha comunque affermato che la Regione Lombardia ha messo in piedi una task force per il pericolo Legionella, per cercare di circoscrivere il fenomeno evitando così una possibile epidemia.