Oggi la Chiesa Cattolica celebra S. Giovanni Diego Cuauhtlatoatzin. Proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 2002, era un azteco convertito al cristianesimo al quale, il 9 dicembre nel 1531 apparve la Madonna a Guadalupe, sulla collina di Tepeyac, in Messico. La Vergine di Guadalupe viene, altresì, celebrata il 12, giorno dell’ultima apparizione. Cuauhtlotatzin era il suo nome prima della conversione – quando assunse quello cristiano di Juan Diego – e significava “colui che parla come un’aquila”.
Fu tra i primi autoctoni a ricevere il battesimo e, con lui, la moglie Malintzin, che prese a sua volta il nome di Maria Lucia. La donna morì dopo solo 4 anni di matrimonio e Giovanni Diego decise di dedicare interamente la sua vita a Dio. In seguito all’apparizione mariana, per 17 anni visse in una casetta fatta costruire dal vescovo Zumàrraga a fianco della cappella eretta in onore della Vergine di Guadalupe.
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La Chiesa, per santificarlo, ha ritenuto necessario, come di prassi un secondo miracolo, oltre l’apparizione della Vergine: ritenne che per sua intercessione, il ventenne messicano Juan José Barragan Silva, che tentò di suicidarsi a Città del Messico il 3 maggio del 1990, ebbe salva la vita. Il giovane si era lanciato da dieci metri, finendo di testa su un marciapiede. Le fratture multiple riportate, gli ematomi al cervello e a ai polmoni, lasciavano presagire la sua morte certa. Dopo solo dieci giorni, tuttavia, il ragazzo venne dimesso.