La storia è questa: Erika Domesek, un’imprenditrice newyorkese, incontra il 15 marzo sul volo transamericano Dallas-Calgary un certo Clauco da Torino, che deve avere una conversazione davvero affascinante perché ne rimane folgorata e scopre che è l’uomo dei suoi sogni. Sennonché, atterrati, lei non pensa di farsi lasciare riferimenti telefonici o internettiani, lui sparisce e lei teme di aver perso l’occasione della sua vita. Allora con una serie di tweet chiede alla compagnia di volo, l’American Airlines, di aiutarla a ritrovare il principe azzurro: la compagnia cerca di resistere accampando problemi di privacy, poi cede, gira il tweet alle sue centomigliaia di followers e Clauco si trova. Abbracci, lacrime, fiori d’arancio. Una tipica favola contemporanea, con Twitter-Parsifal che va a cercare Clauco-Lancillotto e lo riunisce a Erika-Ginevra: insomma, i nomi possono essere intercambiabili, ma la sostanza rimane. Certo, alla fine il figurone lo fa anche l’American Airlines (che ritwitta ai futuri sposi la richiesta di un invito a nozze virtuale e soprattutto si fa un’insperata pubblicità gratis), migliaia di lettori dei quotidiani online si commuovono o ridacchiano scettici sulla storiella nelle discussioni sui blog allegati che seguono, ma, alla fine, sostengono il gioco, e l’impressione è che i potenti mezzi tecnologici di oggi contribuiscano alla felicità di un’epoca più fortunata, a questo punto, di altre. Qualche dubbio però rimane. Se possiamo tentare di trovare ciò che unisce gli uomini di tutti i tempi, sia che si cercassero con un piccione viaggiatore o con un tweet, il punto è: possibile che con una conversazione della durata di un volo di qualche ora al massimo uno/a scopra la vocazione della sua vita? Certo, anche il colpo di fulmine unisce gli uomini di tutte le epoche, ma è la velocità della sua rielaborazione che forse li divide: nel nostro tempo eccessiva. Come finirà questa storia? Difficile che Twitter ce ne informi. Magari arriveremo al matrimonio (o alla convivenza, boh. Cosa si capisce, oggi?) ma per quanto tempo? Un altro pregio di internet è che si può fingere di fare qualche indagine. Così scrivendo Erika Domesek su un motore di ricerca si trovano centinaia di fotografie: è una bella ragazza, viso statunitense, foto molto cool, un sorriso molto preparato e molto uguale in gran parte di queste foto. Ambientazione fashion, qualche palcoscenico, e sorriso sempre lo stesso. Clauco è più difficile: di primo acchito il computer corregge glaucoma.
Poi riemerge, soprattutto dai siti anglosassoni, la love-story targata American Airlines. Per concludere: le domande che abbiamo sono sempre le stesse, ad esempio di seguire un’attrattiva, di seguirla nella vita, tanto più a lungo quanto più l’abbiamo cercata. Cambiano i mezzi, non il cuore. I mezzi di oggi, però, sono infidi: sarà vero? O è tutta un’invenzione? Ai posteri, che stavolta possono anche essere Erika e Clauco, l’ardua sentenza. La vita è fatta anche di gossip, di favole e reami, principesse sul tappeto volante o su un jumbo. Soprattutto per quei gran bambinoni degli inglesi e dei loro poppanti, gli americani i quali, mentre in Cina cercano ancora un aereo scomparso, inscenano sui loro aerei love-stories non si sa quanto probabili e perdono tempo a discuterci e a fantasticarci sopra.