Ancora scontri in piazza, in Egitto, tra l’esercito e i manifestanti che sostengono il presidente deposto Morsi, che ora si trova in custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta per spionaggio per conto di Hamas e per le evasioni di massa dalle carceri avvenute nel 2011. Nella giornata di venerdì, il Paese è stato travolto da un’ondata di violenza cha ha già mietuto le prime vittime. Le fonti ufficiali – come l’agenzia Mena – parlano di cinque vittime ad Alessandria d’Egitto, appartenenti a entrambe le fazioni, ma secondo Al-Jazeera le vittime sarebbero decine. Nella notte, al Cairo, si sono verificati numerosi scontri che avrebbero causato la morte di circa 70 persone, stando a quanto riportano i Fratelli Musulmani, mentre Al-Jazeera parla di 120 vittime. “Non sparano per ferire, ma per uccidere”, ha infatti sostenuto Gehad El-Haddad, portavoce dei Fratelli Musulmani, facendo sapere che in più casi i dimostranti che avevano organizzato sit-in in piazza sarebbero stati colpiti dai proiettili delle forze di sicurezza alla testa e al petto. Al Cairo l’allerta è massima e la città è stata riempita dai carri armati dell’esercito, mentre la popolazione civile si è rifugiata nelle proprie abitazioni con scorte di cibi, bevande e benzina.