Potrebbero esserci già degli aggiornamenti nelle prossisme ore riguardo alla morte di Leonardo Lo Cascio, il portiere di notte di Prato sgozzato prima di iniziare il turno di lavoro. È stato ritrovato infatti un giubotto sporco di sangue nelle immediate vicinanze della scena del crimine, gettato in un cespuglio, e che potrebbe aiutare le autorità a dare un nome all’assassino del 38enne. Intanto Prato continua a vivere nella paura, come sottolinea La Nazione, a causa della brutalità dell’omicidio e del possibile movente, che secondo gli inquirenti punterebbe ad una rapina. Leonardo Lo Cascio, infatti, è morto dissanguato a causa di un unico colpo sferrato alla gola da un punteruolo o da un coltello. Secondo altre ipotesi, evidenziate dai giornali locali, l’arma del delitto potrebbe essere invece un cacciavite. Riguardo al giubotto, il volto dell’assassino potrebbe essere stato immortalato dalle immagini delle videosorveglianze di diversi esercizi commerciali della zona, in cui si noterebbe un uomo nell’atto di togliersi i vestiti. La scena del crimine e le zone attigue sono state passate al vaglio degli investigatori, che hanno sequestrato una campana adibita per lo smaltimento del vetro in cui l’aggressore di Leonardo Lo Cascio avrebbe geettato il portafoglio e lo zaino della vitttima. A causa della tragedia, ritornano alla ribalta alcune questioni spinose collegate alla sicurezza nelle città d’Italia, soprattutto perché il portiere è stato ucciso in pieno centro.