Che cosa dirà l’uomo indagato per la scomparsa di Marina Arduini? Parlerà per la prima volta stasera nel programma di Rai 3 “Chi l’ha visto?” condotto da Federica Sciarelli. Il giallo di Marina Arduini dura ormai da nove anni: la commercialista 39enne di Frosinone è svanita nel nulla con la sua auto alle 9:15 del 19 febbraio del 2007, dopo aver inviato un messaggio in ufficio in cui avvertiva di essere un po’ in ritardo. Stasera sentiremo la versione dell’uomo indagato sulla scomparsa della donna. Le indagini sul caso sono andate avanti per molto tempo anche se il giallo di Marina Arduini è sembrato subito complesso. Dopo la scomparsa della donna il suo cellulare ha continuato ad emettere un segnale, agganciando le celle di Frosinone, Roma Termini, Formia, Gaeta e, nel pomeriggio di quel giorno di nove anni fa, Salerno. Poi, dalle 17.10 del 19 febbraio il cellulare di Marina Arduini ha smesso di dare segnali. E due anni dopo la scomparsa, la sua auto, una Fiat Punto, fu trovata per caso a Roma.
Sono passati ormai 9 anni dalla scomparsa di Marina Arduini, la commercialista di 39 anni di Frosinone di cui si sono perse le tracce il 19 febbraio del 2007, alle 9:15. Se ne parlerà questa sera a Chi l’ha visto? andando ad ascoltare le parole dell’uomo che quasi due anni fa era finito nelle indagini degli inquirenti. Si parla infatti di giugno del 2014 ed in quel periodo sembrava proprio che il caso avrebbe preso presto una svolta. Interrogati anche altre persone che secondo gli investigatori erano a conoscenza dei particolari della scomparsa. Nelle ipotesi investigative, man mano che trascorrevano gli anni, si era fatta strada la possibilità che Marina Arduini fosse stata uccisa e che il suo corpo fosse stato nascosto in un casolare abbandonato ad Alatri, al confine con Frosinone. I cani molecolari hanno fiutato le tracce, ma anche quella volta finì tutto con un buco nell’acqua. Il caso era apparso subito complesso e non solo perché la commercialista era scomparsa dopo aver avvisato in ufficio che avrebbe avuto un lieve ritardo. A preoccupare sia gli inquirenti erano delle minacce ricevute dagli Arduini. Infatti il giorno della sua scomparsa, Marina Arduini si sarebbe dovuta recare in questura per sporgere una formale denuncia per via di un furto piuttosto strano. Non è tuttavia ben chiaro a chi e se il percorso tracciato dal cellulare della donna fosse in realtà un tentativo di depistaggio. Quel giorno infatti secondo il telefono Marina Arduini si era recata a Salerno, attraversando Roma. Due anni dopo l’autovettura della donna era stata individuata proprio a Roma, ma non era stata fatto alcun controllo. Al centro delle indagini c’era inoltre l’ambiente lavorativo della commercialista e per tutta una serie di motivi. Si legge infatti sul blog del nipote della Arduini, che lo studio in cui lavorava era stato oggetto di effrazione pochi giorni prima della sua scomparsa, particolare sospetto dato che nel 2012 la stessa cosa è successa anche alla casa dei genitori. In quel momento Chi l’ha visto? si era interessato di nuovo al caso e dopo l’effrazione, gli Arduini avevano ricevuto aperte minacce di morte. Uno degli indagati all’epoca era anche l’ex amante che aveva una stanza nello studio di Marina Arduini e che era in possesso anche delle chiavi d’entrata. Questo nonostante non avesse alcun collegamento professionale con la donna.