Ancora un’immane tragedia, consumatasi nella giornata odierna a Montecatini Val di Cecina, nel Volterrano, dove un uomo di 43 anni ha tentato di uccidere il figlio suicidandosi successivamente. E’ questa la ricostruzione di quanto avvenuto nella tarda mattinata di oggi, come riferito dal quotidiano Il Messaggero nella sua edizione online. Una tragedia che nasconde un grande dramma e che poteva terminare con la morte dell’uomo e del suo bambino di 9 anni. Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri, i quali sarebbero ancora al lavoro per definire in modo chiaro quanto accaduto nei pressi di Volterra, il 43enne si sarebbe suicidato tentando di portarsi dietro anche il figlio. Per mettere a punto il suo piano mortale avrebbe usato una bombola di gas trovata insieme al suo corpo privo di vita all’interno della sua auto. Quando la vettura era ormai satura di gas, il bambino sarebbe riuscito ad aprire la portiera, allontanarsi e mettersi così in salvo. E’ stato proprio il bambino a dare l’allarme, suonando alla porta di un’abitazione vicina al luogo in cui il padre aveva parcheggiato l’auto nell’intento di mettere fine alla sua vita ed a quella del piccolo figlio. Dopo aver spiegato quanto avvenuto alle persone che gli hanno aperto la porta, il ragazzino è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Pontedera per tutti gli accertamenti del caso, sebbene le sue condizioni non risultino fortunatamente gravi. La madre del piccolo, la quale vive nel Napoletano insieme al figlio, avvertita dalle Forze dell’ordine si è subito messa in viaggio verso il luogo della tragedia. Stando alla ricostruzione dei Carabinieri, il padre suicida avrebbe rapito il bambino nella giornata di ieri, prelevandolo all’uscita di scuola con la promessa all’ex moglie di riportarlo in serata. Non vedendolo tornare insieme al figlio, la donna ne aveva denunciato ieri sera la sottrazione del minore. Nell’auto dell’uomo che si è tolta la vita, gli inquirenti avrebbero trovato alcuni biglietti che motiverebbero il suo gesto folle. Il 43enne, separato nel 2012 dalla moglie, non accettava il fatto che il figlio fosse stato affidato in via esclusiva alla madre.