L’udienza di questa mattina presso il Tribunale dei Minori di Torino e che ha visto protagonisti due dei figli di Michele Buoninconti e Elena Ceste, è durata due ore circa e, a differenza di quanto riportato in mattinata da La Stampa, il colloquio non è stato videoregistrato, come invece aveva chiesto la difesa dell’uomo accusato a 30 anni di reclusione per il delitto di Elena. Ad essere stati ascoltati in una sala riservata, sono stati i due figli maggiori dei quattro affidati ai nonni materni e che il padre vorrebbe incontrare. Proprio nel corso dell’audizione, ai due figli è stato chiesto se vogliono rivedere il padre che, dal carcere, continua a professarsi innocente. L’unico contatto tra Michele Buoninconti e i figli avuti dalla moglie Elena Ceste, sarebbe rappresentato da alcune lettere nelle quali l’uomo si informa dei loro studi, della loro vita e di come stanno affrontando questo periodo molto delicato.
Nei giorni scorsi si è tornati a parlare nuovamente di Michele Buoninconti, l’ex vigile del fuoco accusato di aver ucciso la moglie Elena Ceste il 24 gennaio 2014 a Motta di Costigliole d’Asti. L’uomo, dopo essere stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio della donna, ha subito una nuova condanna a ulteriori sei mesi per le aggressioni a carico di una giornalista di Mediaset. Anche oggi i riflettori tornano a riaccendersi sul caso di Elena Ceste, questa volta in riferimento all’attesa decisione da parte dei giudici relativamente alla richiesta dell’imputato di rivedere i figli. I giudici del Tribunale dei Minori di Torino, come specifica l’Ansa, dovranno decidere il prossimo 25 maggio. Nel frattempo, nella giornata odierna due dei quattro figli avuti da Elena Ceste sono stati ascoltati dai magistrati nel corso di un colloquio della durata di circa due ore e che non sarebbe stato videoregistrato. Gli avvocati Debora Abate Zaro e Carlo Tabbia che comporrebbero la difesa della famiglia di Elena Ceste, in merito ai contatti tra i figli e Michele Buoninconti sarebbero contrari. Ricordiamo che a Buoninconti è stata sospesa la patria potestà e ora i figli sono stati affidati ai nonni materni che se ne prendono cura insieme agli zii. Gli stessi legali della famiglia Ceste, intervenendo sulle pagine del settimanale “Giallo” avevano dichiarato: “Mai, dal momento dell’arresto, ovvero oltre un anno fa, i figli di Michele hanno chiesto un colloquio con il padre. Detto questo, non ci siamo opposti alla richiesta di audizione dei due più grandi”. L’appello in Corte d’Assise a Torino in merito alla richiesta di Michele di rivedere i figli, si potrebbe tenere tra la fine dell’estate ed il prossimo autunno, sebbene la data non sia ancora stata fissata. Il presunto assassino di Elena Ceste non si sarebbe dato per vinto ed insieme alla sua difesa ha contestato ampiamente il metodo e i criteri con i quali i giudici hanno preso la decisione di allontanarli dai piccoli e puntano a smontare il lavoro dell’accusa attraverso una serie di contro perizie.