Dopo che, su decisione del Gup di Milano, Maria Vicidomini, è arrivato l’ennesimo rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi (questa volta nel terzo filone del cosiddetto Processo Ruby), non si sono fatte attendere le prime reazioni da parte del collegio difensivo dell’ex premier ma pure di una delle ragazze che si era costituita parte civile. Il leader di Forza Italia è accusato di corruzione in atti giudiziari e il prossimo 9 maggio si terrà la prima udienza davanti alla IV Sezione Penale del Tribunale di Milano ma gli avvocati difensori dell’ex premier non ci stanno: “Non ci sorprende la decisione del giudice e ne prendiamo atto” ha detto ai microfoni Francesco Cecconi, uno dei legali di Berlusconi, aggiungendo anche che sarà il prossimo processo “la sede in cui dimostreremo l’inconsistenza di queste accuse”. A stretto giro di posta sono arrivate anche le parole di Ambra Battilana, una delle ragazze finite sulle prime pagine dei giornali per aver partecipato alle oramai note cene organizzate ad Arcore anni or sono: raggiunta da un giornalista di Repubblica, la Battilana (costituitasi parte civile) ha detto che il rinvio a giudizio di Berlusconi “non è ancora una vittoria, ma sono contentissima e voglio dimostrare che senza scorciatoie, anche se ci metti più tempo, puoi raggiungere i tuoi obiettivi in modo sano”, in riferimento al fatto che lei non vuole essere per nulla accostata alle cosiddette “Olgettine” e al loro modo di ottenere il successo. (agg. di R. G. Flore)
RUBY TER, L’EX CAVALIERE ANCORA A PROCESSO
Ancora Ruby tre, ancora Silvio Berlusconi e ancora processo: si chiude così l’udienza preliminare con il gup di Milano Maria Vicidomini che decide di rinviare a giudizio il leader di Forza Italia per il ben noto processo nel filone d’inchiesta con al centro i presunti versamenti più recenti dell’ex premier a 4 giovani ragazze (dette “olgettine”). I reati ipotizzati sono corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza: il Ruby ter è infatti l’indagine sulla presunta corruzione di Berlusconi verso i testimoni del processo a Ruby Rubacuori (Karima El Marough) con le finalità di una falsa testimonianza a favore dell’anziano ex presidente del Milan. L’accusa è grave, ovvero il versamento di 2500 euro al mese per le ospiti delle serate ad Arcore e Palazzo Grazioli per tacere di quelle “cene”, mentre la difesa ha sempre sostenuto che quelle cifre rappresentano un’indennizzo per il forte danno d’immagine recato alle ragazze travolte dal clamore dell’inchiesta. I pm milanesi, Tiziana Siciliano e Luca Taglio stamattina avevano chiesto di rinviare a giudizio Silvio Berlusconi per il terzo filone del Rubygate e il gup ha accolto la richiesta, mandando a processo Berlusconi e le 4 olgettine Aris Espinosa, Elisa Toti, Giovanna Rigato e Miriam Loddo.
PROCESSO SCATTERÀ IL 9 MAGGIO A MILANO
La prima udienza è stata fissata il prossimo 9 maggio, con Berlusconi già a processo due giorni prima con altri 23 imputati (tra cui la stessa Ruby, ndr) per il filone principale del processo Rubygate. L’ipotesi ridetta anche questa mattina dalla Procura è quella per cui in cambio di quel denaro e di altre utilità, le ragazze avrebbero edulcorato le loro testimonianze ai processi del ‘Rubygate’. Molte le prove portate in vista del gup che girerà l’intero plico ai giudici che dovranno poi verificare in sede processuale le eventuali colpevolezze e responsabilità. «Le prove sono inconsistenti», fa sapere la difesa del leader di Forza Italia, coinvolto anche negli altri processi sulle famose “cene eleganti” organizzate dallo stesso ex Cavaliere. Come riporta La Stampa stamane, «I versamenti sarebbero stati effettuati nonostante il processo Ruby fosse ancora in corso. […] Giovanna Rigato è imputata anche di tentata estorsione, per aver preteso una cifra milionaria per i suoi silenzi davanti agli inquirenti».