Negli ultimi tempi sono emersi nuovi quanto inquietanti retroscena sulla morte di Maria Ungureanu, avvenuta oltre nove mesi fa nel paesino in provincia di Benevento. Nell’ultimo numero, il settimanale specializzato in cronaca nera, Giallo, ha voluto evidenziare ulteriori particolari sconvolgenti attraverso la pubblicazione di alcune foto in esclusiva relative al ritrovamento del cadavere della piccola di quasi dieci anni. Le foto evidenziano un braccio di Maria Ungureanu sul quale sono ben visibili alcuni lividi: insieme ai graffi ed alle escoriazioni sul suo corpo riscontrate in sede di autopsia, è stato possibile confermare come il suo assassino l’abbia trattenuta con la forza al fine di farla annegare nell’acqua della piscina del resort di San Salvatore Telesino, dove è stata rinvenuta nuda la sera del 19 giugno scorso. In un’altra foto è possibile vedere la scena del crimine e, vicino al bordo della piscina, il corpo senza vita della bambina, trovato in acqua e poi adagiato sul prato. Secondo il medico legale che ha eseguito l’autopsia, Maria Ungureanu sarebbe morta per asfissia: il suo assassino le avrebbe tenuto la testa sott’acqua fino a farla morire soffocata.
Lo scorso 30 marzo si è svolta l’udienza presso il tribunale del Riesame che dovrà decidere sul caso di Maria Ungureanu, la piccola romena uccisa lo scorso giugno a San Salvatore Telesino. Nel dettaglio il Riesame si è riservato di decidere sulla richiesta di carcerazione a carico dei due indagati, i fratelli Daniel e Cristina Ciocan, avanzata dalla procura. Una decisione che dovrà prendere sulla scorta di quanto avvenuto in aula. Dopo la lunga requisitoria del pm Scamarcio, infatti, a parlare è stato uno degli avvocati dei due fratelli indagati, Salvatore Verrillo, come riportato da IlQuaderno.it. La difesa dei due giovani ha infatti offerto tesi del tutto differenti rispetto a quelle avanzate dall’accusa ed in merito l’avvocato ha asserito di aver “smontato ogni punto” avanzato dal pm. Le tesi della difesa chiaramente sono tutte volte a smentire l’estraneità dei due indagati rispetto alle accuse loro rivolte circa la morte di Maria Ungureanu. L’occasione ha permesso anche la presentazione di alcuni riferimenti relativi alle intercettazioni riferite ai genitori della piccola vittima. Soddisfatto anche il secondo avvocato della difesa, Giuseppe Maturo, che ha commentato al termine dell’udienza: “Mi sento sereno al di là di quanto scritto in appello e per quello portato oggi al riesame”.
Sono giorni di grande importanza, questi, in merito al caso di Maria Ungureanu, la piccola di quasi dieci anni uccisa il 19 giugno scorso a San Salvatore Telesino (Benevento). Il suo corpo fu rinvenuto a distanza di alcune ore dalla misteriosa scomparsa della bambina, nelle acque della piscina di un resort. A finire sin da subito nel registro degli indagati fu Daniel Ciocan, 21enne rumeno ed amico della famiglia della vittima, accusato di omicidio e di violenza sessuale. Poco dopo fu indagata anche la sorella Cristina Ciocan, chiamata a rispondere di concorso in omicidio, mentre è di pochi giorni fa la notizia di un terzo indagato, un 80enne del posto, per il reato di favoreggiamento. Ma l’attenzione in questi giorni è tutta concentrata sulla decisione che i giudici del tribunale del Riesame saranno chiamati a prendere in merito al destino dei fratelli Ciocan. La procura di Benevento aveva più volte avanzato la loro richiesta di arresto, sempre respinta dal gip. Per tale ragione si era rivolta al Riesame, la cui udienza si è tenuta nella mattinata dello scorso 30 marzo. A rivelare i retroscena di questa importante giornata è stato il portale web IlQuaderno.it, che ha spiegato come l’ultima parola spetterà proprio al Riesame. La sua decisione potrebbe contemplare non solo l’arresto imminente di Daniel Ciocan ma anche quello della sorella Cristina, entrambi accusati a vario titolo della morte della piccola Maria Ungureanu. I giudici si sono riservati di decidere, ma i tempi però potrebbero a questo punto allungarsi. In caso di accoglimento dell’appello della procura, non si può totalmente escludere la contromossa della difesa dei due fratelli indagati. Gli avvocati Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo, difensori dei Ciocan, potrebbero infatti presentare ricorso a loro volta, ma direttamente in Cassazione. L’udienza presso il Tribunale del Riesame era inizialmente attesa lo scorso 28 febbraio, poi rinviata per la mancanza dell’avviso di notifica a carico di Daniel Ciocan e della sorella. Nella giornata dello scorso 30 marzo, il pm Scamarcio si è reso protagonista di una lunga requisitoria durata oltre un’ora nella quale ha motivato nuovamente le richieste dell’accusa contrastando con durezza le motivazioni avanzate dal gip Flavio Cusani quando aveva rigettato nei mesi di luglio e dicembre scorsi l’istanza di arresto. A prendere la parola sono poi stati gli avvocati dei due indagati, che hanno esposto le loro argomentazioni, in attesa ora della decisione del Riesame e che potrebbe finalmente rappresentare la prima importante quanto attesa svolta dall’inizio del giallo sulla morte di Maria Ungureanu e che continua a sconvolgere per gli inquietanti retroscena ad oggi emersi.