Un manuale per riconoscere e sconfiggere Satana: in libreria arriva “De cura obsessis” per l’esorcismo fai da te. Lo ha scritto padre Paolo Carlin, consigliere e portavoce ufficiale dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie). Considerato l’erede spirituale di padre Gabriele Amorth, il decano degli esorcisti italiani, il frate fornisce così le istruzioni per riconoscere e sconfiggere il demonio, per capire se ci si trova davanti ad un posseduto e le indicazioni per recitare le preghiere di liberazione. Il libro, in uscita l’11 maggio, non è stato scritto solo per i sacerdoti, ma anche per chi vuole farsi un’idea precisa sull’esorcismo.
La migliore arma per resistere alle forze del male e a Satana è la fede, ma quando si è sue vittime diventa fondamentale l’esorcismo, che può essere compiuto solo da un sacerdote che conosce e segue le norme stabilite dalla Chiesa nel Rito degli esorcismi. Durante l’esorcismo deve essere rigorosa la riservatezza, quindi è vietata la presenza di mezzi di comunicazione. Ma come si fa a riconoscere una persona posseduta? I sintomi possono essere l’avversione a tutto ciò che è sacro, la preghiera e ciò che è benedetto; blasfemia, aggressioni e reazioni furiose se si benedice o si prega davanti alla persona. Tra i sintomi anche la conoscenza di materie o lingue sconosciute al soggetto o la manifestazione di una forza sovrumana. Spesso, però, i sintomi della presunta possessione vengono confusi con quelli delle malattie psichiatriche.
I casi di possessione “certificata” sono rari, ma sono in aumento negli ultimi tempi a causa della mancanza di fede e dell’incremento di pratiche esoteriche. Ne ha parlato anche papa Francesco, che avverte – come i suoi predecessori – il pericolo concreto della presenza del diavolo. Se quest’ultimo lavora molto, lo fanno molto di più i sacerdoti che effettuano gli esorcismi e sono riuniti nell’Aie, l’unico ente in materia che è riconosciuto dal Vaticano.