Per diversi è un assassino e stupratore, per altri un innocente. Comunque la si pensi di Massimo Bossetti, a processo ancora pienamente in corso, è un dato di fatto che la sua famiglia, moglie e tre figli, dal giugno 2014 con l’arresto dell’uomo si è ritrovata senza fonte di reddito. La moglie Marita è anche disoccupata. In più da allora anche gli alti costi legali per pagare gli avvocati e tutto il resto. E’ così che da qualche tempo monsignor Claudio Dolcini, parroco di Sotto il Monte Giovanni XXIII, sta ricevendo offerte e donazioni da parte di molti cittadini in favore della famiglia Bossetti. La gente, dice don Dolcini, non fa commenti sulla colpa o l’innocenza del carpentiere accusato di aver ucciso Yara: si tratta di semplice carità cristiana, ha spiegato. In passato si era saputo che la signora Marita si era fatta pagare un paio di interviste, sembra circa 20mila euro ciascuna, pubblicate da Gente e Matrix, poi più niente.