-Gli studi di Ratko Peric, vescovo di Moscar che sul sito della diocesi ha bollato come “non vere” le apparizioni della Madonna di Medjugorie, hanno riacceso un dibattito che va avanti da molti anni. Interpellato da L’Avvenire, padre Salvatore Maria Perrella, già membro della Commissione internazionale istituita da Benedetto XVI per indagare su Medjugorje, pur non esprimendosi sulla vicenda per “rispetto al segreto pontificio”, tiene a precisare che l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, inviato da Bergoglio in missione speciale, ha un compito molto chiaro:”Coloro che giungono lì non possono essere lasciati in balìa delle agenzie turistiche o anche dei desiderata di qualche uomo di Chiesa. A Francesco sta a cuore la dimensione pastorale del luogo. Siamo di fronte a un fenomeno internazionale. Con l’incarico all’arcivescovo polacco il Papa dice che l’aspetto pastorale non è secondario e vuole “tutelare” i credenti. Hoser, 74enne vescovo di Varsavia-Praga, secondo Perrella:”In questi mesi vedrà, ascolterà, annoterà su quanto accade. Poi affiderà tutto nelle mani del Papa. Il che non vorrà dire che Francesco si esprimerà fin da subito sulla veridicità o meno delle apparizioni. Già Benedetto XVI, volendo la Commissione d’inchiesta in seno alla Congregazione per la dottrina della fede, aveva chiarissimo il fatto che il fenomeno Medjugorie non potesse essere liquidato in modo semplicistico con un sì o con un no”.
-Le recenti dichiarazioni del vescovo di Moscar, mons. Ratko Peric, sulla Madonna di Medjugorie, rischiano di far vacillare la fede di chi ha sempre creduto che la Vergine Maria sia realmente apparsa in questi anni nel paesino della Bosnia-Erzegovina. L’obiettivo del Vaticano, in un contesto simile, non può che essere quello di tutelare i fedeli. Va letta in questo senso, dunque, la spedizione dell’inviato speciale di papa Francesco, l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, il quale, come riportato da L’Avvenire, proprio in questi giorni è a Medjugorie. Padre Salvatore Maria Perrella, preside della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma, ha chiarito in questi termini i contorni della spedizione voluta da papa Bergoglio:”Il Papa ha il dovere di proteggere la pietà popolare e la fede delle folle che si recano nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina, di preservarle e di educarle. Tutto ciò è al centro dell’impegno dell’arcivescovo Hoser”. Secondo padre Gian Matteo Roggio, Missionario di Nostra Signora de La Salette, docente di mariologia al “Marianum” e di dogmatica all’Università Cattolica di Roma, le risultanze degli studi di Peric, comunque, lasciano il tempo che trovano:”Le considerazioni di Peric sono opinioni personali. Autorevoli perché vengono dall’ordinario del luogo, ma comunque personali soprattutto se dobbiamo guardare al loro valore magisteriale, ossia a ciò che impegna i fedeli”.