Ultimi aggiornamenti sull’attentato alla metro di San Pietroburgo: il bollettino delle vittime continua a salire. Si parla ora ddi 14 morti e decine di feriti, fra cui anche dei bambini. L’annuncio arriva da Fontanka.ru, come sottolinea Rai News, e sarebbero almeno 11 i corpi sottoposti ad autopsia in queste ore. Sarebbero invece due le persone ricoverate all’ospedale ddi Mariinsky e decedute in seguito. Di queste, una donna è morta mentre si trovava ancora in ambulanza, diretta all’ospedale più vicino. Fonti vicine alle autorità parlano inoltre di due attentatori, anche se finora le immagini diffuse riguardano solo l’uomo che potrebbe aver piazzato l’ordigno. Quest’ultimo, inoltre, “sarebbe originario del caucaso”. Confermata invece la notizia che l’esplosione riguarda un unico episodio e non due come pensatto inizialmente.
Sarebbero al momento due i ricercati per l’attentato alla metro di San Pietroburgo: si cercano infatti i presunti terroristi che hanno lasciato la bomba esplosa nel vagone a Teknologicheskiy Institut e quella solo brillata dall’antiterrorismo russo a Ploschad Vosstaniya. Le forze dell’ordine hanno messo a completo tappeto la città russa, praticamente vietando ai cittadini di uscire per le strade anche nelle prossime ore. Intanto la psicosi allarmi bomba si moltiplica, come era prevedibile: un pacco sospetto è stato rinvenuto all’interno del fast food McDonald’s all’aeroporto di San Pietroburgo, con evacuati tutti passeggeri presenti in quel momento. Non dovrebbe trattarsi di una bomba ma in queste ore ogni dettaglio non può essere sottovalutato: tra le piste che rimangono ovviamente aperte resta quella principale dell’Isis, specie vedendo l’immagine del presunto terrorista che è saltato giù dalla metro un attimo prima che le porte si chiudessero (il frame è stato diffuso subito sul web, anche se non ci sono certezze che sia proprio lui quello che ha piazzato l’ordigno). Intanto molti sostenitori dell’Isis sul web festeggiano l’attentato di San Pietroburgo: solo alcuni giorni fa, come ricorda ora l’Indipendent, alcuni media del Califfato avevano diffuso molti messaggi del genere, «Bruceremo la Russia».
Tre giorni di lutto, da domani al 6 aprile, sono stati dichiarati a San Pietroburgo in seguito all’esplosione nella metro: lo ha annunciato il governatore della città Georgy Poltavchenko. Intanto il comitato investigativo russo ha elogiato la decisione del conducente, che non ha fermato il treno in galleria dopo l’esplosione, ma ha deciso di portarlo alla stazione successiva: in questo modo è stato possibile salvare più vite. Intanto il premier italiano Paolo Gentiloni via Twitter ha espresso lo sgomento per l’attentato e la solidarietà alle famiglie delle vittime: «Italia vicina a governo e popolo russo». Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha, invece, condannato l’attentato e assicurato che «l’Italia continuerà ad essere vicina alla Russia nella lotta contro il terrorismo, a favore della pace e sicurezza internazionale». Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, da Lussemburgo ha twittato il seguente messaggio: «Dopo le notizie arrivate da San Pietroburgo, insieme con tutti i ministri degli Esteri dell’Ue, i nostri pensieri sono con il popolo della Russia». (agg. di Silvana Palazzo)
Nelle varie informazioni che ci giungono dalla Russia, la bomba esplosa nella metro di San Pietroburgo ha provocato ufficialmente 10 morti e 47 feriti, stando all’ultimo report fatto dal ministro della Salute, Veronika Skvortsova. Di questi, 6 feriti sono molto gravi e ricoverati nei vari ospedali della grande città russa: pare che 7 vittime sono morte sul posto nel momento dell’esplosione, altre tre invece nel trasporto in ambulanza. Come invece riporta l’agenzia Interfax, tra le più attive in queste ore post-attentato, l’ordigno rivenuto e disinnescato nella stazione di Ploschad Vosstaniya era nascosto e “mascherato” da estintore. Come potenza per era pari ad un chilo di tritolo e per fortuna non è scoppiato: era molto simile alla bomba della metro esplosa e per questo motivo è praticamente impossibile non siano collegate, avvallando in questo modo la possibile pista terroristica. Intanto ai colleghi di Sputnik news, un testimone ha raccontato la sua fuga appena dopo l’esplosione avvenuta; «Stavo percorrendo il sottopasso dalla stazione Sadovaya a Sennaya Ploshchad per recarmi all’università. Ho subito avvertito un forte odore di gas. C’era molto fumo ed ho visto la gente uscire dal treno appena arrivato in stazione». Il diretto testimone ha poi confessato di aver temuto il peggio, «quando ho visto arrivare elicotteri e autoambulanze ho capito cosa poteva essere successo, non un incidente qualsiasi, ma qualcosa di terribile».
L’attacco di oggi a San Pietroburgo è stato paragonato da Vasilij Piskarev a quello del 2010 a Mosca, ma per il presidente della Commissione per la sicurezza della Duma la priorità è scongiurare un nuovo attentato. «Ora è importante fare di tutto per eliminare la possibilità di una seconda esplosione e individuare il prima possibile gli organizzatori e gli esecutori del crimine per assicurarli alla giustizia», ha dichiarato Piskarev, come riportato da Agenzia Nova. Il deputato russo, che considera prematuro al momento parlare dei possibili autori dell’attacco, è entrato poi nel merito dell’esplosione nella metro di San Pietroburgo: «Per la natura dei danni è molto probabile che le esplosioni all’interno dei vagoni siano stati realizzati utilizzando un ordigno esplosivo senza capsula». Preoccupazione traspare, invece, dalle parole di Fabio Mastrangelo, direttore d’orchestra a San Pietroburgo: i cittadini sarebbero stati avvertiti del rischio di altre esplosioni, per questo sono stati invitati ad uscire di casa solo in caso di necessità. «Forse si voleva creare scompiglio nel giorno in cui c’era la visita del presidente», ha dichiarato Mastrangelo a Il Messaggero. (agg. di Silvana Palazzo)
PHOTO: Defused bomb at #SaintPetersburg Metro station pic.twitter.com/p0w9ls5j1Z https://t.co/CIhbXmoopD
— RT (@RT_com) 3 aprile 2017
IL Governatore di san Pietroburgo e il responsabile dell’antiterrorismo russo ha cominciato l’ultima novità sull’attentato avvenuto alla metro di Pietroburgo di questo primo pomeriggio: solo una esplosione, solo una bomba è stata deflagrate all’interno di un vagone centrale tra le stazioni di Sennaya Ploshchad e Teknologicheskiy Insitut. È stata programmata come lo erano quelle fuori da un’altra metro vicino alla Piazza della Rivoluzione, e quella nella stazione di Ploshchad Vosstaniya: ma solo la prima è esplosa, le ultime due sono state disinnescate senza spargimento di feriti o altre vittime. La novità è importante rispetto alle prime informazioni arrivate dai media russi nei primi momenti concitati dopo l’attentato. Il bilancio parziale e da poco rivisto vede 9 morti e 20 feriti e 25 persone ricoverate tra cui qualche bambino; lo ha riferito il Comitato nazionale russo antiterrorismo poco fa in conferenza stampa da San Pietroburgo. Da ultimo, l’agenzia Interfax riporta la notizia di un filmato che vedrebbe l’attentatore piazzare in una valigetta 24ore la bomba all’interno del vagone; si allontana a questo punto la pista, comunque sempre aperta, di un attentato jihadista data la modalità e la qualità “improvvisata” delle bombe trovate nelle metro russe. Intanto però la procura generale russa si spinge oltre lo stesso Putin e finisce con certezza l’episodio avvenuto come “attentato” vero e proprio.
Nuovi dettagli sull’attentato di stamane nella metropolitana di San Pietroburgo. Una sola bomba è esplosa, nella tratta che collega le stazioni dell’Istituto di Tecnologia e quella di Ploshchad Sennaya. La seconda bomba è stata invece trovata inesplosa alla stazione di Ploshchad Vosstania, nei pressi della piazza della Rivoluzione. A causare le dieci vittime i circa cinquanta feriti dunque la sola bomba che secondo gli inquirenti sarebbe stata lasciata all’interno di un vagone ala partenza dal capolinea. Non si tratterebbe perciò di un attentato kamikaze, dunque ci sono dubbi se collegarlo alla pista jihadista. Le ipotesi sono molteplici: qualcuno che vuole gettare la Russia nel caos dopo le recenti manifestazioni anti governative ad esempio. La bomba esplosa era di fabbricazione artigianale, e anche qui si escluderebbero terroristi professionisti, contenente tritolo e oggetti contundenti al fine di colpire le persone con maggiore violenza. Il fatto poi che Putin si trovasse proprio oggi a San Pietroburgo in visita ufficiale aggiunge probabilità a questa seconda ipotesi. “Voglio esprimere il mio più sincero rammarico ai parenti delle vittime. Ho già parlato con i capi dei servizi, il direttore del Fsb. I corpi di polizia e servizi speciali sono al lavoro, faranno di tutto al fine di individuare le cause dell’incidente, per dare una valutazione completa di quello che è successo” ha detto il presidente russo, mentre il procuratore generale ha parlato apertamente di terrorismo. (agg. di Paolo Vites)
Only one #blast confirmed in #SaintPetersburg Metro – Russian Anti-Terrorism Committee https://t.co/CIhbXmoopD pic.twitter.com/JlDhYQ1nBk
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Dieci morti e almeno cinquanta feriti: questo il bilancio provvisorio dell’esplosione nella metro di San Pietroburgo. Il rappresentante della procura generale Aleksandr Kurennoj si è sbilanciato parlando di “attentato terroristico”. La bomba è stata lasciata probabilmente su un vagone prima della partenza del convoglio, quindi non da un terrorista kamikaze: l’indiscrezione è stata lanciata dall’agenzia Interfax, secondo cui l’ordigno artigianale è stato reso più pericoloso con l’aggiunta di «elementi lesivi». Sarebbe stato, infatti, riempito di schegge, chiodi e altri pezzi di ferro. La Russia è da tempo nel mirino dei ribelli ceceni, che in passato hanno minacciato altri attacchi. Non si tratta, infatti, del primo attentato nella metropolitana di Mosca: nel 2010 almeno 38 persone vennero uccise da un duplice attacco kamikaze, mentre nel 2009 l’esplosione di una bomba su un treno ad alta velocità uccise 27 persone e provocò 130 feriti. Nel 2004, invece, 330 persone – la cui metà erano bambini – vennero uccise nell’assalto a una scuola di Beslan, nell’Ossezia del Nord. (agg. di Silvana Palazzo)
Pare che le bombe esplose sulla metro di San Pietroburgo siano deflagrate nel tunnel tra due stazioni e per questo motivo che entrambe hanno visto forte fumo uscire dai vagoni della metro. Si tratta delle fermate Sennaya Ploshchad e Teknologicheskiy Insitut, con le bombe che avrebbero avuto posizione all’interno dei vagoni senza che i passeggeri se ne potessero accorgere. Stando alle informazioni dell’antiterrorismo russo appena arrivate in redazione, non sarebbe un attentato suicida bensì un attacco a questo punto terroristico – anche se Putin tiene aperte tutte le piste – ordinato con esplosioni controllate da lontano. Intanto in questi minuti è stato trovato un terzo ordigno all’interno di un’altra stazione della metro di San Pietroburgo, a Ploshchad Vosstaniya, secondo l’agenzia Interfax. Una quarta bomba è invece stata fatta brillare all’esterno di una metro, all’interno di un’auto parcheggiata e con un pacco sospetto in evidenza; chiuse ora tutte le metro della città russa, con l’allarme sicurezza rafforzato anche nella capitale Mosca.
Ordigni artigianali da circa 200 e 300 grammi di tritolo, contenenti oggetti contundenti: in questo modo sono stati colpiti i passeggeri della metropolitana di San Pietroburgo, che è stata chiusa completamente alla circolazione. Secondo l’agenzia governativa Tass i morti sarebbero dieci, mentre i feriti tra cui molti bambini circa 50. Non è la prima volta che in Russia succedono episodi del genere: nel 2010 due donne kamikaze cecene si erano fatte esplodere nella metropolitana di Mosca. Il presidente Putin che si trovava a San Pietroburgo per un incontro ufficiale, ha preso in mano la direzione di tutte le operazioni di soccorso. Al momento non si sa se i terroristi siano morti nelle due esplosioni, sembra che uno degli ordigni fosse stato lasciato in un vagone. Immagini postate su internet mostrano le due stazioni colpite avvolte nel fumo, gente in fuga e persone sdraiate per terra, morte o ferite. (agg. di Paolo Vites)
DEVELOPING: People are evacuating from Sennaya, Technologichecky Institute stations in #SaintPetersburg https://t.co/CIhbXmoopD pic.twitter.com/5iZsvhQGHs
— RT (@RT_com) 3 aprile 2017
Sarebbero due le stazioni della metropolitana coinvolte nell’esplosione di San Pietroburgo, quelle di Sennaya Ploshchad e la stazione Sadovaja. Secondo l’agenzia di stato i morti al momento sarebbero dieci, i feriti una cinquantina, am siamo solo all’inizio del tragico computo. Altre tre stazioni sono state chiuse. Immediato il commento del presidente Putin che proprio oggi si trovava nella città per un incontro ufficiale con il presidente bielorusso Lukašenko: “Non è chiaro ancora quali siano le cause, le stiamo vagliando tutte, incluso il terrorismo”. Quest’ultima pista rimane la più probabile, visto l’alto coinvolgimento della Russia nella guerra siriana e i già precedenti attentati da parte di terroristi jihadisti. (agg. di Paolo Vites)
I media russi informano di una grave esplosione avvenuta nella metro di San Pietroburgo pochi istanti fa: ci sarebbero purtroppo già delle vittime e alcuni feriti, anche se in questo momento le notizie sono assai confuse e le prime testimonianze ancora tutte da verificare. Quello che al momento possiamo dirvi è che una forte esplosione è stata avvertita nella metropolitana Linea Blu della seconda città di Russia: l’agenzia di stampa Tass citando la polizia avvisa della possibilità di morti all’interno della stazione Sennaya Ploschad, con una profonda coltre di fumo che avvolge l’intera stazione della metro. Secondo le prime notizie che invece filtrano da Sputnik news si scopre che al momento sono tre le stazioni ad essere chiuse, Sadovaya”, “Ploschad Vosstaniya” e “Nevski Prospekt”, con tutti i passeggeri evacuati al più presto. Le prime fonti certe dai media russi parlano di 10 vittime e molti feriti e forse di una duplice esplosione in due stazioni della metro differenti.
La deflagrazione della metro di San Pietroburgo sarebbe avvenuta all’interno di un vagone in corsa e la natura dell’oggetto esploso è ovviamente tutta ancora da verificare, potrebbe essere una bomba e dunque trattarsi di un attacco terroristico oppure di un guasto ed esplosione dovuta a problemi tecnici. Secondo la polizia di San Pietroburgo l’esplosione sarebbe invece avvenuta presso la fermata “Technologicheskiy Institut”: ricordiamo che oggi il presidente Putin è proprio a San Pietroburgo per un forum sui media russi. Secondo invece quanto riporta “Life” l’esplosione sarebbe avvenuta nella stazione Sadovaja e anche in questo caso ci sarebbero notizia di morti e feriti all’interno della metro, con i social network che in questi minuti stanno continuamente postando video e immagini delle scene di panico tra i passeggeri, mentre sono giunti in questi istanti i primi mezzi di soccorso.
Esplosione metro San Pietroburgo: ci sarebbero vittime. ?In città c’è Putin per un forum sui media https://t.co/4fHON2trpB #saintpetersburg pic.twitter.com/PKQhU19IMr
— Rainews (@RaiNews) 3 aprile 2017