La reliquia di Don Bosco, trafugata nei giorni scorsi, resta centrale nella nuova puntata di Quarto Grado, che aggiornerà i suoi telespettatori sulle indagini in corso. A distanza di una settimana esatta dall’incredibile e gravissimo furto, scarseggiano le novità, come riporta il quotidiano La Nuova provincia online. “A tutt’oggi non ci sono novità circa le indagini per risalire all’autore del furto”, ha fatto sapere don Francesco Cereda, vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani. La fiducia nei confronti della magistratura non vacilla, eppure la speranza è che presto si possa archiviare questo terribile momento e che i ladri possano restituire quanto derubato la sera dello scorso 2 giugno. Il furto ha scosso non solo la comunità Salesiana ma tutto il mondo e questo “conferma l’amore a Don Bosco e conferma anche il significato di una reliquia di un santo: offrire un elemento visibile e tangibile per favorire l’invocazione e l’imitazione del santo stesso”, ha aggiunto il prete. L’importanza della reliquia è stata testimoniata anche da don Egidio Deiana, per anni direttore del Colle Don Bosco ed anche lui sconvolto per quanto accaduto. “La presenza di una reliquia tanto importante, proprio alle spalle dell’altar maggiore della chiesa inferiore, rappresentava un segno importante della devozione a Don Bosco”, ha commentato.
Anche la trasmissione Quarto Grado si occuperà questa sera del furto della reliquia di Don Bosco sulla quale continuano, seppur senza grandi novità, le indagini degli inquirenti. La reliquia del Santo è stata derubata dalla Basilica di Castelnuovo, nella frazione di Morialdo (Asti) lo scorso 2 giugno proprio nell’ora di chiusura della Chiesa, quando ormai il flusso di pellegrini, giunti quotidianamente da ogni parte del mondo, andava scemando. I malviventi, attraverso la parete absidale hanno trafugato l’urna contenente parte del cervello del Santo fondatore dell’ordine dei Salesiani. Un duro colpo per la Chiesa, non solo piemontese, la quale si è stretta nella preghiera attorno alla comunità salesiana di Castelnuovo. Una “pagina dolorosa”, come l’ha definita nei giorni scorsi l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, il quale, come riporta La Stampa, ha voluto lanciare un appello ai ladri affinché possano restituire il prima possibile la reliquia “senza condizioni”, in modo da poter voltare pagina e “continuare degnamente a poter onorare la memoria di Don Bosco nel suo luogo natale”.
Le spoglie del Santo, morto nel 1888, riposano in una cappella di marmo nella città di Torino, ma proprio dagli anni ’60, la preziosa reliquia trafugata era stata custodita nella Basilica del Colle Don Bosco, nel punto esatto in cui il fondatore dei Salesiani era nato, il 16 agosto 1815. Gli ultimi ad aver visto l’urna ancora al suo posto, come rivela il settimanale Giallo, erano stati alcuni pellegrini giunti dalla Lombardia, intorno alle ore 19:00 dello scorso venerdì. Ad una settimana esatta, continua il giallo attorno ad un furto che ha avuto grandi ripercussioni in tutto il mondo.
I primi ad accorgersi del clamoroso furto dell’ampolla contenente parte del cervello di Don Bosco, sono stati proprio i religiosi salesiani, i quali hanno provveduto ad allertare prontamente le forze dell’ordine. Poco dopo hanno preso il via le indagini da parte dei Carabinieri, volte a fare chiarezza sulla reliquia trafugata. Intorno alla zona sono stati istituiti diversi posti di blocco ma le ricerche nel giro di qualche ora si sono poi estese in tutto il Paese. Al vaglio degli inquirenti, i quali non avrebbero trovato alcun segno di effrazione, ci sarebbero ora le immagini delle telecamere di videosorveglianza, dalle quali stanno estrapolando fotogramma dopo fotogramma alla ricerca dei responsabili. La domanda degli inquirenti e degli esponenti della Chiesa, tuttavia, resta solo una: perché rubare la reliquia di Don Bosco? Gli inquirenti starebbero analizzando diverse piste, senza trascurare nulla.
Potrebbe essersi trattato di una semplice bravata, o forse di un furto su commissione, ma la procura di Asti non esclude neppure la pista del satanismo. Il cervello del Santo, infatti, potrebbe essere stato oggetto del furto da parte di alcuni seguaci di una setta satanica ed indirizzato ad una eventuale messa nera. Solo un’ipotesi, sia chiaro, ma che se confermata potrebbe celare un retroscena davvero inquietante. L’intera Famiglia Salesiana, intanto, sta affrontando con estrema speranza e fiducia questo momento delicato confidando nel lavoro della magistratura inquirente che ad oggi continua ad indagare a tutto campo.