Il cdr uscente del Tg1 ha realizzato un vero e proprio dossier contro la conduzione di Augusto Minzolini, condito di esempi del suo sistema di “disinformazione”.
Il Comitato di redazione uscente del Tg1, composto da Alessandra Mancuso, Alessandro Gaeta e Claudio Pistola, ha realizzato un vero e proprio dossier contro il direttore Augusto Minzolini, e il suo sistema di «disinformazione», che sarà consegnato al nuovo cdr composto da Simona Sala, Alessio Rocchi Attilio Romita. Numerose pagine con critiche, commenti ed esempi del modello minzoliniano, delle «raffinate tecniche di disinformazione» e del «silenziatore sulle posizioni critiche nei confronti del governo, campagne contro, nessun diritto di replica, politica ridotta a pastone».
Alcuni esempi? Le escort nelle residenze del premier Berlusconi, di cui il Tg1 non parla, perché «è solo gossip, non ci sono notizie». Non ci sarebbe ombra, inoltre, delle contestazioni alla Gelmini, né del ministro Brunetta che, parlando della sinistra dice che «che deve andare a morire ammazzata». Quanto a dicembre, poi, in occasione del No B Day un milione di persone va in piazza, il tg gli decida un minuto e mezzo, mentre nel gennaio 2010 paragona, in un editoriale, Craxi a Reagan e Wojtyla. Duro il Cdr anche sul fatto che Minzolini abbia deciso di difendere Guido Bertolaso allo scoppio dello scandalo sugli appalti a L’Aquila, ammonendo: «no alla gogna mediatica».
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Tra i casi più noti ed emblematici, quello relativo al caso Mills quado confuse l’assoluzione con l’assoluzione per prescrizione. Quando, poi, il 14 gennaio 2011 il presidente del Consiglio viene indagato per concussione e prostituzione minorile, ecco come i redattori del dossier parlano del servizio andato in onda: «solo gli estremi della notizia e nulla sulla sostanza: le notti passate da Ruby ad Arcore, il bunga bunga. Poi ecco la replica affidata all’avvocato del premier. Infine il procuratore capo Bruti Liberati, che ricorda “che c’è sempre il principio di non colpevolezza».
Un commento, infine, sugli ascolti: a fine gennaio 2011, scrive il cdr: «Si è chiusa per il nostro telegiornale una settimana che dovrebbe indurci a una riflessione sulla qualità e sull’autorevolezza del Tg1: la media dei telespettatori sintonizzati sull’edizione delle 20 da lunedì 24 a domenica 30 è stata del 24,3 per cento. Venerdì abbiamo toccato il 22,83 per cento, uno dei risultati più negativi nella storia del Tg1. Anche ieri la media del Tg1 delle 20 è stato del 23.30. La questione riguarda tutti e il nostro futuro: ne vogliamo parlare?». Minzolini, dal canto suo, replica: «E’ una cosa paradossale, singolare, assurda. Sono malati di un’ideologia che è finita da un pezzo».