È destinata a fare scuola la sentenza che cancella i debiti di una madre separata nel Bresciano. La donna di 52 anni aveva contratto 89mila euro di debiti con banche e finanziarie, quindi le era stato pignorato un quinto dello stipendio. Ora invece si è vista di fatto cancellare dai giudici i debiti che aveva contratto per mantenere i suoi figli. Separata legalmente da anni dal marito, che non le aveva versato quanto dovuto per il mantenimento, la donna è stata costretta a provvedere da sola ai figli: un maschio, studente universitario, e una femmina, che si è laureata da poco e vive all’estero. Non è stato facile però per la donna, dipendente dell’Asl della Valcamonica, con il suo stipendio di circa 1.700 euro. Per questo, negli anni, ha contratto diversi debiti con banche e finanziarie per un totale di circa 69mila euro, oltre a 1.745 euro con l’erario. Un fardello troppo pesante per la donna, che non è più riuscita a pagare. Quindi i creditori avevano ottenuto il pignoramento di un quinto del suo stipendio.
DEBITI PER MANTENERE FIGLI: TRIBUNALE LI CANCELLA
La donna si è rivolta agli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini, dello studio legale Pagano & Partners, nella speranza di riuscire a bloccare i pignoramenti in corso. I legali, «vista la situazione e l’insostenibilità dei debiti», hanno chiesto l’applicazione della legge 3/2012 in materia di sovra-indebitamento, la cosiddetta legge “salva suicidi”. E così «abbiamo ottenuto dai giudici l’apertura della procedura liquidatoria, con l’immediata cessazione delle trattenute sullo stipendio». Grazie a questa procedura la donna cederà spontaneamente il proprio patrimonio e il ricavato, a prescindere dalla cifra, verrà usato per soddisfare i creditori. Al termine della procedura, seguendo le direttive ricevute dal Tribunale, la donna otterrà la cancellazione completa dei debiti. «Non ci sono parole per descrivere la gioia e il sollievo che sento dentro di me. Da oggi si ricomincia un’altra vita, si gira pagina», ha dichiarato la donna subito dopo la sentenza, come riportato da Repubblica.