È un fiume in piena la madre di Giulio Regeni oggi a Palazzo Madama, al Senato, per riportare in auge il caso del figlio ucciso e torturato in Egitto a Il Cairo 14 mesi fa: una vicenda con ancora moltissime vicende in chiaroscuro e con le istituzioni egiziane che non hanno collaborato alla perfezione in molte occasioni. Paola Regeni, assieme al marito Claudio e al senatore Pd Luigi Manconi hanno rivolto addirittura un appello a Papa Francesco che nei prossimi mesi farà un viaggio pastorale proprio a Il Cairo: «Nel corso della sua visita in Egitto, il Papa affronti la vicenda di Giulio. In questi 14 mesi abbiamo avuto conferme di cose che sapevamo e di altre che potevamo intuire, abbiamo i nomi di tutti», hanno dichiarato i coniugi Regeni con una veemenza che conferma quanto difficile siano stati questi mesi dopo la morte orrenda del loro figlio ricercatore universitario in periferia de Il Cairo. La verità era un concetto assai caro a Giulio e come tale viene riproposto anche dai genitori, non evitando le polemiche contro le istituzioni italiane: «Per avere verità su Giulio bisogna agire, non bastano i proclami e dire solo ‘verita’ per Giulio Regeni’. Bisogna agire. Portare avanti il discorso di Giulio vuol dire portare avanti il discorso dei 3 o 4 egiziani che spariscono ogni giorno».
Secondo Paola Regeni, la mamma, oltre ai discorsi ufficiali ci vogliono le azioni e che le istituzioni, italiane ed europee stiamo a fianco della famiglia e della giustizia impegnata per trovare la verità. «Abbiamo diritto alla verità per la nostra dignità, ma anche per poter guardare a testa alta negli occhi i tanti giovani che in questi mesi ci hanno scritto e ci sono stati vicini», reclama ancora la madre di Giulio Regeni al Senato. La proposta di Amnesty International, presente assieme alla famiglia della giovane vittima, prosegue nella linea di proposta ai vari Paesi Ue rispetto alle poche novità offerte dallo stato egiziano; «Chiediamo che il nostro ambasciatore non venga rinviato a Il Cairo e che il nostro esempio venga seguito anche da altri Paesi europei e non solo», ha dichiarato Claudio Regeni senza dimenticare il buon impegno delle istituzioni italiane che però devo ora imporre all’Egitto la totale collaborazione, il contrario di quanto avvenuto purtroppo molte volte in questi 14 mesi.