E alla fine confermiamo quanto detto subito dopo pranzo: l’Alta Corte non ha raggiunto una decisione questa sera e dunque non si ha la tanto attesa sentenza sul caso Charlie Gard. Il giudice Nicholas Francis ha rinviato di nuovo tutto a domani, con l’aggiornamento entro le ore 14: ma neanche domani dovrebbe arrivare la decisione finale sulle cure sperimentali, visto che lo stesso giudice ha richiesto all’Ospedale inglese di fornire gli ultimi esami sul bimbo e invece ai legali dei Gard di portare altre prove riguardo le cure sperimentali. È di questi minuti la comunicazione di Francis, tramite SkyNews, secondo cui domani vi sarà un nuovo incontro che dovrà essere più una riunione multidisciplinare per poter trovare una decisione con il più alto e ampio consenso. «Bisogna trovare una migliore comprensione delle opinioni di quanto avvenuto oggi e dovremo poi studiare le nuove informazioni che riceveremo entro domani pomeriggio». In questo senso, è assai improbabile che la giornata di domani darà una definitiva chiave finale all’intricatissima vicenda del piccolo bambino di neanche un anno. Intanto la mamma Connie è uscita in lacrime dall’Alta Corte di Londra, accompagnata dal marito e dagli avvocati, probabilmente esausta dopo l’ennesima giornata di liti, discussioni e di rinvii, con al centro la sempre presente vicenda drammatica di un figlio che vive attaccato ad una macchina.
La situazione in aula è sempre più tesa: i genitori di Charlie Gard in ben due occasioni si sono risentiti pesantemente dopo alcune dichiarazioni del giudice Francis e dei rappresentanti del GOSH, l’ospedale che tiene ricoverato il bimbo inglese. È stato ascoltato il medico americano durante un collegamento web ed è stata spiegata la terapia sperimentale in cosa consisterebbe: a quel punto i medici dell’ospedale inglese hanno rilevato che con la misurazione della testa non sono stati registrati aumenti in questi 11 mesi di vita, il che significherebbe mancanza di attività cerebrale. A quel punto i legali dei Gard si sono ribellati, con mamma Connie che ha affermato, secondo il giornalista inviato di Sky News, «ho misurato il cranio del piccolo di 11 mesi questa mattina, registrando 2 centimentri in più rispetto alla misurazione dell’ospedale». A quel punto il giudice Francis è sbottato, invocando l’intervento di un medico indipendente nelle prossime 24 ore, «E’ assurdo che la scienza di questo caso sia minata dall’incapacità di misurare il cranio di un bambino».
Il secondo momento di attrito è avvenuto prima di pranzo quando il giudice dell’Alta Corte di Londra ha riportato, erroneamente, alcune parole di papà Chris nell’udienza di tre mesi fa in cui avrebbe detto che “non avrebbe voluto che il figlio continuasse a vivere nelle sue condizioni se non ci fossero state prospettive di miglioramento”. A quel punto Chris e Connie si sono adirati, spiegando come «Noi abbiamo detto che lui non sta soffrendo, se invece soffrisse noi non saremmo qui a lottare», con il giudice che ha chiesto scusa e l’udienza che si è ripresa. Un importante aggiornamento arriva dal collega inglese Joshua Rosenberg: «il giudice chiede all’esperto medico Usa per la cura sperimentale, “saresti pronto a venire a Londra ed esaminare Charlie se io riaggiorno il caso?”», e la risposta è stata “certo”.
Secondo quanto riportato dal giornalista Joshua Rosenberg, che per SkyNews sta seguendo la diretta live dell’udienza Charlie Gard, i genitori del piccolo bimbo inglese hanno lasciato l’aula dell’Alta Corte in disaccordo con il giudice per la decisione arrivata dopo l’udienza di tre mesi fa. Ancora schermaglie in aula dunque, comprensibile dato il “peso” del contenuto di queste ore in attesa della sentenza; il giudice Francis ha detto poco fa che è molto improbabile che arrivi oggi la decisione finale, anche perché tra pochi minuti il Tribunale si collegherà in video conferenza con il medico americano, come spieghiamo nel dettaglio qui sotto. La Corte ha deciso di interrompere la seduta fino alle ore 14 (15 in Italia) per consentire ai genitori di non perdere altri momenti salienti del dibattito, con l’avvocato che dovrà cercare di convincere Chris e Connie Gard di rientrare in aula dopo pranzo lasciando per ora da parte i disaccordi con quel giudice che tra l’altro ha in mano la decisione sulla vita e lo spegnimento delle macchine del piccolo Charlie. L’impressione è che nel pomeriggio tutto ritorni nella normalità, almeno in Aula, data l’importanza del momento.
Dall’Inghilterra rimbalza un’altra clamorosa novità sul caso di Charlie Gard: dopo l’ultimo appello letto in aula dall’avvocato dei genitori, lo stesso legale ha annunciato che oggi alle ore 2 (le 3 in Italia) dagli Usa arriverà un nuovo protocollo stilato da un medico americano sulle cure sperimentali di cui l’Alta Corte attende delle prove “inequivocabili” di fattibile trattamento. A quel punto, il giudice Nicholas Francis ha spiegato all’aula: «E’ estremamente improbabile che arriveremo a una conclusione oggi: una decisione rapida non deve essere a scapito dell’equità. Se abbiamo bisogno come Corte», prosegue il giudice che già aveva condannato Charlie a vedersi staccare la spina del respiratore lo scorso aprile, «dovremo trovarlo e per questo è altamente improbabile che oggi ci sarà la sentenza». Come spiega la Bbc, questo pomeriggio il medico americano sarà in video-conferenza con il tribunale per spiegare le nuove cure e come intende sostenere i prossimi trattamenti per provare a curare Charlie.
È cominciata alle 11.30 in Italia (10.30 a Londra), l’udienza forse decisiva per comprendere l’immediato destino del piccolo Charlie Gard. Il giudice Nicholas Francis si è detto, lunedì scorso, propenso a cambiare la propria idea e precedente decisione di aprile (“staccate la spina”) se i genitori con gli avvocati presenteranno dati e prove inoppugnabili sull’effettiva concretezza delle cure sperimentali che Chris e Connie Gard hanno richiesto di poter effettuare sul bimbo, come ultima speranza per potergli salvare o allungare la vita. In Italia o negli Usa, solo qui la cura potrebbe essere somministrata vista la disponibilità data da alcune strutture dei due Paesi “scesi” pesantemente in campo per evitare l’ultima sentenza contro la vita del piccolo Charlie.
Arriverà oggi la decisione dunque da parte dell’Alta Corte? La certezza non vi è ancora, anche se nel primo pomeriggio, al più tardi, si dovrebbe sapere cosa hanno legiferato i giudici della corte UK, dopo l’ultimo decisivo dibattimento in aula tra gli avvocati del Great Ormond Street Hospital e quelli dei genitori del piccolo bambino di 11 mesi ricoverato al GOSH.
La Cei ieri sera ha voluto esprimere un ultimo richiamo e appello alla corte inglese che oggi dovrà decidere sulla vita (e la morte) del piccolo Charlie Gard e lo ha fatto direttamente con le parole del presidente e Cardinale Gualtiero Bassetti. «La vita va difesa, va favorita, va aiutata fino in fondo, quindi siamo profondamente alleati di questi genitori»: la nota della Conferenza Episcopale dei Vescovi Italiani ha provato a rilanciare ancora una volta, a poche ore dalla sentenza, come quella gravissima malattia di cui soffre Charlie non possa prevedere l’assoluta esclusione dalla decisione degli stessi genitori. Rispondendo poi alle domande del Tg di Tv2000, sempre in merito alla vicenda di Charlie Gard, ha aggiunto ancora Bassetti, «Come non ascoltare il grido di due genitori che invocano in fondo ogni mezzo per salvare la vita del loro figlio? E grazie a Dio c’è stato un ascolto di questo grido, non solo da parte della Chiesa, ma anche di tanta parte dell’opinione pubblica. Nessuno ha il diritto di intervenire finché ci sono delle condizioni di vita, quindi finché c’è una possibilità di vita umana».
A soli tre giorni da quello che “doveva” essere del giudizio, Charlie Gard “rientra” per l’ultima volta nelle aule dell’Alta Corte di Londra con il suo fascicolo, la sua storia drammatica che sta dividendo un mondo intero e che consegnerà alla storia una delle più grandi mobilitazioni pro-life che si sia mai vista. Oggi la corte inglese dovrà decidere se accettare le nuove informazioni sulle cure sperimentali presentate dai genitori di Charlie con l’ospedale Bambino Gesù di Roma, o se invece ordinare definitivamente all’ospedale inglese Great Ormond Street di staccare la spina dei respiratori e dei macchinari che tengono in vita il bimbo. Nelle scorse ore nessun ospedale inglese ha dato disponibilità per accogliere il bimbo, dunque l’estero rimane l’unica soluzione qualora l’Alta Corte deciderà di concedere ancora una piccola speranza per Charlie. Il mondo si è commosso di fronte a questo bambino di 10 mesi e davanti alla lotta per la vita e contro l’ingiustizia di vedersi scavalcati nella decisione più importante di tutte (tra la vita e la morte) dei genitori Chirs e Connie. Polemiche, appelli, divisioni e fazioni, di tutto è successo prima di questa giornata, ma oggi il pensiero primario non può che andare alla vita di un piccolo esserino che ha avuto la “forza” di comunicare e testimoniare la vita e l’innocenza con una potenza raramente vista prima. Al netto di ogni decisione arriverà oggi – che ovviamente seguiremo con aggiornamenti live con tutti gli sviluppi e i primi commenti a caldo, ndr – almeno per un minuto in queste settimane ognuno di noi è stato messo di fronte ad una serie “mica male” di tematiche legate indissolubilmente alla propria vita.
Eutanasia, accanimento terapeutico, scienza, legge, valore della vita, libertà di scelta e compagnia umana al dolore, anche quello più ingiusto: il giudice Nicholas Francis, nessuno lo invidia oggi in una scelta che sarà certamente polemizzata, qualsiasi essa sia, dovrà decidere della vita (accettando il trasferimento del piccolo Charlie Gard in Usa o in Italia per provvedere alle cure sperimentali) o della morte (staccando la spina) non solo del bimbo inglese, ma in fondo di un pezzettino di ciascuno di noi.
Charlie Gard, il bimbo al momento più “famoso” al mondo: la mamma, Connie Yates, ha voluto anche con un settimanale italiano, “Oggi”, lanciare un lungo e importante messaggio per queste ultime ore di attesa prima di una sentenza che, comunque sarà oggi, verrà molto criticata. «Fateci tentare, noi non smettiamo di combattere: vivere con il dubbio di non aver tentato tutto il possibile per noi sarebbe insostenibile», spiega mamma Connie Gard al settimanale Oggi in un memoriale esclusivo. Racconta tutto il cammino che ha portato la sua famiglia a questi giorni drammatici e convulsi, e ammette senza problemi, «se non funzionasse questo ultimo tentativo della cura sperimentale, saremmo sereni nel lasciarlo andare». Di contro, è durissimo l’attacco alla corte inglese quando afferma «La giustizia inglese ci ha strappato il nostro diritto di genitori di decidere cosa è bene per il nostro bambino, ma noi non smettiamo di combattere».
Fa invece tenerezza il racconto di mamma Connie rispetto ai momenti quotidiani che il piccolo Charlie passa con la sua famiglia, nonostante i macchinari: «Chris e io non abbiamo mai creduto che il suo cervello fosse danneggiato quanto dicono gli specialisti», racconta molto “ferma” la donna inglese, con un coraggio e una volontà di lottare davvero poco comuni. «Come non crediamo al fatto che sia completamente cieco, visto che spesso apre gli occhi. Lo facciamo addormentare accarezzandogli i capelli, lo svegliamo facendogli il solletico sotto i piedi: Charlie sa che siamo li’ con lui».