“La più grande presa per il culo del Parlamento agli italiani”, questo il titolo colorito del servizio della Iena Filippo Roma su vitalizi e pensioni d’oro ai politici. Il taglio auspicato dal deputato Richetti non è andato in porto, con conseguenti polemiche e non solo a livello politico. «Avevamo fatto di tutto per provare a sbloccarla», ha dichiarato l’inviato, che aveva raccolto il sì del Movimento 5 Stelle. «Il patto delle Iene tra Pd e M5S», così lo avevano chiamato Le Iene. «Provo vergogna nel vedere il Senato che non dà corso ad una legge già approvata dalla Camera», il commento di Richetti. Stefano Esposito, sempre del Pd, rivela: «C’è una volontà di bloccarla anche nel mio partito, per me è una scelta errata». Aspre critiche nel frattempo sono arrivate dalla Lega Nord: «Un’altra bufala di Renzi e del Pd. Si sono accorti che il tempo è finito e non riusciranno a tagliare i vitalizi. Mi domando come mai ci sia ancora un 25% che si fida del Pd», ha commentato Matteo Salvini nei giorni scorsi. (agg. di Silvana Palazzo)
IL M5S CONTRO LO STOP DELLA “PROPOSTA RICHETTI”
Sarà la iena Filippo Roma a tornare sul tanto spinoso tema dei vitalizi ai politici dopo l’ennesimo tentativo del deputato Richetti di inserire nella manovra finanziaria la legge che avrebbe portato al taglio, senza tuttavia riuscirci. Il dibattito resta ancora molto aperto e proprio in contemporanea al salto dell’abolizione definitiva dei vitalizi avvenuto nei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle ha espresso il suo disappunto, come spiega Termometropolitico.it. I grillini, infatti, qualche giorno fa hanno presentato una istanza affinché il provvedimento possa essere inserito in modo urgente e nuovamente nel calendario dei lavori del Senato. “Il MoVimento 5 Stelle ha depositato una istanza mediante la quale ha chiesto in via d’urgenza di inserire nel calendario dei lavori d’Aula l’abolizione dei vitalizi e dei privilegi dei politici”, annunciava Giovanni Endrizzi, capogruppo del M5s a Palazzo Madama. “E’ l’ultima occasione per ripristinare giustizia, equità e dignità e il nostro regalo di Natale per gli Italiani”, aveva aggiunto. Proprio lo stop su uno dei temi più cari ai grillini aveva portato ad uno scontro politico con i rappresentanti del Pd accusati di non voler rinunciare ai privilegi parlamentari. “Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi. Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi”, avevano tuonato i pentastellati. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BOCCIATA LA “PROPOSTA RICHETTI” SUL TAGLIO VITALIZI
Sono uno dei cavalli di battaglia della cosiddetta antipolitica e sono destinati ad esserlo ancora a lungo, a meno di clamorosi imprevisti. Stiamo parlando dei vitalizi dei parlamentari in pensione, che la cosiddetta “proposta Richetti”, dal nome dell’esponente del Pd che aveva presentato l’emendamento alla Legge di Bilancio, sperava di tagliare. La proposta avrebbe interessato circa 2.600 ex parlamentari che ogni anno ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio, ma dopo aver superato l’esame della Camera nel mese di luglio è stata respinta dal Senato. La speranza che la legge venga approvata dal Parlamento entro la fine della legislatura è appesa ad un filo: mercoledì 20 dicembre, infatti, il presidente del Senato Pietro Grasso ha convocato un consiglio di presidenza con all’ordine del giorno una delibera sui vitalizi. Se la proposta Richetti fosse stata approvata, lo Stato avrebbe risparmiato una cifra intorno ai 70 milioni di euro l’anno. C’è da considerare, infatti, che ogni anno gli ex parlamentari in pensione sarebbero passati dal ricevere una media di 56.830 euro a una media di 33.568 euro, mentre 117 ex deputati e senatori che hanno avuto carriere più lunghe avrebbero visto il loro assegno mensile aumentare.
CHI HA BOCCIATO LA PROPOSTA RICHETTI?
Come detto, la proposta sul taglio ai vitalizi è stata affossata al Senato (anche con molti voti contrari del Pd, stesso partito di Richetti). Vanno precisate almeno due cose, a parziale “difesa” di chi ha votato no al taglio. Non si potrà dire che i parlamentari hanno votato per mantenere i loro privilegi: i vitalizi per i politici attualmente in Parlamento, infatti, sono stati già aboliti. L’emendamento alla Legge di Bilancio riguardava i vitalizi dei politici già in pensione, motivo per cui ad esempio Ugo Sposetti, ex tesoriere del Pd e dato come vicino alla frangia scissionista che ha lasciato il partito, ha condotto una battaglia contro la proposta Richetti in nome soprattutto del principio dei diritti acquisiti. Secondo Sposetti, insomma, non è legale che un emolumento – come può essere un vitalizio – o un beneficio ottenuto in passato venga negato in seguito. Assomiglia, per certi versi, allo schema secondo cui una legge non può essere retroattiva, ovvero una data azione non può essere punita dall’introduzione, solo successiva, di una determinata legge. Dal canto suo Richetti tramite Facebook ha detto la sua:”Il punto è solo e semplicemente uno. Chiudere questo percorso compete al Senato. Che, lo voglio ricordare, non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L’immobilismo non è dato. Se non in un atteggiamento a dir poco vergognoso”. Della vicenda si occuperà anche Le Iene Show, con l’inviato Filippo Roma che intervisterà al proposito diversi parlamentari tra cui lo stesso Richetti.