Il Consiglio dei ministri, dopo la devastazione e la morte (16 le vittime accertate) provocata dal ciclone Cleopatra che ha messo in ginocchio la Sardegna, proclamerà per la giornata di domani il lutto nazionale (dopo aver stanziato 20 milioni di euro per tamponare i danni). Il bilancio è drammatico: 16 morti, un dispero e circa 2mila sfollati, per non parlare delle frane e dei danni a negozi e abitazioni inondati da un metro e mezzo d’acqua. E l’allerta maltempo rimane alta.
Questo pomeriggio Olbia – insieme a Gallura una delle zone maggiormente colpite dalla calamità – si è fermata per commemorare le 6 vittime della città: Francesco Mazzoccu e il figlio Enrico, Anna Ragnedda, Patrizia Corona e sua figlia Morgana Giagoni e Maria Massa; i funerali si sono celebrati al Geopalace, il palazzetto dello sport, all’interno del Geovillage. Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, nel corso dell’omelia ha detto: “La mano dell’uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando”. In precedenza, in mattinata a Tempio Pausana il vescovo gallurese ha celebrato i funerali di Bruno Fiore e Sebastiana Brundu, i due coniugi precipitati a bordo della loro auto, nella voragine che si è aperta nel manto stradale della provinciale 38 Olbia-Tempio. Domani giovedì 21 novembre sarà dunque il giorno del dolore: in tutt’Italia si renderà omaggio alla vittime e a tutti coloro che, causa ciclone, hanno perso tutto.