ROMA – BENEDETTO XVI: Papa Benedetto XVI si è rivolto ai preti in occasione del Lunedì dell’Angelo, “sono chiamati ad essere angeli, e messaggeri di Cristo”, della “sua vittoria sul male e sulla morte”. Una missione che spetta a tutti i battezzati. Nel Regina Coeli del Lunedì dell’Angelo, che celebra l’annuncio della Resurrezione di Cristo, il Papa ha ricordato il ruolo degli angeli nei racconti evangelici.
“Il termine angelo – ha spiegato il Papa – oltre a definire gli Angeli, creature spirituali dotate di intelligenza e volontà, servitori e messaggeri di Dio, è anche uno dei titoli più antichi attribuiti a Gesù stesso”.
Il Papa ha poi voluto confortare i fedeli in questo momento di difficoltà e li ha invitati a testimoniare la fede, capace di dissipare “le ombre di ogni tristezza”, perché “Cristo è resuscitato e vive tra noi”, “la sua presenza amorosa accompagna il cammino della Chiesa e la sostiene in mezzo alle difficoltà”.
“Con questa certezza nel vostro cuore – ha concluso – offrite al mondo una testimonianza serena e coraggiosa della vita nuova che sgorga dal Vangelo”.
Cari fratelli e sorelle!
Nella luce della Pasqua – che celebriamo in tutta questa Settimana – rinnovo il mio più cordiale augurio di pace e di gioia. Come sapete, il lunedì dopo la Domenica di Risurrezione è detto tradizionalmente “Lunedì dell’Angelo”. E’ molto interessante approfondire questo riferimento all’“Angelo”. Naturalmente il pensiero va subito ai racconti evangelici della risurrezione di Gesù, nei quali compare la figura di un messaggero del Signore. San Matteo scrive: “Ed ecco vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come neve” (Mt 28,2-3). Tutti gli Evangelisti, poi, precisano che, quando le donne si recarono al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto, fu un angelo ad annunciare loro che Gesù era risorto. In Matteo questo messaggero del Signore dice loro: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, infatti, come aveva detto” (Mt 28,5-6); quindi mostra la tomba vuota e le incarica di portare l’annuncio ai discepoli. In Marco l’angelo è descritto come “un giovane, vestito di una veste bianca”, che dà alle donne l’identico messaggio (cfr Mc 16,5-6). Luca parla di “due uomini in abito sfolgorante”, che ricordano alle donne come Gesù avesse preannunciato molto prima la sua morte e risurrezione (cfr Lc 24,4-7). Anche San Giovanni parla di “due angeli in bianche vesti”; è Maria di Magdala a vederli, mentre piange vicino al sepolcro, e le dicono: “Donna, perché piangi?” (Gv 20,11-13).
Ma l’Angelo della risurrezione richiama anche un altro significato. Bisogna ricordare, infatti, che il termine “angelo” oltre a definire gli Angeli, creature spirituali dotate di intelligenza e volontà, servitori e messaggeri di Dio, è anche uno dei titoli più antichi attribuiti a Gesù stesso. Leggiamo ad esempio in Tertulliano, III secolo: “Egli – cioè Cristo – è stato anche chiamato «angelo del consiglio», cioè annunziatore, che è un termine che denota un ufficio, non la natura. In effetti, egli doveva annunziare al mondo il grande disegno del Padre per la restaurazione dell’uomo” (De carne Christi, 14). Così Tertulliano. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, dunque, viene chiamato anche l’Angelo di Dio Padre: Egli è il Messaggero per eccellenza del suo amore. Cari amici, pensiamo ora a ciò che Gesù risorto disse agli Apostoli: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21); e comunicò ad essi il suo Santo Spirito. Ciò significa che, come Gesù è stato annunciatore dell’amore di Dio Padre, anche noi lo dobbiamo essere della carità di Cristo: siamo messaggeri della sua risurrezione, della sua vittoria sul male e sulla morte, portatori del suo amore divino. Certo, rimaniamo per natura uomini e donne, ma riceviamo la missione di “angeli”, messaggeri di Cristo: viene data a tutti nel Battesimo e nella Cresima. In modo speciale, attraverso il Sacramento dell’Ordine, la ricevono i sacerdoti, ministri di Cristo; mi piace sottolinearlo in quest’Anno Sacerdotale.
Cari fratelli e sorelle, ci rivolgiamo ora alla Vergine Maria, invocandola quale Regina Caeli, Regina del Cielo. Ci aiuti Lei ad accogliere pienamente la grazia del mistero pasquale e a diventare messaggeri coraggiosi e gioiosi della risurrezione di Cristo.
Dopo il Regina Cæli:
Le Christ est vraiment ressuscité, alléluia! Chers frères et sœurs francophones, que la Solennité de Pâques soit vraiment, pour chacun de vous, un jour de fête et de joie! À la suite des femmes quittant le tombeau tremblantes et toutes joyeuses, après avoir fait l’expérience de la Résurrection du Seigneur, je vous invite à annoncer, vous aussi, cette Bonne Nouvelle. Forts de notre foi au Christ ressuscité, sachons rayonner de la joie pascale et de la beauté de l’espérance chrétienne. N’ayons pas peur de témoigner que Jésus est vivant et présent au milieu de nous! À tous, je souhaite de bonnes et saintes fêtes de Pâques!
I am very pleased to greet all the English-speaking pilgrims present here today for the Regina Cæli prayer. In these first days of Easter, we celebrate intensely the mystery of the Resurrection of the Lord. Like the women in today’s Gospel passage, may all of us, especially those baptized this Easter, keep alive in our hearts our awe and great joy in the presence of the Risen Lord. God bless you all!
Einen frohen Ostergruß richte ich an alle Pilger und Besucher deutscher Sprache hier in Castelgandolfo. Der Herr ist wahrhaft auferstanden! Er hat uns den Weg eröffnet, den wir aus eigener Kraft nicht gehen konnten. Der auferstandene Christus ist uns zur Brücke geworden, auf der wir zu Gott gelangen und in Gemeinschaft mit ihm ein erfülltes Leben führen können. Euch und euren Familien wünsche ich von Herzen eine gesegnete Osterwoche.
Dirijo mi cordial saludo a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana. Que el triunfo de Cristo sobre el pecado y la muerte llene vuestra vida de alegría y paz, y os ayude siempre a ser consecuentes con vuestra condición de cristianos. No tengáis miedo. Cristo ha resucitado y vive entre nosotros. Su presencia amorosa acompaña el camino de la Iglesia y la sostiene en medio de las dificultades. Con esta certeza en vuestro corazón, ofreced al mundo un testimonio sereno y valiente de la vida nueva que brota del Evangelio. Feliz Pascua de Resurrección a todos.
“Chrystus zmartwychwstał, jak zapowiedział, radujmy się wszyscy, ponieważ króluje na wieki”. Te słowa wielkanocnej antyfony kieruję do Polaków jako zaproszenie, by w każdej sytuacji, jaką przynosi życie, powracać do radości w Panu. On zmartwychwstał, zwyciężył grzech i śmierć. Dzięki wierze i ufności nasze serca napełnia światło Wielkiej Nocy, które rozprasza mroki każdego smutku. Tej radości wam życzę i wypraszam Boże błogosławieństwo.
[„Cristo è risorto come aveva predetto; rallegratevi tutti ed esultiamo, perché egli regna in eterno”. Queste parole dell’antifona pasquale rivolgo ai polacchi come invito al ritorno alla gioia del Signore in ogni situazione che reca la vita. Egli è risorto, ha vinto il peccato e la morte. Grazie alla fede e alla fiducia in lui la luce della Pasqua colma i nostri cuori e dissipa le ombre di ogni tristezza. Vi auguro questa gioia e chiedo a Dio la sua benedizione.]
Saluto, infine, i pellegrini di lingua italiana, con un ricordo particolare per le Autorità e gli abitanti di Castel Gandolfo. Un affettuoso pensiero dirigo ai pellegrini che da Piazza S. Pietro partecipano a questo incontro di preghiera. A tutti e ciascuno auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell’Angelo. Forse verrà un po’ di sole, dopo! Ma, in ogni caso, risuona con forza l’annuncio gioioso della Pasqua: Cristo è risorto! Alleluia! Buona Pasqua!