Fontana di Trevi, “monete restano alla Caritas”: marcia indietro da parte del Comune di Roma sulla questione “monetine”. Infatti è stato prorogato in extremis l’accordo con l’ente della Cei: stop alla memoria di giunta che prevedeva l’internalizzazione della gestione degli spiccioli dal primo aprile. Almeno fino alla fine del 2018 le monete resteranno alla Caritas. A partire dal 2019, fino a decisione contraria, finiranno al Comune di Roma: non un giro di soldi da poco, tanto che annualmente la raccolta delle monete dalla celebre fontana di Roma frutta circa 1,4 milioni di euro. Fonti di Palazzo Senatorio, riportate da La Stampa, rivelano che la proroga sarà utile per mettere a punto il nuovo sistema attraverso un gruppo di studio ad hoc. Scongiurato, almeno per il momento, il rischio di fondi in meno per l’ente benifico: attesi nuovi aggiornamenti. (Agg. Massimo Balsamo)
LA NOTA DI VIRGINIA RAGGI
La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha reso noto il suo progetto, voler dedicare la raccolta delle monete di Fontana di Trevi, tradizionalmente lanciate dai turisti nel monumento, per iniziative di solidarietà che non riguardino solo la Caritas. Come riportato dal Corriere della Sera, “secondo la memoria della giunta capitolina firmata lo scorso ottobre da Luca Bergamo, vicesindaco, e Laura Baldassare, assessore alla Comunità salidale e Scuola, il ricavato potrebbe essere utilizzato a finanziare progetti di assistenza e solidarietà”. Un progetto che sembra dunque destinato alla sua partenza a prescindere dalle rimostranze della Caritas, e che nel 2019 potrebbe diventare realtà, cambiando quella che è la tradizione delle monetine gettate nella storica fontana. (agg. di Fabio Belli)
FINO AL 2018 ALLA CARITAS
Che fine faranno le monetine della fontana di Trevi? Un gesto semplice ma divenuto ormai una consuetudine per i tanti turisti che arrivano ogni anno a Roma e che lanciano pochi spicci nella fontana resa celebre anche da Anita Ekberg ne La Dolce Vita di Fellini, con l’augurio di poter fare presto ritorno nella Città Eterna. Ora però, quelle stesse monetine saranno gestite direttamente dal Campidoglio e non più dalla Caritas. L’ente benefico, come spiega Repubblica.it, finora ha potuto godere di un tesoretto da 1,4 milioni di euro l’anno. Come annunciato nella mattinata odierna, però, dal primo aprile le monetine sarebbero andate dal Comune, come anticipato dalla riforma firmata dal vicesindaco di Roma Luca Bergamo e dall’assessora alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre già lo scorso ottobre. La promessa del Campidoglio, tuttavia, era di reinvestire questo tesoretto in progetti solidali che però non sarebbero più stati gestiti dalla Caritas. Dopo l’annuncio delle passate ore, però, arriva a sorpresa la proroga del Comune di Roma, come spiega Il Messaggero. Per il momento, dunque, le monetine della fontana di Trevi resteranno alla Caritas, almeno fino al prossimo 31 dicembre 2018. Da quel momento in poi, dunque, si tornerà nuovamente a chiedersi quale sarà il destino delle monetine lanciate ogni giorno dai turisti.
LA PROROGA LAST MINUTE DEL CAMPIDOGLIO
Il nuovo regolamento capitolino che prevedeva la raccolta e l’impiego del tesoretto della fontana di Trevi a Roma non sarà attuato nei prossimi giorni, come inizialmente anticipato nella giornata odierna. Gli spicci contenuti nella vasca della Dolce Vita, infatti, restano nella gestione della Caritas grazie ad una proroga “last minute” approvata dal Campidoglio nelle passate ore e valida per tutto il 2018. Un modo per evitare, in extremis, la rottura tra il Campidoglio e il sindaco Virginia Raggi con la Caritas. Come spiega anche Avvenire, tuttavia, si tratta di una decisione temporanea in quanto, come riferisce l’agenzia Dire che cita fonti del Campidoglio, dal 2019 il dibattito si riaprirà, mettendo fine a quanto finora gestito dalla Caritas che con il tesoretto di circa 1,4 milioni di euro annui aveva destinato denaro e finanziato le sue opere a Roma, tra alloggi per i senzatetto, mense, guardaroba e centri di ascolto. Al momento, dunque, tutto resta così com’è, ma tra qualche mese si tornerà nuovamente a riparlare della riforma elaborata lo scorso ottobre.