Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, si è dimesso e, nonostante il suo mandato sarebbe scaduto la prossima primavera, da tempo circolavano voci su una possibile fine anticipata. Cammarata, nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni, ha spiegato di aver sempre considerato il suo ruolo di sindaco «una missione alla quale dedicarsi per servire la collettività privilegiando sempre l’interesse generale e mai quello particolare. Ed è proprio per l’amore per la città e perché ho sempre pensato all’interesse generale e non quello mio personale che adesso ho deciso di dimettermi». Tra l’altro, continua a spiegare Cammarata, «tra quale giorno saremo in piena campagna elettorale, e se il presidente della Regione Lombardo in questi anni non ha avuto nessuna attenzione per Palermo, figuratevi che atteggiamento potrebbe tenere nei prossimi mesi. Non intendo dare alibi a nessuno. Ho portato a termine il mio impegno ne penso che sia venuto il momento di passare la mano. Credo che una gestione commissariale costringerà la Regione ad assumersi piena responsabilità nei confronti di Palermo. Lombardo non lo ha fatto nel passato e con me sindaco non lo farebbe di certo nei prossimi mesi di campagna elettorale. Con una gestione commissariale e una maggioranza in consiglio comunale omogenea al governo regionale Lombardo dovrà fare quello che non ha mai fatto in questi anni, almeno spero, così come spero che il proprio dovere, e sarebbe l’ora, lo faccia il consiglio comunale, che da due anni in mano al centro sinistra ha solo prodotto gettoni per i consiglieri comunali e nessun atto produttivo per Palermo». Proprio il governatore siciliano, Raffaele Lombardo, a novembre aveva chiesto le dimissioni di Cammarata a seguito di un’ispezione contabile. Adesso l’ormai ex sindaco di Palermo spiega di passare la mano «per l’orgoglio di lasciare i conti in ordine e un bilancio strutturalmente sano. Ho chiesto alla Ragioneria generale del Comune di predisporre un bilancio di fine mandato accompagnato da una relazione sullo stato delle nostre finanze e ciò a scanso di equivoci e per evitare che qualcuno parli, o meglio straparli, in maniera irresponsabile di comune di Palermo sull’orlo del dissesto o di grave situazione di indebitamento».
Cammarata afferma di aver portato a termine il suo impegno, «e rimanere abbarbicato alla poltrona solo per prendere l’indennità, con un Consiglio Comunale immobile, non è comportamento che mi appartiene. Avevo già deciso da qualche mese perché l’immobilismo del Consiglio Comunale era vergognoso e si può governare bene o male ma non governare o non potere governare è mortificante e senza senso». Raffaele Lombardo risponde pesantemente alle dichiarazioni di Cammarata, che considera «il peggiore sindaco della storia di Palermo. Ha distrutto una città meravigliosa e oggi fugge tentando di scaricare su altri le evidenti responsabilità della sua pessima amministrazione».