Come ogni anno, il centro della liturgia cristiana si racchiude nella notte di Veglia Pasquale dove viene annunciata la Resurrezione di Cristo dal mondo dei defunti: lo squarcio nel Santo Sepolcro, la vittoria sulla morte e il primo saluto alle pie donne che si erano recate alla tomba di Gesù per pregare sul suo corpo. La lunga veglia che accompagna ogni cristiano al celebrare il Mistero della morte in Croce, dell’attesa di Resurrezione e della definitiva Liberazione dalla morte e dal peccato: «la Chiesa celebra, con intima adesione spirituale, la memoria della morte in croce del Figlio di Dio, e nella sua croce vede l’albero della vita, fecondo di una nuova speranza», amava ripetere Papa Benedetto XVI. «Qual è la festa più importante della nostra fede? Io fino a 15 anni credevo fosse il Natale. Invece la Pasqua è la festa più importante, perché è la festa dell’amore di Dio per noi», è invece quello che pochi giorni fa durante l’Udienza del Mercoledì ha riferito Papa Francesco in un discorso a braccio verso i giovani presenti.
Nell’introdurre il Triduo Pasquale che in questa notte viene quasi del tutto completato – in attesa della Sacra Celebrazione del Giorno di Pasqua domani, con annesso messaggio Urbi et Orbi – Papa Francesco aveva invitato tutti i cristiani a vivere i tre Giorni Santi come «la matrice della loro vita personale e comunitaria, come l’esodo dall’Egitto lo è per i nostri fratelli ebrei. Questi tre Giorni ripropongono al popolo cristiano i grandi eventi della salvezza operati da Cristo, e così lo proiettano nell’orizzonte del suo destino futuro e lo rafforzano nel suo impegno di testimonianza nella storia». Questa notte, dalle ore 20.30 in avanti sarà possibile seguire la Veglia di Pasqua con la celebrazione di Papa Francesco in Basilica di San Pietro dove tra l’altro verranno battezzati 8 nuovi cristiani all’interno della Santa Messa solenne: disponibile, come sempre, la diretta streaming video sul canale ufficiale YouTube di Vatican News Live.
VEGLIA PASQUALE, SABATO SANTO: L’OMELIA DEL 2017
L’annuncio della Pasqua, che per tradizione avviene al termine della Sacra Veglia e prima dell’inizio della celebrazione eucaristica, rappresenta per la Chiesa il «centro della nostra fede e della nostra speranza, è il kerygma che continuamente evangelizza la Chiesa e che essa a sua volta è inviata ad evangelizzare», come ripeteva Bergoglio due giorni fa prima dell’inizio del Triduo. Durante un altro passaggio della catechesi, il Santo Padre rifletteva sul valore intrinseco della gioia e liberazione che rappresenta la vittoria di Cristo sulla morte nel giorno di Pasqua. «Ci sono i cristiani finti, quelli che dicono io sono stato giustificato da Gesù, vivono una vita nuova ma corrotta. Ma questi cristiani finti finiranno male. Tutti siamo peccatori, ma quando chiediamo perdono Gesù ci perdona. Il corrotto no. Pensiamo anche ai cristiani mafiosi. Ma questi portano la morte dell’anima e agli altri. Preghiamo per loro. Il giorno di Pasqua, nel mio paese, si sentono le campane e i bambini si lavano gli occhi con dell’acqua, l’acqua della vita. Laviamoci con gli occhi dell’anima. Per vedere e fare le cose belle».
Nel 2017 l’omelia del Papa durante la Veglia Pasquale aveva incentrato il suo pensiero sul “palpito del Risorto” e la vittoria di Cristo sul male e il demonio: «Ed ecco ciò che questa notte ci chiama ad annunciare: il palpito del Risorto, Cristo vive! Ed è ciò che cambiò il passo di Maria Maddalena e dell’altra Maria: è ciò che le fa ripartire in fretta e correre a dare la notizia (cfr Mt 28,8); è ciò che le fa tornare sui loro passi e sui loro sguardi; ritornano in città a incontrarsi con gli altri. Come con loro siamo entrati nel sepolcro, così con loro vi invito ad andare, a ritornare in città, a tornare sui nostri passi, sui nostri sguardi. Andiamo con loro ad annunciare la notizia, andiamo…».