Il caso dei tre studenti dell’Itc Carrara di Lucca che sono stati rimandati sta facendo discutere. Si tratta di tre dei sei allievi che hanno bullizzato il loro insegnante di italiano. Non sono stati bocciati, ma appunto rimandati. Secondo il preside Lazzarri hanno mostrato di avere volontà e anticorpi e hanno reagito bene alla sanzione della sospensione temporanea che è stata inflitta loro ad aprile, anzi avrebbe suonato come stimoli. Qualcuno è stato rimandato con tre materie (italiano compreso), qualcuno con quattro, ma in ogni caso potranno giocarsela a settembre. C’è chi, come riportato da La Nazione, è rimasto perplesso di fronte a questo trattamento, considerato “benevolo”, perché si ritiene che possa suonare come una sorta di arresa di fronte ad un fenomeno preoccupante, e in continua ascesa, come il bullismo. Lo stesso dirigente scolastico Lazzari sta valutando se restare o no. Il prof “bullizzato” invece continua a non commentare la vicenda. (agg. di Silvana Palazzo)
“SCUOLA PEGGIORATA IN RISPETTO-RAPPORTI”
Secondo un sondaggio condotto da Demopolis per il Tirreno, i toscani sono stati invitati a ragionare su quanto avvenuto nella scuola in questi ultimi mesi, con i tanti casi di bullismo non solo contro gli studenti ma anche contro i professori, con l’ultima “perla” del caso di Lucca divenuto di entità nazionale. Secondo l’81% degli intervistati il sistema scolastico in Italia è peggiorato negli ultimi 20 anni, mentre solo il 14% ritiene che sia rimasto in qualche modo come prima: il 5%, praticamente nessuno, ritiene che invece sia migliorato il mondo-scuola nell’ultimo ventennio. Bocciate tutte le ultime riforme scolastiche, sotto accusa il Miur ma anche molte strutture e istituti sparsi nel Paese, il sondaggio riporta anche il dettaglio di cosa sarebbe peggiorato nella gestione della scuola italiana (con più risposte consentite): il 68% punta sulla condotta e il rispetto delle regole da parte degli studenti, mentre il 60% vede fallimentare il rapporto fra genitori e insegnanti che mina l’intera base di di fiducia in classe. Il 53% vede peggiorata l’autorevolezza degli insegnanti mentre il 45% dà la colpa alla mancanza d’interesse dei ragazzi. Da ultimo, il sondaggio di Demopolis tratta più da vicino il nodo-bullismo proprio a partire dal caso di Lucca: secondo il 71% degli intervistati il problema è «la perdita del senso del limite tra i ragazzi con la violazione cosciente e crescente delle regole»; il 62% considera la minore autorevolezza degli insegnanti e il 60% dà la colpa a molti insegnanti agli occhi degli studenti. (agg. di Niccolò Magnani)
A ROMA PAGANO GENITORI E INSEGNANTI
Nella classe dell’Itc Carrara di Lucca, quella che si rese protagonista di atti di bullismo nei confronti del suo docente di italiano, sono stati promossi appena 8 studenti su 26. «Sono addolorato perché una buona parte della classe non si è impegnata come i tre ragazzi dopo il loro coinvolgimento nell’episodio e il successivo rientro a scuola», ha dichiarato il preside Cesare Lazzari, come riportato dal Tirreno. Proprio il fatto che tre dei sei ragazzi coinvolti siano stati rimandati ha scatenato qualche polemica. «I tre hanno diverse materie da recuperare ma hanno avuto una reazione positiva alla sospensione», ha assicurato il dirigente scolastico. Poi ha risposto a chi considera la punizione inflitta dalla scuola come troppo morbida. «Non c’è stata alcuna linea morbida, andate pure a chiederlo a chi è stato sospeso. Abbiamo semplicemente messo in atto ciò che il consiglio di istituto aveva deciso su tutta questa brutta vicenda».
Più in generale, nei casi di bullismo chi paga veramente le conseguenze sono genitori e insegnanti, cioè coloro che sono tenuti ad educare e istruire figli e allievi. Questo è quanto accaduto in una scuola romana: genitori e docenti sono stati condannati, in solido col Miur, a risarcire il danno fisico e psichico procurato da un alunno in danno di un altro studente. Il primo aveva perseguitato il secondo per mesi, poi gli ha procurato la rottura del setto nasale e contusioni della regione orbitale. La responsabilità degli insegnanti verso gli alunni, ricorda Repubblica, è sancita dall’articolo 248 del codice civile che prescrive ai primi di vigilare sui secondi. I genitori del minore rinviato a giudizio dal GUP presso il Tribunale per i minorenni di Roma per l’illecito ascrittogli non si sono comportati meglio. Anche costoro, titolari della responsabilità genitoriale anche in forza dell’articolo 316 del codice civile (oltre che dell’articolo 2048 del codice civile), si sono resi colpevoli di condotte omissive, peraltro non hanno neppure accompagnato il figlio in udienza, pur destinatario di un capo di imputazione grave. (agg. di Silvana Palazzo)
BULLISMO A LUCCA: SOLO 8 STUDENTI PROMOSSI SU 26
La classe dell’Itc Carrara di Lucca dove il prof di Italiano fu vittima di bullismo non esiste più. Dei 26 studenti che la componevano solo 8 sono stati promossi a giugno, 10 invece sono stati bocciati. Lo fa sapere oggi La Nazione, precisando che tre dei sei bulli indagati dalla procura minorile di Firenze se la sono invece cavata con il 6 in condotta e con l’essere rimandati a settembre in diverse materie. Gli altri tre invece furono subito “bocciati” quando la vicenda diventò di dominio pubblico, forse ripeteranno l’anno oppure lasceranno la scuola. Dallo scrutinio di fine anno è emersa tutta la criticità della classe, dove il prof di Italiano fu vittima di offese riprese in video circolati sul web. Il bilancio, se così si può chiamare, è di 8 promossi a giugno, 8 rimandati e ben 10 bocciati, tra cui appunto i tre bulli verso cui il consiglio di istituto prese la sua decisione inappellabile.
PRESIDE: “SONO ADDOLORATO, LA CLASSE NON SI È IMPEGNATA”
Il preside dell’Itc Carrara di Lucca, Cesare Lazzari, parla ora di «amarezza» e di un peggioramento di tutta la classe nel corso dell’anno scolastico. Ma – come riportato dall’Ansa – ha riconosciuto ai tre “bulli” che sono stati rimandati, i quali erano già stati sospesi dalla scuola per un periodo prima di essere riammessi in classe – di aver reagito alla punizione e di aver avuto quindi un riscontro positivo. Il docente di italiano che fu vittima degli strali dei suoi studenti, invece, ha fatto sapere alla scuola che non andrà in pensione e che quindi alla ripresa delle elezioni sarà regolarmente al suo posto in aula per insegnare. In parallelo prosegue comunque l’inchiesta della procura dei minori di Firenze sui sei “bulli” della classe, che risultato indagati per violenza privata e minacce. Tutto ebbe inizio da un video registrato in classe e pubblicato su WhatsApp. «Prof non mi faccia inca..are, mi metta 6», diceva uno studente vicino alla cattedra provando poi a strappare il registro elettronico dalle mani del professore. «Chi è che comanda, eh? Si inginocchi», lo sfidava. Qualche giorno dopo il ragazzino ha fatto sapere di essere pentito per quello che aveva fatto.