Mi hanno chiesto se in questo momento sono in giro su e giù per l’Italia, a lavorare per segnalare in tempo reale mete che meritano per la vacanza. Dove sono in questo momento? Intanto è due mesi che sto girando e quelle che leggete sono davvero prove fatte sul momento. Altre, in tempo reale, le trovate sull’app I Ristoranti del Golosario, che ha sfondato la barriera dei mille utenti. Come vedete l’iPad è sempre con me, collegato con la redazione che in tempo reale aggiorna la guida per iPhone e iPad. La foto “rubata” è a Salina, in località Lingua, dove c’è un posto fantastico: Da Alfredo, a cui devo l’assaggio delle migliori granite alla frutta, cremose, delle mia vita.
Ma nel comune di Malfa, bisogna andare a visitare la cantina di Virgona, che coltiva capperi eccezionali e fa una Malvasia delle Lipari strepitosa (fanno anche pranzi per comitive su prenotazione). Più avanti di soli 300 metri, c’è il vulcanico Francesco Fenech, altro produttore straordinario di Malvasia delle Lipari. Andateli a trovare. Salina, tra le isole Eolie, è sicuramente la più ricca e accogliente. Sommo ristorante è quello della Tenuta Capofaro, nella località omonima.
Ma il mio buen retiro, fino ad oggi, è stato a Campogrande di Tripi, in provincia di Messina. Dalla Rosa dei Venti della famiglia Cautela (che ha anche una straordinaria pasticceria in paese) vedete tutte le Eolie, ed anche il santuario della Madonna di Tindari (uscita a Falcone). Ma non perdetevi il Santuario della Madonna della Provvidenza a Montalbano Elicona, paese costruito attorno al castello di Federico II.
Ora, se la ristorazione della costa è votata al pesce (ottimo quello cucinato alla Rosa dei Venti), quella dell’interno è per la carne.
Una sosta memorabile è stata alla Vecchia Filanda di Capri Leone (uscita Capo Orlando), dove servono un prosciutto nero dei Nebrodi da farci la firma, ma anche carne grigliata e una teoria di 12 assaggi di specialità davvero buone. La vecchia trattoria, spartana ed essenziale, è a Sant’Angelo di Brolo, il paese del salame crudo dei Nebrodi.
Andate alla trattoria del Centro, e chiedete i maccheroni conditi con sugo di pomodoro e melanzane: valgono il viaggio, accanto a caponata e frittata di patate e cipolle. In questo paese ci sono i resti di 31 chiese e di 6 conventi. Dagli sms che mi arrivano dagli amici, plausi per la sosta al Poggio del Sole di Marina Ragusa, un resort con una cucina strepitosa, servita in due ambienti informali più un elegante ristorante alla carta. Dalla Calabria, tanti amici sono stati invece a Longobardi, a provare la Degusteria di Francesco Saliceti, che spicca con la mitica “frittata di patate”. Ma non è finita… seguitemi nei prossimi giorni: altre mete tra montagna e mare, prima di calarci a Rimini e dintorni. Ci vediamo lì.