Uno degli autori dell’aggressione del 19enne senegalese, picchiato e insultato a Partinico, è stato identificato e fermato: si tratta di un uomo di 34 anni che è stato portato in caserma e denunciato per lesioni personali aggravate dall’odio razziale. Si cercano intanto le altre persone che hanno preso parte al pestaggio. Come riportato da Monrealepress, le indagini hanno permesso di individuare l’uomo, il cui coinvolgimento nei fatti è stato confermato da diverse testimonianze. Diversi testimoni hanno infatti confermato che si trovava nel bar dove lo straniero è stato aggredito e picchiato. Sul caso ieri è scoppiata anche una polemica politica che ha visto protagonista, come vi abbiamo raccontato, il ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Il clima di odio declinato in tutte le sue forme ha cominciato a fare capolino anche qui», afferma Valentina Speciale, segretaria Prc di Partinico, come riportato dal Giornale di Sicilia. (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI “FOLLE ACCUSARCI DI RAZZISMO”
Gli attacchi da social, politici e certa parte della comunità di Partinico sono tutti formalmente contro gli aggressori razzisti che hanno attaccato e picchiato un giovanissimo cameriere, ma ufficiosamente hanno un altro obiettivo: Matteo Salvini. Il Ministro, sempre al centro delle polemiche sul fronte immigrazione, non ci sta però a passare per capro espiatorio e per questo motivo interviene a gamba tesa contro i propri stessi detrattori: «Aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito. Ma accusare di razzismo tutti gli italiani ed il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia». Il vicepremier della Lega, dalle vacanze che sta passando con la famiglia, fa sapere che ogni giorni «i reati commessi da immigrati sono circa 700 ovvero quasi un terzo del totale»: questo secondo Salvini, «è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo», allontanando perciò quell’emergenza comunque reale delle aggressioni negli ultimi mesi contro persone di colore che avevano come unica “colpa” il colore della loro pelle. (agg. di Niccolò Magnani)
DENUNCIATO UNO DEGLI AGGRESSORI DEL CAMERIERE
Uno degli aggressori del giovane senegalese picchiato e insultato tre giorni fa a Partinico è stato individuato dai carabinieri. Era nel gruppo che ha riempito di calci e pugni il 19enne richiedente asilo, per questo è stato portato in caserma. Si parla di tre aggressori, uno dei quali quello che è in caserma sotto interrogatorio. L’aggressore, un 34enne di Partinico, come riportato da Quotidiano.net, è stato denunciato per lesioni con l’aggravante dell’odio razziale. Intanto l’arcivescovo di Monreale ha espresso la solidarietà della Chiesa «nei confronti di questo fratello senegalese che stato aggredito, come esprimo la più ferma condanna nei confronti di quest’atto di razzismo e di xenofobia». Queste le parole di Michele Pennisi, che ha condannato fermamente il gesto. «Occorre aprirsi alle logiche dell’accoglienza, della solidarietà; bisogna lavorare moltissimo sull’educazione e sulla cultura dell’incontro, fornendo dati reali. Prima ancora del semplice accogliere, oggi è fondamentale creare una cultura dell’accoglienza, correlata alla cultura della mondialità, per creare una globalità umanizzata e umanizzante», ha aggiunto il prelato. (agg. di Silvana Palazzo)
FERMATO UNO DEGLI AGGRESSORI
E’ stato fermato uno dei sette aggressori del cameriere senegalese minacciato e picchiato per strada a Partinico. Il 19enne che vive in una comunità nella cittadina in provincia di Palermo è stato medicato per ferite al labbro e alle orecchie: «Non ho reagito perché non alzo le mani. Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si fa» ha detto il ragazzo dimostrando più correttezza e civiltà dei suoi aggressori italiani. E’ l’ottavo caso dalla metà di giugno a oggi di aggressione a cittadini stranieri, alcuni feriti gravemente da colpi d’arma ad aria compressa a cui va aggiunto il giovane del Mali ucciso dal proprietario di una officina in disuso mentre stava portando via delle lamiere (Agg. Paolo Vites)
SENEGALESE AGGREDITO
Prima gli hanno tirato con violenza le orecchie, dicendogli: «Vattene via, sporco negro». Poi mentre alcuni lo tenevano fermi altri lo prendevano a calci e pugni. Erano in sette contro uno a Partinico, dove un senegalese di 19 anni è stato aggredito mentre lavorava come cameriere in un bar in piazza Caterina. Tutto è cominciato con gli insulti di un uomo di 30 anni. Il richiedente asilo si allontana, ma l’altro continua a bersagliarlo. Intervengono altre persone a difesa dell’aggressore, almeno quattro in totale, forse addirittura sette, e volano calci e pugni. «Ci sono delle indagini in corso. Quindi, qualsiasi cosa io dica è superflua», si è limitata a dire al Tgr Sicilia una delle responsabili della comunità Sympatheia, di cui il 19enne è ospite. In paese al momento tutti negano. «Va be’, siamo a Partinico», si sfoga la donna. Ma è l’ennesimo caso di intolleranza a sfondo razziale nel giro di pochi giorni. Per Salvini però non c’è un allarme razzismo: «È una invenzione della sinistra, gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita. Io, da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI: “ALLARME RAZZISMO NON C’È”
Dopo l’aggressione subita da un cameriere senegalese richiedente asilo a Partinico, picchiato e insultato in piazza Caterina da un gruppo di ragazzi che lo ha apostrofato come “sporco negro” invitandolo ad andarsene, la cronaca sfocia nell’agone politico e investe il ministro dell’Interno Matteo Salvini, destinatario degli attacchi di chi crede che ad esasperare il clima nei confronti dei migranti sia stato proprio il suo modo di fare, prima in campagna elettorale e poi al Viminale. La pensa ovviamente in maniera diversa il diretto interessato, come riportato da Il Fatto Quotidiano, secondo cui “l’allarme razzismo è un’invenzione della sinistra, gli italiani sono persone perbene ma la loro pazienza è quasi finita. Io da ministro, lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città”. (agg. di Dario D’Angelo)
POSSIBILE, “COLPA DI SALVINI”
Il caso di Dieng Khalifa, il 19enne senegalese picchiato e insultato a Partinico (“Vattene, sporco n…o”), in provincia di Palermo, ha assunto dopo la denuncia del giovane cameriere una ribalta nazionale. Il problema dell’intolleranza nei confronti dei migranti è di sempre più complicata gestione anche per le amministrazioni locali, ma c’è chi crede che tutto abbia origine dalla politica messa in atto da Matteo Salvini dal suo arrivo al ministero dell’Interno. Ne è convinto Andrea Maestri, di Possibile, secondo qui “quello che è successo a Partinico è l’ennesimo gesto nauseante. Il segno è stato passato già da tempo ormai. Il governo ha sdoganato il peggiore razzismo e si sono verificati episodi inqualificabili. Quindi attenzione: non si può derubricare questo atto a un fatto singolo, un caso di cronaca tra tanti. La responsabilità politica è di questo governo, in primis il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. (agg. di Dario D’Angelo)
PARTINICO, GLI INSULTI: “SPORCO NEGRO!”
Insultato e picchiato perché di colore: un altro episodio di razzismo riempie la cronaca. È successo a Partinico, nel palermitano, dove un giovane richiedente asilo di 19 anni, senegalese, è stato aggredito e offeso mentre lavorava. Stava servendo ai tavoli in un bar in piazza Caterina quando un gruppo di ragazzi lo hanno preso a pugni e calci, procurandogli ferite al labbro e alle orecchie guaribili in sette giorni. Il giovane, da due anni ospite di una comunità, ha presentato una denuncia ai carabinieri. Prima sarebbe stato insultato, poi picchiato, mentre il gruppo gli urlava: «Vattene via, sporco negro». Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri per risalire agli aggressori. «Non ho reagito perché non alzo le mani. Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si alzano le mani», ha raccontato il senegalese, come riportato dal Fatto Quotidiano.
PARTINICO, SENEGALESE INSULTATO E PICCHIATO IN PIAZZA
«Tornatene al tuo paese, vattene di qui sporco n…» e poi lo hanno affrontato in quattro, riempiendolo di calci e pugni. L’aggressione a sfondo razzista risale a due giorni fa, come riportato da Repubblica. La vittima è Dieng Khalifa che ha sporto denuncia solo questa mattina, dopo essersi ripreso dall’aggressione. Il senegalese, arrivato nel giugno 2016 ancora minorenne con uno dei tanti barconi della speranza, stava facendo una pausa dal suo impiego come cameriere quando è stato aggredito. Pare che i quattro aggressori siano tutti del posto sui 35-40 anni. Questo è l’ottavo caso di intolleranza xenofoba in 45 giorni. Gli ultimi a Vicenza, il 26 luglio, quando un uomo ha sparato dal terrazzo ad un operaio di origine capoverdiana, poi a Roma il 17 luglio con una bambina rom di un anno ferita da un piombino, e a Latina il 12 luglio con due nigeriani raggiunti da colpi ad aria compressa mentre aspettavano l’autobus.