Si era parlato di sciopero del personale tra le cause dello stop di Ryanair che aveva costretto un gruppo di ragazzi italiani a rimanere bloccati all’aeroporto Stansted di Londra per ore e ore. Alla fine è arrivata la giustificazione della compagnia aerea con un rappresentante che in un’intervista al Corriere della Sera ha sottolineato: “Siamo davvero dispiaciuti per quanto è accaduto. Il volo del 26 luglio è stato cancellato per delle questioni legate all’handling a Stansted. I fulmini che si sono abbattuti il giorno dopo hanno costretto la compagnia a cancellare diversi collegamenti, compreso quello per Malpensa”. Ovviamente a questi si aggiunge anche la carenza di personale che ha portato a maggiore difficoltà nel gestire la situazione. I ragazzi sono stati costretti a un viaggio incredibile di oltre venti ore in pullman per rivedere casa. (agg. di Matteo Fantozzi)
UN VIAGGIO DI RITORNO DI 20 ORE
Continua ad assumere contorni sempre più grotteschi la storia legata ai ragazzi bloccati in aeroporto a Londra per lo sciopero del personale di Ryanair. Ansa sottolinea come il viaggio di ritorno sia stato incredibilmente scomodo con i ragazzi costretti a farsi la tratta Londra-Milano con un pullmino. Un viaggio di oltre 20 ore che ha portato a percorrere il famoso tunnel sotto la Manica per far tornare trenta ragazzi tra i 13 e i 17 anni a casa. Erano bloccati all’aeroporto di Stansted da giovedì scorso, il rientro è stato organizzato direttamente dalla scuola di Milano che li aveva mandati in Inghilterra a studiare. Ad Ansa Tiziano, il genitore di una ragazza di diciassette anni, ha sottolineato: “I ragazzi sono saliti sull’aereo giovedì e venerdì, ma poi sono stati fatti scendere. Ieri sono rimasti nello scalo fino alle sei di questa mattina per i loro bagagli. Verso la serata poi è stato comunicato che ci sarebbero voluti dei tempi molto lunghi per trovare un aereo. Così la scuola ha deciso di organizzare il rientro con diversi pullmini, comportandosi davvero benissimo”. (agg. di Matteo Fantozzi)
ECCO LE CAUSE DELLO STOP
Lo sciopero del personale Ryanair degli scorsi 25 e 26 luglio ha avuto serie conseguenze per circa 50mila persone rimaste a terra non solo nei paesi dove lo sciopero era proclamato (Spagna, Portogallo, Beglio e Italia) ma come sempre in questi casi è accaduto l’effetto catena. Così è stato per i 30 ragazzi italiani che il 25 luglio sono rimasti a terra, a Londra, impossibilitati a partire. Il giorno dopo è accaduto lo stesso, questa volta causa maltempo. Ma se nella prima occasione Ryanair ha offerto una notte in albergo, la seconda volta non lo ha fatto, lasciando il gruppo di 14enni a passare la notte in aeroporto. Le proteste dei genitori riguardano proprio il trattamento di Ryanair, che avrebbe dovuto offrire anche la seconda notte in hotel, ma così non è stato. Da capire però come sono le formule contrattuali della compagnia aerea: se uno sciopero è responsabilità di Ryanair, non è detto che lo sia anche il maltempo. Comunque i giovani dovrebbero finalmente tornare stanotte, divisi su due o tre voli diversi e con arrivi a Milano e Bergamo (Agg. Paolo Vites)
RAGAZZI ITALIANI BLOCCATI IN AEROPORTO
Un gruppo di una trentina di ragazzi italiani si troverebbe da ormai due giorni bloccato all’aeroporto Stansted di Londra. È quanto emerge dalla testimonianza della madre di una delle ragazze raccolta da Tgcom24. La sera di giovedì, secondo quanto raccontato dalla donna, i ragazzi sono saliti su un volo Ryanair per tornare in Italia, ma dopo essere rimasti a bordo alcune ore, sono stati fatti scendere: il volo era stato cancellato. “Una volta recuperate le valigie, alle 3 di notte sono stati portati in hotel”. Il mattino seguente, i ragazzi, sarebbero dovuti ripartire, ma ancora una volta sono dovuti scendere dall’aereo. “Qualcuno diceva che mancava il personale di terra, altri che il volo era stato bloccato per il maltempo. Da questo momento in poi non è stata più fornita assistenza. Questa è la nostra preoccupazione”, è il racconto della donna.
RYANAIR SBLOCCA LA SITUAZIONE
“Hanno passato tutta la notte in aeroporto. Fortunatamente con loro ci sono i quattro accompagnatori che stanno facendo il possibile per trovare soluzioni alternative”. I ragazzi hanno 14 anni e i genitori sembrano più che altro preoccupati dal fatto che per alcuni dei loro figli sono cominciate le difficoltà, visto che sono stanchi e sono ormai da diverse ore in aeroporto senza notizie certe su quando potranno tornare a casa. “Ora pare che la situazione si sia sbloccata: Ryanair si sta muovendo dall’Italia, entro stanotte i ragazzi dovrebbero tornare, probabilmente tra Milano e Bergamo, divisi in tre gruppi”, è la conclusione della donna. Non resta quindi che avere pazienza e attendere il lieto fine di questa disavventura.