Bastano gli “indizi” raccolti finora per porre un’accusa specifica contro un cantante, per di più famoso, come quello “raccontato” dalla presunta vittima seguita dalle Iene? Finora no, e se il servizio non andrà in onda neanche questa sera forse si avrà anche una parziale risposta sull’intera vicenda ridimensionata dalle stesse Iene. Katia Ricciarelli, un hotel di lusso e un festival della canzone: questi tre punti svelati dal ragazzo che nel 1996 avrebbe subito abusi da un cantante molto famoso finora non hanno dato opinioni certe su chi possa essere il vero protagonista dell’accusa infamante. Dalle foto portate come prova da Matteo, si evince che l’albergo in questione è l’Excelsior Palace Hotel di Rapallo: alcuni siti hanno anche notato che un particolare in più direbbe proprio quella provenienza: «tra i fogli portati dalla vittima (una raccolta di carte e di autografi di vip che soggiornavano in quella struttura) compare sull’intestazione, infatti, la via dell’albergo», spiega Notizie.it. In quella struttura in effetti, nei primi anni Novanta, spesso erano ospitati cantanti e personaggi famosi e l’evento musicale raccontato da Matteo potrebbe a questo punto essere “Palco sul mare”, manifestazione estiva nata a Rapallo nel 1992 e che adesso è itinerante. Ebbene, questi indizi per ora non hanno dato alcun elemento reale per una accusa specifica – al netto delle fake news che ancora oggi girano sui social e che fanno nomi improbabili di cantanti “abusatori” – e perciò ne servono altri per eventualmente continuare a perseguire questo caso; ma Le Iene li hanno davvero in mano questi indizi, oppure siamo davanti ad un gigantesco caso da ridimensionare bruscamente?
MOLESTOPOLI LO HA CONVINTO A PARLARE
In attesa di capire se e come Le Iene presenteranno una nuova “puntata” della denuncia-show contro un cantante molto famoso e di cui ancora non sono stati resi noti eventuali indizi, è utile provare a capire da dove e perché la presunta vittima avrebbe deciso di denunciare il tutto e raccontare quanto successo praticamente 21 anni dopo i fatti avvenuti nell’hotel di lusso. Il motivo è semplice e spiegato dallo stesso Matteo nella prima e finora unica intervista rilasciata alla Iena Veronica Ruggeri: «Il trauma è fortissimo ed è riemerso in maniera potente in questo periodo di denunce di abusi da parte di personaggi dello spettacolo. Questa violenza ha influito sulla mia vita sessuale. Non ho più amici, sono diventato aggressivo». Insomma, dopo Molestopoli e tutto ciò che è conseguito dai casi Weinstein, Spacey, Hoffman e da noi Brizzi e altri registi presunti molestatori con tante denunce fatte tutte alle Iene. Matteo ha deciso di parlare, ora però bisogna capire se il mistero si risolverà o se invece l’intero caso si sgonfierà perché rivelatosi sostanzialmente falso.
NUOVO SERVIZIO O CASO SGONFIATO?
Tra i vari commentatori e lo stesso pubblico de Le Iene inizia a sorgere un dubbio: dopo il servizio-bomba dello scorso martedì in cui veniva lanciata l’accusa ad un cantante molto famoso che avrebbe abusato sessualmente di un 16enne cameriere nel lontano 1996 (ecco qui tutta la storia per intero e le nostre precedenti “puntate” dedicate), non ci sono stati altri servizi né domenica scorsa né è previsto nella puntata di questa sera. Solo che oggi è l’ultima messa in onda delle Iene Show prima della pausa natalizia e di fine anno, dunque se neanche stasera il servizio di Veronica Ruggeri – che dovrebbe continuare ed eventualmente approfondire le accuse di Matteo – significherebbe che il caso potrebbe essersi già sgonfiato. E i motivo potrebbero essere molteplici: dalla cautela per un caso che ha molto impressionato, specie dopo l’immensa gogna mediatica creata con il recente caso Brizzi; passando per l’approfondimento e ricerca del cantante in questione, che potrebbe volerci più tempo del previsto; fino anche alla scoperta che le tesi della vittima potrebbero anche esser state inventate/modificate per altri svariati motivi. Insomma, di certo se questa sera il servizio sulle sevizie inferte da un cantante uomo molto famoso già nel 1996, si potrebbe trarre una delle ipotesi prima esposte, rilevando uno “sgonfiamento” di un caso tanto complesso quanto ancora dannatamente misterioso.
QUANDO LA DENUNCIA DIVENTA SHOW..
Matteo nel denunciare gli abusi subiti da un cantante ha poi confermato anche alla stampa – che lo ha cercato nei giorni seguenti al primo servizio – che tutto quello che può dire sul “caso-cantante abusatore” deve avere prima il via libera delle Iene Show con i quali ha un accordo. «Non posso dire nulla, non credevo che la mia intervista suscitasse tutto questo clamore. In ogni caso prima di rilasciare dichiarazioni devo avere l’autorizzazione da parte della giornalista Veronica Ruggeri che mi ha intervistato», così ha risposto a chi gli chiedeva un indizio in più o una spiegazione ulteriore di quanto denunciato 20 anni dopo i fatti. Matteo parla di “correttezza” per la quale non intende fare altre dichiarazioni fuori dal contesto Iene: in questo modo di fatto conferma che ci saranno altre puntate sul caso (forse stasera?), ma non solo. «Ho un accordo con la trasmissione: non posso rilasciare dichiarazioni. In ogni caso ho rilasciato un’intervista a viso scoperto, lui sa chi sono»: una denuncia grave e un male così grande subito – se fosse confermato il tutto – di fatto diviene un “possesso” unico della trasmissione pur accurata e rispettosa nelle tante domande fatte (a differenza di quanto fatto in passato, vedi polemiche qui sotto) come quella delle Iene. La denuncia e la vicenda amara è di fatto uno show che puntata dopo puntata viene programmata e “condotta”: ecco, non proprio uno “spettacolo” umano…
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