È ancora in fuga, ma continua ciclicamente a chiedere dei figli in Rete: si tratta di Mootaz Chambi, che deve rispondere a processo dell’omicidio di Daniela Bani. Si sa solo che l’uxoricida è in Tunisia, da dove chiamò il cognato, Roberto Bani, per annunciare la morte della moglie. «Ho cercato di fargliela capire in tutti i modi, ma lei non la voleva capire… Andate a casa, ma non portate con voi i bambini. La troverete in camera», disse nella telefonata, rivelando anche che l’avrebbero trovata morta. E, infatti, Daniela Bani fu trovata riversa sul letto matrimoniale in un lago di sangue. Di lui, dunque, nessuna notizia ufficiale: dopo aver ucciso la moglie si imbarcò da Orio al Serio per tornare in patria.
Pende un mandato di cattura internazionale con richiesta di estrazione, ma Mootaz Chambi non si trova. Eppure continua a farsi vivo, anche su Facebook: come riportato dal Corriere della Sera, usa il suo nome sul profilo di un amico o la pagina di Daniela, che sarebbe lui ad attivare e disattivare a seconda delle sue esigenze. In questi anni ha chiesto dei figli: «Quasi quasi torno e sconto la mia pena. Tanto Giusy è talmente buona che me li porterebbe in carcere», avrebbe detto tempo fa, riferendosi alla suocera. Sul profilo di un amico, invece, scrisse: «Amerò sempre Daniela». Ha contattato anche la migliore amica della moglie: «Come stanno i miei bambini?», le ha chiesto. Intanto il figlio più grande della coppia, Youssef, nelle ultime settimane starebbe cominciando a parlare. Due mesi fa avrebbe confidato ad una cara amica della madre: «Ho sentito la mamma che quella sera gridava “Lasciami, lasciami”….».
Era nell’altra stanza a giocare con la play station, mentre i suoi genitori litigavano: «Le ho chiesto con chi fosse al telefono ma lei non mi ha risposto. E mi sono arrabbiato», disse Mootaz Chambi, sempre al telefono, alla migliore amica di sua moglie. «Sono andato in cucina, ho alzato il volume della tv, ho chiuso a chiave la porta della camera e l’ho colpita da dietro con il coltello», le raccontò.