Il giorno dopo il Messaggio Urbi et Orbi, Papa Francesco torna in Piazza San Pietro per annunciare tramite il Regina Coeli quel messaggio di risurrezione del Cristo che in questi immediati giorni dopo Pasqua ricordano quale sia il vero fulcro della fede cristiana: «Quello di oggi è un giorno di festa e di convivialità vissuto di solito con la famiglia. Dopo aver celebrato la Pasqua si avverte il bisogno di riunirsi ancora con i propri cari e con gli amici per fare festa», ha sottolineato Papa Francesco poco prima della recita del Regina Coeli (che fino a Pentecoste sostituirà l’Angelus domenicale, ndr). Il Pontefice richiama poi al senso di fraternità cristiana da ricostituire in questo tempo di Pasqua, sulla scia e lo sguardo delle primissime comunità cristiane della prima ora: «Non ci può essere una vera comunione e un impegno per il bene comune e la giustizia sociale senza la fraternità e la condivisione. Senza condivisione fraterna non si può realizzare una comunità ecclesiale o civile: esiste solo un insieme di individui mossi o raggruppati dai propri interessi. La Pasqua di Cristo ha fatto esplodere nel mondo un’altra cosa: la novità del dialogo e della relazione, novità che per i cristiani è diventata una responsabilità».
Come ha voluto sottolineare in più occasioni prima del Regina Coeli, il senso di fraternità da recuperare secondo Francesco non è un mero esercizio spirituale o un formalismo ecumenico-religioso: tutto l’opposto, è il senso profondo del messaggio rivoluzionario di Gesù Cristo che con la sua Passione e la sua risurrezione ha realmente salvato il peccato dell’uomo in una autentica comunione. «La fraternità è il frutto della Pasqua di Cristo che, con la sua morte e risurrezione, ha sconfitto il peccato che separava l’uomo da Dio, l’uomo da sé stesso, l’uomo dai suoi fratelli», ha esclamato dal balcone di Piazza San Pietro pochi minuti fa, in tempo per poter conclude su un altro passaggio centrale del senso di fraternità cristiana e umana. «Solo la fraternità può garantire una pace duratura, può sconfiggere le povertà, può spegnere le tensioni e le guerre, può estirpare la corruzione e la criminalità».
PAPA FRANCESCO CELEBRA LA RISURREZIONE DI CRISTO
Al termine della Settimana Santa, conclusasi ieri con l’annuncio della Resurrezione nella Pasqua del Signore, come ogni giorno dopo la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato, la Chiesa Cattolica celebra il giorno del Lunedì dell’Angelo, o Pasquetta (piccola Pasqua). Come da tradizione, il giorno dopo l’annuncio della Resurrezione di Gesù Cristo si fa memoria della venuta al Sepolcro 2018 anni fa delle due donne Maria e Maria di Mandala che scoprirono con enorme sorpresa che il loro Signore non era morto ma era appena risorto. Non solo, in un breve dialogo riportato dai Vangelo, Gesù intima le donne di andare ad annunciare ai discepoli la sua vittoria sulla morte, simbolicamente rilanciando l’evangelizzazione al mondo e alla Chiesa. Lo scorso anno, durante la Celebrazione della Pasqua, Papa Francesco ebbe modo di sottolineare l’importanza tenera e centrale nella vita della Chiesa di quell’annuncio fatto dalle due donne: «Nel volto di queste donne, dice ancora il Papa, «possiamo trovare i volti di tante madri e nonne, il volto di bambini e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia».
Un’occasione anche di “paragonare” il dolore di allora a quello contemporaneo drammatico di oggi, «Esse riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae diritti e infrange tante aspirazioni». Il nome scelto per la festa di oggi – divenuto più importante nella modernità, non era festa solenne nei primi anni di Cristianità – deriva proprio dall’incontro che Maria e Maria di Magdala fanno con l’angelo che annuncia loro la Resurrezione del Cristo Gesù: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto», riporta il Vangelo di Marco.
LUNEDÌ DELL’ANGELO: IL REGINA COELI DEL 2017
Il Lunedì dell’Angelo, oltre ad essere il giorno dopo la Pasqua, rappresenta anche il primo appuntamento del Papa con l’intera Chiesa nel recitare assieme il Regina Coeli e non più l’Angelus: questa tradizione dura esattamente i 40 giorni fino alla Pentecoste con la preghiera pasquale dedicata alla Madonna che sostituisce di fatto l’Annunciazione dell’Angelo a Maria sulla nascita di Gesù. Come lo scorso anno, anche per questo 2 aprile 2018 Papa Francesco dà appuntamento a tutti in Piazza San Pietro alle ore 12 con la recita del Regina Coeli e un breve messaggio che accompagna la preghiera cristiana dedicata alla Vergine: per chi non potrà recarsi a Roma per la conclusione della Settimana Santa, è disponibile come sempre la diretta streaming video sul canale ufficiale YouTube di Vatican News. Nel 2017, prima del Regina Coeli, il Santo Padre ricordò come «In forza di questo evento, che costituisce la vera e propria novità della storia e del cosmo, siamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. C’è la vita!». Secondo Papa Francesco, l’incominciare a risorgere nel seguire la via di Cristo rende possibile per ogni uomo e donna l’affrontare le vicende che travagliano il mondo; « ce ne sono tante oggi, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, gesti di accoglienza, alimentare il desiderio universale della pace e l’aspirazione ad un ambiente libero dal degrado».
In conclusione, il Santo Padre riaffermava il messaggio centrale della Pasqua che non rimane un punto di “memoria” relegato a duemila anni fa, ma un fattore vivo e presente ancora oggi per ogni cristiano: «Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito: riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente».