Importante segno nella storia spaziale, grazie alla sonda spaziale Juno, pronta a raccogliere tante informazioni su Giove, pianeta che ha influenzato pesantemente la storia planetaria. “E’ stata la cosa più difficile che la Nasaabbia mai fatto”, rivela Scott Bolton, il responsabile scientifico della missione. Si tratta infatti, come riporta Il Fatto Quotidiano, di un’operazione inedita in tema di vicinanza a Giove. La strada per la risposta a numerosi interrogativi è ormai spianata: qual è la composizione del nucleo del pianeta? In che ambiente si trova immerso? Significativo ed emozionante in particolare il momento in cui il motore principale di Juno si è acceso per raggiungere il punto stabilito all’interno dell’orbita di Giove. “Il mio motore principale sta andando. Sto bruciando, bruciando, bruciando per te, Giove!”, scrive la Nasa su un tweet. 35 minuti di battiti accelerati per il personale presente sulla Terra, ma ne è valsa la pena!
Quanto ci avete messo per arrivare a collegare la sonda spaziale Juno che da vicino controllerà il pianeta Giove – la grande notizia di giornata in ambito scientifico – con l’immediato significato mitologico che si cela dietro ai nomi importanti in campo? Bravi, siete stati più veloci di noi allora: lo spettacolo della sonda Juno porta dietro con sé un divertente retroscena totalmente mitologico. Infatti Giunone nell’antica Grecia era la moglie di Giove, il grande Zeus greco padre di tutti gli dei e soprattutto “re delle scappatelle”. Proprio per questo motivo la moglie, vendicativa e terribile, controllava con la sua abile astuzia e con la tecnica di guardare oltre l nuvole quello he Giove combinava con qualche bella fanciulla umana sulla Terra. Più lui cercava di nascondersi per le sue uscite extraconiugali più Giunone lo beccava facendo di solito passare alla fanciulla di turno qualcosa di poco raccomandabile: ora, per la Nasa non c’è nulla di tutto questo in ambito vendicativo, ma una qualità l’ha trattenuta. Entrando nell’orbita di Giove, la sonda Juno controllerà da molto vicino gli elementi del territorio del maxi pianeta: attraverso le nuvole, come la sua antica e gelosa antenata.
C’è anche un contributo italiano alla missione della sonda spaziale Juno che oggi ha raggiunto il pianeta Giove dopo 5 anni di viaggio. Come si legge infatti sul sito dell’Agenzia spaziale italiana, Barbara Negri, Responsabile Unità Osservazione dell’Universo dell’ASI, sottolinea che “i due strumenti italiani a bordo del satellite Juno, realizzati dall’Asi, rappresentano un esempio di eccellenza scientifica e tecnologica. Lo strumento JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper) è stato progettato per studiare la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso. (…) L’esperimento di radioscienza ha il compito di studiare la struttura interna del pianeta e si pone come obiettivo scientifico la mappatura del campo di gravità di Giove. Lo strumento chiave dell’esperimento è il transponder in banda Ka (KaT) fornito dall’Asi e realizzato da Thales Alenia Space. Il transponder KaT fornisce un collegamento in banda Ka two-way con la stazione di terra per misure accurate di distanza e velocità”.
Che la Sonda Spaziale Juno abbia affascinato il mondo intero in queste ore è ormai palese: un grande approccio nell’orbita di Giove sta emozionando non solo la comunità scientifica ma anche i semplici curiosi che dopo aver scoperto il tutto sul doodle di Google ora vogliono “mangiarsi” tutte le novità e curiosità sulla sonda jupiteriana. Un bellissimo video è stato trasmesso sul canale YouTube della Nasa in cui si vedono alcune immagini della JunoCam che dal sonda durante l’approccio al sistema di Giove prima del 30 giugno ha immortalato una “danza” clamorosa. Nel video si scorge una grande palla al centro, appunto Giove, con le sue lune principali che sembrano proprio danzarli attorno, da Ganimede ad Europa, da Callista a Io, alcune sembrano lampeggiare come raccontano gli esperti colleghi su Focus. L’effetto è dovuto alla camera particolare di Juno che rende meno luminosità di quanto ci si potesse attendere: uno spettacolo che comunque vede almeno un’Europa, in periodo di Brexit, ballare e danzare allegramente. Sempre meglio di niente insomma: clicca qui per il video-approccio della sonda spaziale Juno su Giove.
La sonda spaziale Juno su Giove è un “traguardo storico”. E’ questo il commento di Mauro Moretti, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo-Finmeccanica, come riportato da Meteoweb.eu. Secondo Moretti, le tecnologie messe in campo da Leonardo-Finmeccanica “rivestono un ruolo fondamentale per comprendere origine ed evoluzione del gigante del sistema solare: da Jiram, lo spettrometro che permette di osservare a distanza ravvicinata Giove, allo strumento Kat, che fornirà informazioni sulla composizione interna del pianeta e sul suo campo gravitazionale, fino al sensore che mantiene l’assetto della sonda in questo viaggio oltre i confini della conoscenza”. Leonardo-Finmeccanica è un’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza: il suo maggiore azionista è il Ministero dell’Economia e delle finanze. Riguardo alla sonda spaziale Juno Moretti ha poi espresso anche la soddisfazione di Leonardo- Finmeccanica per il ruolo da protagonista del gruppo nella missione Nasa e si è congratualto con l’Agenzia spaziale italiana e con tutta la comunità scientifica.
Si può dire che una sonda spaziale come Juno sia diventata nel giro di 5 anni la vera ricercatrice, meglio addirittura di Ulisse e Galileo? No, non stiamo svalvolando: la grande ricerca del ritorno a casa verso Itaca e il grandissimo contributo per la scienza e i campi gravitazionali rimangono ricerche ineguagliabili. Quello di cui trattiamo è un discorso di ben altro livello: dopo le sonde Ulysses e Galileo ora è Juno che prende lo scettro del miglior ricercatore…. di Giove! Proprio così, nel suo viaggio iniziato il 5 agosto 2011, la sonda spaziale Juno partita da Cape Canaveral ha compiuto un viaggio lunghissimo per arrivare questa mattina alla grande entrata in orbita di Giove, facendo ora i compiti che le precedenti sonde di Uyisses – che raccolse dati sul suo campo magnetico nel 1992 – e Galileo – che invece inviò una sonda tra le dense nubi del pianeta Giove – non erano riuscite a fare. Campo magnetico, rilevazioni scientifiche da vicino come nessuno mai aveva fatto e tutti gli ultimi studi sui cambiamenti nel tempo di Giove in bella mostra per l’intera comunità scientifica mondiale. Almeno da questo punto di vista, Giunone super i grandi maestri della ricerca…
La sonda spaziale Juno oltre ad essere spettacolare ha anche un compito ben preciso: quello di compiere rilevazioni più approfondite per poter studiare da vicino come mai nessun veicolo prima d’ora era riuscito a fare, il gigantesco campo magnetico prodotto da Giove e le caratteristiche dei suoi strati interni, tra cui la maestosa Grande Macchia Rossa. Di cosa stiamo parlando? Proprio di quella macchia che si intravede in rilevazioni anche superficiali del super Pianeta del sistema solare, si proverà ora a saperne di più con dettagli di rilevazioni particolari che potrebbero portare ad ulteriori grandi scoperte. Finora quello che si sa sulla grande Macchia Rossa è che si tratta do una vasta tempesta anti-ciclonica posta a a 22 gradi sotto l’equatore del pianeta jupiteriano: dura da almeno 300 anni ed è di fatto la più grande tempesta del sistema solare, visibile anche con i vostri telescopi amatoriali. Vi basti sapere per ora che quella macchia che vedrete può contenere due o tre volte il pianeta Terra, così vi fate una idea delle dimensioni dello stesso Giove. Ora con la sonda spaziale Juno anche la grande macchia si proverà a studiarla da vicino.
Voi leggete il titolo sulla Sonda Spaziale Juno e poi Mila Kunis e già ci immaginiamo la vostra reazione: e che c’azzecca? Ammesso e non concesso che sappiate chi è Mila Kunis, la meravigliosa piccola attrice americana di origine ucraina protagonista di tante commedie romantiche e film d’avventura, ma vi stimiamo assolutamente intenditori di tutto, non solo di scienze, allora saprete di certo che uno spettacolare film dei fratelli Wachowski dal titolo Jupiter – il destino dell’universo poneva al centro l’importanza capitale del pianeta Giove. Con la sonda spaziale Juno che per la prima volta entra nell’orbita di Giove, il primo veicolo della storia ad avvicinarsi così tanto al mega pianeta del Sistema Solare, oggi si fa davvero la storia, a livello spaziale e scientifico. Ma questa volta almeno la conturbante Mila non c’entra: era infatti proprio il nome del suo personaggio, Jupiter, a rappresentare il fulcro del film successo dell’anno 2015. Jupiter Jones combatteva per il destino dell’umanità nello spazio in un futuro non meglio precisato ma comunque lontano: la sonda Juno rivoluzionerà a suo modo il futuro della scienza e delle scoperte nell’universo. Va detta una cosa però: la sonda Juno non ha esattamente quei canoni di bellezza decisiva che rendono la bella Kunis una spanna sopra a tutte.
Quando la notizia della sonda spaziale Juno, da poco entrata nell’orbita di Giove, si intreccia con la sconfitta dell’Italia agli Europei di calcio, le vignette satiriche sono inevitabili. E mentre tutto il mondo si catapulta su Twitter, clicca sull’hashtag #Juno e cerca notizie dell’ultimo minuto sulla missione spaziale, ecco che spunta un fumetto che, se non sei italiano, non puoi proprio capire. “…Houston, abbiamo trovato il pallone di Zaza…” recita la vignetta che esprime tutta l’amarezza lasciata in bocca ai tifosi azzurri dopo ben tre giorni dalla sconfitta di Bordeaux. Ci sono voluti ben 5 anni prima che la sonda spaziale Juno, “vanto della tecnologia italiana”, come recita un altro tweet (più serio del primo), raggiungesse il pianeta più grande del Sistema Solare, mentre nella fantasia del deluso popolo italiano quel rigore tirato troppo in alto da Simone Zaza avrebbe impiegato molto meno per affiancare Juno e restare lì, tra le stelle che non brilleranno sopra un’Italia vincitrice, almeno non dal punto di vista sportivo. I due italiani dei nove strumenti a bordo, infatti, sono motivo di orgoglio per un paese intero che guarda affascinato le prime immagini che arrivano dal grande Giove.
Nemmeno il tempo di festeggiare l’entrata nell’orbita del pianeta Giove di Juno, che già dobbiamo rattristarci per il “suicidio” annunciato della sonda spaziale. Come spiegato da “Il Post” infatti, comunque vadano le cose intorno a Giove, Juno si autodistruggerà: prenderà fuoco per scongiurare il rischio di interferire in qualche modo con le lune di Giove. Ma partiamo con ordine: Juno, che ha percorso nello spazio circa 2.8 miliardi di chilometri, si trova attualmente a quasi 869 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Essendo al momento in un’orbita di Giove molto ampia, per compiere un giro completo attorno al pianeta impiegherà circa 53 giorni e mezzo. Il tempo di “circumnavigazione” si ridurrà considerevolmente in autunno, quando Juno compirà l’orbita di Giove in sole 2 settimane, range di tempo perfetto per effettuare le rilevazioni scientifiche che sono il vero obiettivo della missione e che dovrebbero fornire agli scienziati informazioni aggiuntive sulle prime fasi di formazione dei pianeti, Terra inclusa. Il percorso di Juno terminerà nel 2018, ovvero dopo 560 milioni di km intorno al pianeta: e lo farà in maniera traumatica ma romantica, prendendo fuoco, polverizzandosi tra i venti di Giove, senza lasciare traccia di sé nell’Universo, ma dando modo all’umanità di averne di nuove sulla sua nascita.
Un doodle di Google per la sonda spaziale Juno ha rubato la scena per un altro possibile logo celebrativo, che forse circa metà della popolazione mondiale avrebbe gradito forse maggiormente. E invece l’importanza della scienza e il fascino dello spazio questa volta ha superato l’attrazione della carnalità: eh sì, oggi si festeggiano i 70 anni del bikini, l’invenzione storica del costume 2 pezzi che affonda le radici nell’antica Grecia ma che il 5 luglio 1946 un sarto francese Louis Reard presentò al mondo il primo costume bikini come lo intendiamo noi. Ebbene, si è scelto quindi di celebrare in tutto il mondo proprio oggi il grande successo della sonda Spaziale Juno che entra nell’orbita di Giove: in effetti è un dato che non accade proprio tutti i giorni, ma forse un qualcosa per il bikini si poteva anche fare, che ne dite? Un due pezzi spaziale potevamo azzardare nel titolo, ma si sarebbe così scoperto il genere del giornalista che sta scrivendo… e invece siamo sicuro che non lo avete ancora scoperto. Poco male, la sonda regalerà immagini spettacolari dallo spazio e una curiosità affascinata dal mistero dell’universo che forse, per oggi, potremmo lasciar perdere l’amato bikini. Forse.
È un potpourri di elementi la sonda spaziale Juno, entrata nell’orbita di Giove dopo cinque lunghi anni di viaggio nello spazio: dalla esperienza della Nasa alla tecnologia dell’Italia – con Finmeccanica e Asi che hanno collaborato per la costruzione dello spettrometro di pura fabbricazione italiana – ma anche da tre insospettabili ospiti della immensa struttura spaziale. Eh sì, presenti a bordo ci sono Galileo Galilei con il telescopio, Giove con i fulmini e Giunone con una lente d’ingrandimento: tre simboli direte voi? Nono, proprio tre piccole persone in carne e… lego! Proprio così, tre figure della Lego sono a bordo della sonda spaziale Juno, nell’ottica di un accordo tra Nasa e Lego Group per far sì che i bambini si avvicinino di più alla scienza in ambito generale. Una notizia che fa felici grandi e piccini, con gli appassionati del mitici mattoncini danesi che ora possono sognare i propri eroi nello spazio: quanto attenderemo prima di comprarci il prossimo quasi certo pacchetto con la sonda spaziale Juno nel primo negozio di giochi che troveremo? Esatto, abbiamo già la carta di credito in mano.
L’entrata nell’orbita del pianeta Giove da parte della sonda Juno della Nasa viene festeggiata in tutto il mondo come un evento di primaria importanza nel campo dell’astronomia. Ma quale sarà nel dettaglio il compito di Juno? Come fa sapere l’Ansa, la sonda è dotata di 9 strumenti diversi che dovranno indagare sulla composizione del nucleo di Giove e dell’ambiente estremo in cui è immerso. Un compito certamente non facile considerando che Juno dovrà fronteggiare una marea di radiazioni, le più intense del sistema solare. Per comprendere la portata delle radiazioni basta pensare, come ricorda l’Ansa, che entrando nel campo magnetico di Giove, Juno incontrerà l’equivalente di 100 milioni di radiografie, nonché le radiazioni provenienti dalle particelle liberate dai vulcani di Io, la luna più interna di Giove e l’idrogeno nascosto sotto le nubi di Giove che potrebbe fungere da conduttore elettrico. Insomma, una serie di ostacoli non da poco per Juno, desiderosa però di portare a termine la sua missione vittoriosamente.
La Sonda Spaziale Juno è su Giove: una grande conquista per l’umanità… eccetera eccetera, il discorso dall’atterraggio sulla Luna ormai lo conosciamo. Questa mattina è arrivata la conferma dell’arrivo nell’orbita di Giove da parte della sonda spaziale Juno, è arrivato al centro controllo missione questa mattina alle 5.53 ora italiana. La mitica Juno – che non è la splendida Ellen Page protagonista del film sulla maternità diciamo così “giovane” – è alimentata da tre grandi pannelli solari e ha raggiunto il traguardo del pianeta spettacolare dopo anni di lavoro, miliardi di soldi spesi dalla Nasa e da altre aziende europee e soprattutto dopo 5 anni di viaggio, sin da quando un razzo vettore Atals V non l’aveva lanciata nello spazio, come raccontano i colleghi della Stampa Scienze. Dalla Florida con amore, “baby”, così i tanti scienziati che attendevano con ansia questo giorno avranno sicuramente salutata questo sonda partita proprio dalla base del Kennedy Space center in Florida. Ma signori, qui non è solo Stati Uniti a muoversi e festeggiare la grande Sonda Spaziale Juno, ma c’è anche un bel po’ di Italia: no, non avete capito, non hanno raccolto il pallone di Zaza su Giove dopo il nefasto e terrificante calcio di rigore in Italia-Germania. Dalla rete hanno mandato “sfottò” a più non posso per quel pallone calciato “leggermente” alle stelle però tranquilli, il sinistro dell’attaccante lucano della Nazionale non ha poteri di propulsione spaziale e quindi non può aver raggiunto Giove (forse). Ma invece i colori italici si devono a tanti apparati scientifici a bordo della sonda, tra cui due realizzati da centri di ricerca e aziende italiane. Una grande soddisfazione per la sonda “pilotata” dalla Terra e che ha raggiunto il grande Pianeta: se poi trovasse anche un pallone da calcio, ecco, sapremmo forse di chi è…
Lo spazio è sorprendente: la sonda spaziale Juno, ancora di più: e per celebrarla rimanendo in tema di sorprese, anche Google ha voluto darei suo contributo creando un istant Doodle (il magico logo di Mountain View) che in tutto ill mondo sta mettendo in risalto la grande opera della sonda Juno. Un logo animato che ricorda molto i videogiochi di molti anni fa, con i quali sono appunto nati tutti gli appassionanti pomeriggi davanti ai videogame anni ’80-’90, in stile Space Impact. Nel Doodle Google vediamo la donna che compone la seconda “O” della scritta più famosa l mondo, e in basso sullo sfondo il bel pianeta gioviano. Sulla sinistra invece troviamo i tecnici della Nasa che esultano manco fossero protagonisti di Mario Bros, tutto in due dimensioni e piatto come piaceva ai gamers di tanti anni fa. «Il doodle di oggi celebra una grande conquista dell’umanità. Bravo, Juno!» è la scritta di accompagnamento che Google ha preparato per le pagine interne. Insomma, un grande spettacolo che come sempre scatena fantasie e particolari abilità da “nerd” per il motore di ricerca più famoso al mondo. Eh brava Juno!, ci uniamo anche noi del Sussidiario.